L'edilizia ha vissuto anni di passione, ma il 2017 potrebbe essere l’anno della sospirata ripresa. Lo prevede l'Osservatorio congiunturale dell’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) sull’Industria delle Costruzioni - pubblicato lo scorso 12 gennaio - rivedendo al rialzo le stime di luglio e indicando per quest’anno un aumento degli investimenti dello 0,8%. La stessa linea di pensiero è stata espressa dal XXIV Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme (Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell'edilizia), presentato il 18 ottobre scorso, in apertura del Saie di Bologna.

L'edilizia ha vissuto anni di passione, ma il 2017 potrebbe  essere l’anno della sospirata ripresa. Lo prevede  l'Osservatorio congiunturale dell’Ance (Associazione  Nazionale Costruttori Edili) sull’Industria delle Costruzioni  - pubblicato lo scorso 12 gennaio - rivedendo al rialzo le  stime di luglio e indicando per quest’anno un aumento  degli investimenti dello 0,8%.  La stessa linea di pensiero è stata espressa dal XXIV  Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme (Centro  ricerche economiche e sociali del mercato dell'edilizia),  presentato il 18 ottobre scorso, in apertura del Saie di  Bologna.  

 

Il cambio di segno degli investimenti in costruzioni sarà  soprattutto determinato da quanto previsto nella Legge  di Bilancio 2017, che dà grande attenzione all’edilizia  con misure per il rilancio degli investimenti infrastrutturali  e il rafforzamento degli incentivi fiscali esistenti. Per  raggiungere l’obiettivo di ripresa del settore, però, è fondamentale  assicurare la rapida attuazione degli interventi  previsti.  Intanto, il mercato della casa ha ritrovato vitalità: l'Ance  stima che il totale delle compravendite nel 2017 sarà pari  a 550 mila unità, dopo il +20% registrato nei primi nove  mesi del 2016. 

Come si afferma nell’introduzione del Rapporto firmato  Cresme: “si è entrati però in un nuovo ciclo: da un lato,  anche a seguito del sisma in centro Italia, si discute di  una nuova politica industriale di lungo periodo per il patrimonio  edilizio italiano, con al centro nuove risorse per  la ‘rigenerazione’; dall’altro la nuova fase storica si caratterizza  per una vera e propria rivoluzione in cui cambiano  le tecnologie e le loro applicazioni a edifici e infrastrutture,  si modificano i comportamenti della domanda e i modelli  di vita e di lavoro, si ridefiniscono i modelli di offerta  e di redditività”. 

Per il settore è un’occasione da non mancare anche sul  piano culturale; è infatti vitale per la politica la capacità di  avere una visione del futuro portando le costruzioni alla  testa del processo di innovazione. 



IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI NEL 2016 

La ripresa dell’economia italiana continua a essere fragile  e di intensità contenuta: il 2016 si è chiuso, secondo  l’Istat, con un aumento del Pil dello 0,9% in termini reali,  cui seguirebbe una crescita dello 0,9% nel 2017.  Con riferimento al mercato delle costruzioni, emerge  un quadro ancora incerto e non sembrano sussistere le  condizioni per un’effettiva ripartenza. La stima formulata  dall’Ance per il 2016 è di un lieve aumento degli investimenti  in costruzioni dello 0,3% in termini reali (+0,2% in  valore).  L’indice Istat della produzione nelle costruzioni evidenzia,  nei primi dieci mesi del 2016, un lieve calo dello 0,2% nel  confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. 

L’analisi mensile dei dati rileva, dopo un inizio di anno  positivo, un andamento di riduzione nei mesi successivi,  intervallato dalle sole variazioni tendenziali positive di  aprile (+2,8%) e di agosto (+5,1%).  Con riferimento ai dati occupazionali, nel 2016 le costruzioni  continuano a essere l’unico settore di attività  economica a segno negativo. Nei primi nove mesi del  2016 gli occupati nelle costruzioni si riducono del 4,9%  su base annua, a fronte di un aumento degli addetti  dell’1,4% nell’insieme dei settori di attività economica.  Il bilancio complessivo dei posti di lavoro persi nelle costruzioni  dall’inizio della crisi continua ad aumentare: dal  quarto trimestre 2008 al terzo trimestre 2016 le costruzioni  hanno perso quasi 600.000 posti di lavoro, con una  flessione in termini percentuali del 30%.  Anche in termini d’imprese, il bilancio è molto negativo:  tra il 2008 e il 2014, sono uscite dal settore delle costruzioni  oltre 100.000 imprese (-16%). 



