autore_Freri-2019
Giuseppe Freri
Presidente di Federcomated (Federazione Nazionale Commercianti Materiali da Costruzione Edile)
Parla Giuseppe Freri, Presidente di Federcomated (Federazione Nazionale Commercianti Materiali da Costruzione Edile).

Il comparto edile sta attraversando uno dei periodi più difficili, con gli investimenti del 60% inferiori rispetto al 2008. Come vive questo momento il settore dei commercianti edili che rappresenta?

Federcomated, associata a Confcommercio Imprese per l’Italia, rappresenta sul territorio nazionale circa 8.000 aziende (di cui 4.500 associate), con 70.000 addetti e 18 miliardi di euro di giro d’affari. Il settore delle costruzioni contribuisce al 10% della composizione del Pil.

Il 38% del valore degli investimenti in costruzioni è dato dalla riqualificazione del patrimonio abitativo. Secondo i dati del Cresme, su 167 miliardi di euro il 73% è dato da ristrutturazione e riqualificazione. Abbiamo davanti uno scenario con grandi opportunità e si stima una crescita anche grazie alle detrazioni fiscali per gli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici. Quest’anno non sono state registrate chiusure, ma accorpamenti d’impresa, e le previsioni degli andamenti di mercato ci danno fiducia.

Nei prossimi 10 anni Milano attirerà 13,1 miliardi di investimenti nell’immobiliare. La sfida sarà quella di orientare questa trasformazione attraverso tre valori: sostenibilità, inclusione e accessibilità, in tre parole il futuro della città. Il mondo delle costruzioni è al centro di uno sviluppo urbano che passa dall’innovazione di progetto e arriva alla messa in opera qualificata di prodotti certificati. Noi rivenditori di materiali da costruzione siamo al centroe a noi spetta il compito di mettere in rete tutti gli attori della filiera.

 

Ci sono esperienze di altri Paesi che potremmo seguire per uscireda questa situazione che sembra non avere fine?

Federcomated è presente in Europa, con i 17 Paesi membri di Ufemat. E in Europa stimola l’organizzazione a sviluppare non solo rappresentanza ma la creazione di un modello, che si basa su attività concrete, sulla partecipazione ai tavoli delle Commissioni Europee, e indica un percorso comune per il funzionamento della filiera delle costruzioni negli aspetti più rilevanti che riguardano il presidio territoriale, la qualità dei materiali, l’ecosostenibilità e l’impiego di energia.Certamente i Paesi dove vi è una condizione politica stabile con una visione di futuro sono modelli importanti. Citerei la Spagna, che è riuscita a superare la crisi adottando importanti processi di modernizzazione e puntando sull’edilizia di nuova generazione.


L’edilizia si sta trasformando. Come si sta attrezzando la distribuzione e come è cambiato e sta cambiando il cliente finale?

La distribuzione è riuscita ad attuare un processo di modernizzazione con l’avvento di un suo nuovo target, il consumatore finale. Un’utenza che s’informa e richiede un potenziamento di servizio. Le rivendite oggi devono evolversi per risultare vincenti, informarsi sui nuovi strumenti e utilizzarli perpotenziare il proprio business. I rivenditori hanno bisogno di massimizzare il valore di ogni risorsa, attuando approfondite analisi di vendita, informatizzando i processi e la propria azienda. Puntare sul servizio, sulla personalizzazione dell’offerta e sulla relazione ci rende vincenti rispettoalla Gdo.

Già nel 2014 Federcomated aveva messo a punto il Manifesto della Distribuzione di Materiali Edili, con 10 valori che rafforzano l’alleanza nella collaborazione tra magazzino e impresa per consegnare all’utenza finale l’opera più corrispondente alle aspettative.

 

Oltre alle capacità di spesa ancora limitate, le condizioni di credito tuttora sfavorevoli da parte delle banche continuano a rappresentare il motivo principale della performance debole dell’edilizia. Come si può uscire da questa situazione?

Il tema del credito è il vero problema della distribuzione. Dalla stabilità dei bilanci delle banche dipende la capacità di erogare credito alle imprese. Il tasso medio dei prestiti che le banche erogano alle imprese è sceso al minimo storico. L’abbassamento delle linee di affidamento è fonte di preoccupazione e dobbiamo lavorare per ottenere una maggior fiducia da parte degli istituti bancari. Da parte nostra servono attenzione e prevenzione e la capacità di utilizzare linee di garanzia come l’assicurazione sul credito.

 

Quali sono le proposte di punta di Federcomated e su quali tavoli in questo momento si gioca il futuro dell’edilizia?

Sercomated è da 30 anni il tavolo paritetico di incontro tra industria e distribuzione all’interno della filiera delle costruzioni, creato da Federcomated per fornire servizi strategici al proprio mercato di riferimento. Dobbiamo puntare a una strategia virtuosa che sappia coniugare formazione, ricerca e innovazione in un’ottica di inclusione sociale e tutela dell’ambiente.

Sulla formazione, a breve partirà il progetto di Sercomated, realizzato in collaborazione coni collegi professionali, per formare una nuova figura professionale: Il Progettista Sistemico, un percorso formativo in sistemi costruttivi per la riqualificazione e l’efficientamento degli edifici. In ambito sociale, il progetto “Adotta una scuola”, prevede che il distributore di materiali edili diventi tutor di una scuola del suo territorio, per consigliare al meglio gli istituti scolastici italiani sui temi della sicurezza e riqualificazione.

Sarà necessario lavorare in sinergia per mettere in atto un processo di economia circolare e, in quest’ambito, Federcomated sta lavorando a un progetto che trasforma il rifiuto edile in prodotto circolare.

 

 

 

autore_Freri-2019
Giuseppe Freri
Presidente di Federcomated (Federazione Nazionale Commercianti Materiali da Costruzione Edile)
Tag
#mercato