Cover-Articolo-2020
autore
Joan Olona
Membro del team di tecnici che ha elaborato il master plan per il restauro di Casa Batlló
Intervista a Joan Olona, membro del team di tecnici che ha elaborato il master plan per il restauro di Casa Battló.

Il restauro degli edifici storici è sempre un lavoro complesso. Le opere di Antoni Gaudí implicano un grado di complessità ancora maggiore?

Le tecniche costruttive, le geometrie e i materiali utilizzati da Antoni Gaudí fanno sì che le sue opere ci riservino continue sorprese. Le soluzioni che ha scelto mostrano grande creatività e ingegno e questo è uno dei motivi alla base della scelta, da parte dell’Unesco, di inserire sette opere di Gaudí nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Il Master Plan approvato nel 2014 per i lavori a Casa Batlló fissa un criterio di base: il restauro delle opere gaudiane deve assicurare il mantenimento delle scelte architettoniche originali; non deve essere solo un intervento pratico ma tentare di ricostruire il contesto critico dell’opera architettonica. Inoltre, Casa Battló è già di per sé il risultato di un progetto di Gaudí su un edificio preesistente. Si tratta dunque, per noi, di una sfida ancora più complessa, perché nel processo di restauro dobbiamo verificare cosa è opera di Gaudí, cosa è precedente e cosa invece è posteriore

 


Quali sono stati i vari interventi che sono seguiti al Master Plan a Casa Battló?

La prima fase è stata dedicata all’analisi delle soluzioni per il miglioramento dell’accessibilità e dell’evacuazione, per adeguare la funzionalità della casa-museo alle nuove esigenze di utilizzo. Per quanto riguarda il restauro propriamente detto, sono stati tre gli interventi principali. Il primo ha riguardato il piano nobile con il recupero degli intonaci originali che erano scomparsi o divenuti irriconoscibili. Il secondo era relativo al restauro della facciata e della mansarda che completa l’edificio e il terzo ha riguardato i comignoli del tetto. Inoltre, sono state coinvolte la parte superiore e quella inferiore del cortile.

Cosa avete scoperto durante i lavori di restauro?

Sulla facciata abbiamo scoperto la presenza di due tipi di malta con cui sono stati originariamente incollati i frammenti di ceramica (trencadis) scelti per il suo rivestimento: uno bianco, presumibilmente di calce, e uno grigio composto da cemento Portland. L’uso di queste malte è stato scoperto anche su uno dei gruppi di comignoli presenti sul tetto. In questo caso è stato rilevato l’impiego di una malta a base di cemento Portland e una a base di cemento naturale. Grazie a un’intervista che nel 1970 l’architetto Bassegoda aveva rilasciato a Josep Bayó, titolare dell’impresa di costruzione che aveva realizzato Casa Battló, sappiamo che questi comignoli erano un tempo completati da sfere di cristallo contenenti sabbie colorate. Durante i lavori di restauro abbiamo realizzato nuove sfere di cristallo utilizzando, al posto dell’originale cornice in ferro che ne aveva provocato la rottura, un sistema a base di malta fibrorinforzata, insieme a corde in fibra di vetro, per fissare questo elemento alla base della bocca del comignolo. 

 


C'è stata negli ultimi anni un'evoluzione delle tecniche e delle soluzioni costruttive destinate al restauro del patrimonio storico e culturale?

Il problema maggiore è dovuto alla necessità di avere a disposizione artigiani capaci di riprodurre le tecniche costruttive originali. Ciò nonostante, esistono oggi di materiali industriali che, grazie alle attività di Ricerca & Sviluppo delle aziende, ci permettono di adattarci in maniera migliore alle soluzioni tradizionali. Le malte a base di calce idraulica naturale (NHL), rinforzate con fibre o maglie di fibra di vetro, permettono di ridurre l’impatto dell’intervento minimizzando l’incremento di peso e incrementando la capacità portante del muro adattandosi alla sua deformabilità, in maniera molto migliore di quanto potevano fare un tempo le soluzioni a base di cemento e rete metallica. Inoltre, proprio la combinazione di murature e di elementi in acciaio genera la maggior parte dei processi patologici nell'architettura del modernismo. Oggi i sistemi a base di fibre di vetro o i fiocchi, grazie alla loro grande adattabilità, aprono un ampio spettro di nuove possibilità nelle operazioni di restauro del patrimonio storico e culturale.

 


Si applicano criteri di sostenibilità nella progettazione degli interventi che riguardano gli edifici storici?

Tutti gli interventi su un edificio esistente sono, di per sé, opere sostenibili. Lo esemplifica la regola delle tre “R”: evitare di distruggere un edificio o le parti che lo compongono implica una Riduzione dell’uso dei materiali ma anche del consumo di energia e quindi un impatto ambientale minore. Significa anche Riutilizzare un materiale in un processo che richiede energia. Se poi si rendono necessari la demolizione e la scomposizione dei materiali, il Riciclo viene a essere una valida alternativa allo smaltimento dei materiali di scarto.

I dati del progetto

Cantiere
Sfere di cristallo sopra i comignoli
Località
Barcellona, Spagna
Sottocategoria
PALAZZO
Costruito nel
1877
Intervento
Fornitura di prodotti per il rinforzo strutturale e il restauro
Inizio e fine dei lavori
2015/2020
Tipo di intervento
Rinforzo strutturale
Impresa appaltatrice
Constructora D’Aro
Distributore MAPEI
Seismo
Coordinatore MAPEI
Ismael Carreño Raya e Joan Lleal, Mapei Spain
autore
Joan Olona
Membro del team di tecnici che ha elaborato il master plan per il restauro di Casa Batlló
Tag
#architettura #restauro
Foto e Video Gallery
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Linee di prodotto
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura
Prodotti per rinforzo strutturale
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