LE PREVISIONI PER IL 2017 

Il 2017 potrebbe rappresentare l’anno di ripresa per il  settore. La previsione dell’Ance è di un aumento dello  0,8% in termini reali (+1,8% in termini nominali) degli investimenti  in costruzioni.  L’analisi tiene conto dell’impatto delle misure contenute  nella Legge di Bilancio 2017, che dovrebbero rilanciare  gli investimenti infrastrutturali e rafforzare gli incentivi fiscali  esistenti, con particolare attenzione agli interventi  di messa in sicurezza sismica e di efficientamento energetico. 

La Legge di Bilancio infatti rivolge grande attenzione  all’edilizia e prevede misure che, se pienamente attuate,  potranno sostenere la ripresa degli investimenti pubblici  e privati nei prossimi anni.  Il definitivo superamento del Patto di stabilità interno,  l’avvio della ricostruzione delle zone colpite dagli eventi  sismici nel Centro Italia e altre misure di carattere nazionale,  come il Fondo per gli investimenti e lo sviluppo  infrastrutturale e industriale del Paese previsto dalla  Legge di Bilancio, dovrebbero avere un impatto positivo  sull’attività nel settore già a partire dal 2017. 

Un ulteriore impulso agli investimenti potrebbe inoltre  derivare dalla proroga per 5 anni (2017-2021) della detrazione  IRPEF/IRES delle spese sostenute per interventi  di messa in sicurezza statica delle abitazioni e degli immobili  a destinazione produttiva, situati nelle zone ad alta  pericolosità sismica.  La norma prevede un potenziamento della detrazione,  sino all’85%, se l’intervento riguarda interi condomini  con conseguente riduzione del rischio sismico. 

Tuttavia, trattandosi d’interventi complessi che potranno  essere deliberati presumibilmente solo dopo l’emanazione  delle linee guida per la classificazione del rischio  sismico delle costruzioni, si stima che nel 2017 gli effetti  sugli investimenti siano piuttosto contenuti.  A ciò si aggiunga la conferma della proroga - fino a dicembre  2017 - del potenziamento al 50% della detrazione  per le ristrutturazioni edilizie e della detrazione del  65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli  edifici.  In questo scenario, si prevede una crescita dell’1,9%  rispetto al 2016 per gli investimenti in opere pubbliche,  un ulteriore aumento dell’1,4% per gli interventi di manutenzione  straordinaria sullo stock abitativo e un incremento  dello 0,3% per gli investimenti in costruzioni non  residenziali private. 

Di contro, solo gli investimenti in nuove abitazioni continuano  a registrare segni negativi, sebbene con tassi  d’intensità più contenuti rispetto agli anni precedenti.  Per questo comparto la previsione è di un ulteriore calo  dell’1,4% rispetto al 2016. 



PAGAMENTI PA : PIÙ OMBRE CHE LUCI

A quattro anni dall’entrata in vigore della nuova direttiva  europea sui ritardi di pagamento in Italia, la situazione dei  pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese  di costruzioni appare ancora con più ombre che luci. Le  indagini realizzate periodicamente dall’Ance continuano  a sottolineare una situazione di difficoltà nel settore: ancora  7 imprese su 10 dichiarano di vantare crediti nei  confronti della Pubblica Amministrazione e i tempi medi  di pagamento – pari a circa 5,5 mesi (172 giorni) - non  registrano miglioramenti dalla seconda metà del 2015. 

 

 

 

 
 
 
 
Tag
#mercato
Foto e Video Gallery
gallery