Non è difficile nascondersi in un portacontainer lungo 300 metri e largo quasi 50. Il difficile è salire. Come ho fatto è un segreto. Vi basti sapere che ho compiuto l’impresa alle isole Marshall, nell’oceano pacifico tra l’Oceania e il continente americano.
Non sono salito su una nave a caso. Volevo proprio quella, la Cosco Shipping Panama, di fabbricazione cinese e diretta come diceva il suo nome a Panama. Dovevo vincere una scommessa con Pedro: essere sulla nave che attraversava per prima il nuovo canale. Ho viaggiato per alcune settimane nella stiva. Mi ero portato un po’ di provviste e qualche libro da studiare. Soprattutto testi di ingegneria.
Sono uno studente con la passione per le grandi opere idrauliche e da quando ho iniziato a fare l’università ho seguito la costruzione del nuovo canale di Panama. Mi sono appassionato. Perché è l’opera più ambiziosa mai realizzata al mondo ed ha tutte le caratteristiche per cambiare il commercio mondiale.
Bastano i numeri: sette anni di lavori, trentamila persone nei cantieri, 5 miliardi di dollari di investimento. La scommessa con Pedro è iniziata alcuni mesi fa. Per i miei studi avevo scritto alla Mapei, l’azienda italiana che forniva importanti prodotti per la costruzione del canale: additivi per il calcestruzzo e i manti sintetici per impermeabilizzare i bacini ausiliari.
Ho scritto diverse mail all’ufficio Ricerca & Sviluppo e a quello tecnico. Volevo sapere cosa stavano facendo, come risolvevano giorno dopo giorno i problemi che si trovavano di fronte. E loro, gentilissimi, mi rispondevano sempre. Sopratutto Pedro, un ingegnere Mapei che lavora a Panama. È così che è nata la scommessa con Pedro.
In una delle mail gli ho scritto che sarei stato sulla nave che avrebbe attraversato per prima il nuovo canale. Impossibile mi ha scritto Pedro. Non per me gli ho risposto. E se ci riesco cosa vinco? Pedro ci ha messo un paio di giorni per rispondermi. Ma quando ho letto la risposta ho elaborato il mio piano in pochi giorni.
La mattina dell’arrivo, in prossimità del canale, sono salito sul ponte di prua. C’era molta agitazione sulla nave, nessuno ha fatto caso alla mia presenza e così mi sono messo sulla balaustra ad aspettare. E così, trionfante alle 7:48 del 26 giugno del 2016 ho attraversato per primo il nuovo Canale di Panama. Per farmi riconoscere da Pedro agitavo un depliant della Mapei che Pedro mi aveva inviato alcune settimane prima. Pedro era sulla banchina. Quando mi riconobbe era allibito ed entusiasta. Aveva perso la scommessa ma aveva guadagnato un collaboratore. Il premio infatti consisteva in 6 mesi di stage di lavoro prelaurea in Mapei. Il mio sogno. Il fischio della nave che passava sul canale durò più due minuti. La mia gioia dura ancora oggi.
* È stato Portorico il primo dei paesi del Centro America dove dal 1993 Mapei ha esportato i prodotti per la posa della ceramica. Adesilex P22 è tutt’ora il prodotto più venduto nei paesi caraibici. Lo sviluppo edilizio e infrastrutturale in tutta l’area ha reso necessario negli anni seguenti l’apertura a Panama di un altro stabilimento e di un centro di distribuzione dedicati. Grazie all’esperienza delle maggiori imprese di costruzione italiane, Mapei ha fornito una straordinaria quantità di prodotti per Panama e non solo.
Per il nuovo canale è stata necessaria una solida base loca-le per produrre in loco e fornire un servizio di assistenza tecnica continuo anche con un team di tecnici specializzati della Casa Madre che hanno vissuto notte e giorno sul cantiere per anni. È grazie a Panama che Mapei si è consolidata nel Centro America, parallelamente a Mapei America, oggi leader per adesivi per ogni tipo di pavimenti e rivestimenti, malte speciali e finiture.