Venticinque anni fa si svolse la prima edizione delle Giornate FAI di Primavera e in quella occasione vennero aperti al pubblico 50 luoghi in 30 diverse località italiane. Era difficile nel 1993 immaginare che questo sarebbe divenuto un atteso evento primaverile, che ha visto aumentare negli anni il numero dei visitatori e dei monumenti da visitare.

Venticinque anni fa si svolse la prima edizione delle Giornate FAI di Primavera e in quella occasione vennero aperti al pubblico 50 luoghi in 30 diverse località italiane. Era difficile nel 1993 immaginare che questo sarebbe divenuto un atteso evento primaverile, che ha visto aumentare negli anni il numero dei visitatori e dei monumenti da visitare.

Durante questi 25 anni sono stati resi visitabili 10.000 luoghi in 4.300 città, con oltre 9.200.000 visitatori, oltre 100.000 volontari e più di 210.000 giovani “apprendisti ciceroni”, ringraziati per la loro opera dal Presidente della Repubblica Mattarella agli inizi di marzo. Grande successo anche per l’edizione 2017, che ha visto in coda quasi 750.000 persone per visitare oltre 1.000 beni aperti in 400 località sparse per l’Italia. Tutto questo con lo stesso spirito che ha caratterizzato fin dalla sua nascita, nel 1975, il FAI - Fondo Ambiente Italiano:invitare gli italiani a scoprire la bellezza che ci circonda e promuovere una cultura di rispetto e tutela della natura e dell'arte italiana, un patrimonio che è parte fondamentale della nostra storia.


TANTE PROPOSTE PER UN GRANDE SUCCESSO

E anche quest’anno le Giornate FAI del 25 e 26 marzo hanno riscosso un grande successo, a cominciare dai 20.000 in visita alla Lanterna di Montorsoli e al Bacino di Carenaggio di Messina, alle 9.000 persone che a Matera si sono date appuntamento per il percorso ipogeo tra i Sassi e la visita al Laboratorio di Restauro del Complesso di Santa Lucia appena inaugurato, mentre 8.000 persone hanno scoperto la Fortezza di Varignano a Portovenere (SP), mai aperta al pubblico, e altrettante a Bari hanno visitato il Palazzo San Michele,futura sede della Fondazione Petruzzelli. Da citare la suggestiva visita in notturna per circa 7.000 persone al Cimitero Monumentale di Pisa e altrettante per il suggestivo borgo di Comacchio.

Anche in questa edizione gli appuntamenti erano tantissimi e la scelta difficile. A Napoli è stato possibile entrare in parti fino ad ora mai visitabili dell’Isola di Nisida, che oggi ospita l’Istituto Penale Minorile e un presidio militare, e di Castel Capuano, antico castello di origine normanna; a Udine la Torre dell’Orologio di piazza Contarena – simbolo della città – è stata aperta per la prima volta;le Giornate romane hanno avuto come protagonisti il Convento di Trinità dei Monti, fondato da Francesco di Paola nel 1494, e la Domus Aurea, sontuosa residenza dell’imperatore Nerone oggi al centro di un progetto di restauro e accessibile su prenotazione solo in alcuni periodi dell’anno; a Firenze è stata la volta dei siti dell’800 romantico, come il Cimitero degli Allori e il Cimitero degli Inglesi,con il sepolcro della poetessa Elizabeth Barrett Browning. A Milano Marittima è stato possibile visitare la storica discoteca Woodpecker, realizzata negli anni '60 con una cupola in vetroresina e abbandonata per anni.

Per finire, a L’Aquila è stato possibile visitare il Tunnel della Gran Sasso SpA, un complesso sistema idraulico che occupa una galleria lunga oltre 1.300 m.Il MiBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha proclamato il 2017 “Anno dei borghi”: le Giornate di Primavera 2017 sono state anche l’occasione per scoprire più di 50 borghi storici italiani come Comacchio sul Delta del Po, Caramanico Terme nel cuore del Parco Nazionale della Majella, Taggianella Liguria di Ponente.

Riproposto di nuovo anche il progetto “Arte. Un ponte tra culture”: visite guidate in lingua, possibili grazie all’opera di 130 volontari stranieri, per permettere ai cittadini non italiani di conoscere il patrimonio artistico e ambientale dell’Italia e sottolineare come la cultura possa essere un ulteriore ed efficace strumento di integrazione sociale. L’attività di FAI è possibile anche grazie alle oltre 500 aziende sostenitrici e sponsor: tra esse c’è anche Mapei,che da oltre dieci anni è Corporate Golden Donor. Il Gruppo Mapei da sempre ha un’attenzione particolare all’arte e alla cultura e le tecnologie innovative messe a punto dai suoi Laboratori di Ricerca&Sviluppo sono spesso impiegate per la ristrutturazione e il restauro del patrimonio artistico. Vogliamo citare questi i parchi archeologici di Tilmen Höyük e Tasli Geçit Höyük in Turchia, la Villa Reale di Monza, la Villa del Balbianello di proprietà di FAI e la Villa Pliniana sul Lago di Como (gli articoli sono stati tutti pubblicati su Realtà Mapei).

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