È mio fratello quello intelligente. Perché ha capito che dopo gli studi poteva restare a vivere a Tinos, l’isola dei nostri genitori. Tinos è vicino a Mikonos, nelle cicladi, altrettanto bella e selvaggia, ma meno frequentata dai turisti. Lì a Tinos mio fratello Takis ci vive da re.

Durante l’inverno pesca calamari e d’estate noleggia scooter e corre dietro alle turiste tedesche. Poi alla sera si beve un bicchierino di Ouzo con due cetrioli guardando il tramonto. Non male. Io invece volevo girare il mondo e dopo qualche sacrificio sono riuscito a costruire una piccola impresa di trasporti. I miei 5 TIR attraversano l’Europa con tutti i generi di merce che noi greci esportiamo: yogurt, pesce, ceramica, ortaggi. Quello che volete. Noi della Vangelis&Moras Trans ve lo portiamo dove volete voi.

È successo tutto a luglio del 2016. Un’emergenza mi spiegano. C’è un cantiere in Francia, a Vincennes, ai confini di Parigi, che è bloccato perché non arrivano dalla Grecia delle bellissime lastre di quarzite. Sono ferme al Porto del Pireo e nessuno le carica. Sono curioso. Prima di tutto mi informo sul cantiere. La piazza da ripavimentare è quella del Municipio.

Poi chiedo ad alcuni amici ingegneri e mi dicono che la quarzite la riesci a posare bene solo con il sistema Mapestone della Mapei. Quando sento il nome Mapei scatto sull’attenti. Sono italiani, in Grecia hanno la sede proprio vicino al mio deposito. I migliori nel loro campo. E poi si sa “italiani, greci, stessa faccia, stessa razza”. È così che vado a cercare dove è finita la quarzite al Pireo. Conoscete il Porto del Pireo? Non ve lo raccomando. Un’enorme babele anche un po’ pericolosa. Metto in moto tutte le mie conoscenze e finalmente mi faccio spiegare da un addetto alla dogana che cosa è successo. È tutta colpa delle angurie.

Verdi come la quarzite ma più deperibili. Così senza comunicarlo a nessuno, al Porto avevano deciso che le angurie avevano la precedenza sui carichi. Fino a settembre. Non ci ho pensato un minuto, ho verificato dove fossero i miei TIR in quel momento, ho disdetto altre consegne e nel giro di pochi giorni siamo partiti per la Francia. Via terra. Un corteo di TIR con sopra centinaia di lastre di quarzite pronte per il Mapestone della Mapei. Siamo arrivati in soli 4 giorni. E ci ho messo anche in mezzo una sosta in un bar del XX arrondissement, dove fanno un pastis al bacio. Al confine della piazza da ripavimentare ci aspettavano tutti: l’azienda costruttrice, l’architetto e i silos della Mapei.

Era il 30 di luglio e faceva un caldo infernale. Sono sceso dal TIR e mi sono avvicinato lentamente al gruppo di persone.

“Per chi sono tutte le angurie che ho sui camion?” Ho visto un lampo d’ira nei loro occhi, poi hanno capito che stavo scherzando e quando hanno visto scaricare le lastre di quarzite, hanno cominciato anche a sorridere. Era arrivato il momento dell’anguria. L’ho estratta bella fresca dal mio frigobar e ne ho distribuito una fetta a tutti. Anche ai silos pieni di Mapestone. Ne vanno matti.

* Mapei France S.A. ha fondato la sua prima fabbrica nel 1989 a Saint-Alban, non lontano da Tolosa, dove tutt’ora opera la sede amministrativa e commerciale, una scuola di formazione e soprattutto un efficientissimo laboratorio di R&S. Mapei France S.A. produce dal 1955 anche a Montgru-Saint- Hilaire, a nord di Parigi, e a Saint-Vulbas, nella zona di Lione, dal 2014. E a Parigi, proprio vicino alla piazza realizzata con Mapestone, è da poco operativo lo Specification Centre, un centro di formazione permanente che si aggiunge a quello dell’ headquarters di Milano, a quello di Londra, aperto da alcuni anni, oltre a quelli di Roma, Lecce e Sassuolo.

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