Il parere dell'esperto
Ing. Mauro Cuocci
Cobar SpA
Il Construction Manager di Cobar, impresa incaricata dei lavori eseguiti sul Regium Waterfront, ci parla dei principali problemi tecnici e urbanistici incontrati in questo importante cantiere

A che punto sono i lavori di riqualificazione del lungomare? 

I lavori al momento sono sospesi in attesa della realizzazione di una cabina elettrica in prossimità del Porto, che consentirebbe di completare la riqualificazione della via Florio, unica porzione di cantiere non ancora ultimata.
La scelta dei prodotti acconsentito elevate performance in un contesto ad alta aggressività salina
In ogni caso, dopo la riconsegna parziale e anticipata delle aree di cantiere, questa meravigliosa porzione di litorale, adeguatamente riqualificata, è stata “restituita” da Cobar alla cittadinanza reggina sin dal mese di maggio 2021, quando sono stati inaugurati il parcheggio e il terminal bus sulla via Candeloro, l’area prospiciente alla stazione marittima Metromare, la rotatoria di ingresso alla città dall’Autostrada A2, la pineta Zerbi, la scalinata e la fontana monumentali e la piazza prospiciente il Lido Comunale.
 

Quali sono stati i principali problemi tecnici e urbanistici incontrati in questo importante cantiere?

Inevitabilmente, in un appalto tanto complesso e in un’area così vasta e degradata, le problematiche riscontrate durante l’esecuzione dei lavori sono state numerose e pluridisciplinari: la farraginosità di alcuni procedimenti amministrativi come gli espropri di alcune aree oggetto di intervento, la presenza di numerosi sottoservizi interferenti non mappati perché abusivamente realizzati nel tempo, la necessità di operare in regime di sorveglianza archeologica, l’esigenza di organizzare i lavori riducendo al minimo l’impatto sui cittadini e, anche se con l’ambito tecnico/urbanistico non c’entra molto, il devastante impatto della pandemia.
Devo riconoscere, però, che sin dall’avvio del cantiere abbiamo potuto “toccare con mano” la volontà di tutti di portare a compimento l’opera presto e bene: dalla struttura tecnica e amministrativa comunale ai progettisti, dai cittadini che frequentavano le aree a ridosso del cantiere per monitorarne l’avanzamento agli operatori, che non hanno mai lesinato la disponibilità a lavorare, quando necessario, anche in turni notturni e/o festivi; in ultimo consentitemi di evidenziare con non poca soddisfazione il ruolo della Cobar, che ha assicurato la propria presenza e disponibilità a rivedere la programmazione dei lavori e l’organizzazione del cantiere adeguandola all’evolversi dei fatti tecnici e amministrativi succedutisi nel tempo. Va da sé che quando l’obiettivo è comune a tutti gli attori, le difficoltà, anche se numerose e grandi, si superano molto più speditamente. 

Quando l'obiettivo è comune a tutti gli attori le difficoltà, anche se numerose e grandi, si superano molto più speditamente

Il masterplan è stato progettato dallo studio Zaha Hadid Architects. Come è stato il rapporto tra impresa, committente pubblico e architetti?

I rapporti con i progettisti dell’esecutivo, rappresentati in campo dallo Studio Artuso
Il masterplan è stato progettato dallo studio Zaha Hadid Architects. Come è stato il rapporto tra impresa, committente pubblico e architetti?
 Architetti Associati di Reggio Calabria, e con la Committenza, rappresentata dai settori del Comune che a vario titolo sono intervenuti nell’evoluzione dei lavori e che preferisco non elencare solo per non incappare in possibili imbarazzanti dimenticanze, sono stati nel complesso simbiotici e collaborativi.
Certamente, ancorché molto occasionali, non sono mancati momenti di tensione che, però, sono sempre stati contrassegnati dal rispetto delle competenze e delle professionalità reciproche e, quindi, non solo non hanno mai avuto effetto deleterio sulla prosecuzione dei lavori ma, anzi, sono sempre serviti a ribadire la ferma volontà di tutti di centrare l’obiettivo.

Quali sono le motivazioni alla base delle vostre scelte riguardo a prodotti e materiali?

Troppo spesso e troppo frettolosamente si ricorre al luogo comune secondo cui, per un’impresa di costruzioni, l’unico criterio di selezione di prodotti e materiali sia il minor prezzo.
Per il cantiere di cui parliamo, al contrario, si è optato per l’utilizzo di materiali a elevato standard prestazionale, basso impatto ambientale, agevole manutenzione e solida pregressa tradizione di impiego.
Tale scelta, dettata dalla consolidata policy imprenditoriale di Cobar, sebbene più onerosa in fase di procurement, ha consentito la standardizzazione e l’ottimizzazione dei processi esecutivi e la preventiva certezza del conseguimento di elevate performance indispensabili per i manufatti realizzati a uso pubblico in ambiente a elevata aggressività salina.
Il parere dell'esperto
Ing. Mauro Cuocci
Cobar SpA
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#architettura
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Pavimentazioni in calcestruzzo architettonico
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