Intervistato
Angelo Giangiulio
Corporate Product Manager linea parquet Mapei
Angelo Giangiulio, Corporate Product Manager linea parquet Mapei, risponde alle domande sui due principali sistemi di posa per pavimentazioni in parquet.
La realizzazione di un ambiente interno ad elevato impatto estetico, funzionale e durevole, inizia con una posa sicura dei pavimenti. Questo vale anche per quelli in parquet, che possono essere posati tramite incollaggio o con un sistema flottante. Il primo metodo prevede l’adesione del rivestimento al sottofondo per mezzo di un adesivo specifico. Col secondo, invece, la superficie in legno viene appoggiata al letto di posa senza un vero “fissaggio” chimico. Ultimamente, quest’ultima soluzione gode di una discreta popolarità per una serie di vantaggi piuttosto evidenti: velocità e facilità delle operazioni di posa ed elevata reversibilità delle superfici. Per questo, molti produttori di parquet propongono, nel loro portfolio, anche tipologie di rivestimento che non necessitano di incollaggio. Sia la posa con incollaggio che quella flottante presentano indubbiamente vantaggi e svantaggi. Ciascuna di loro risulta più meno adatta a seconda del tipo di ambiente in cui si trovano i rivestimenti e della destinazione d’uso che se ne fa nel breve e nel lungo termine.

In quali casi si può optare per la posa flottante?

La posa flottante è più adatta agli ambienti destinati a un ciclo di vita ridotto o usati solo “saltuariamente”, come negozi temporanei, aree fieristiche, immobili residenziali destinati a un soggiorno non continuativo (per esempio case vacanze). In particolare, è una scelta adatta a quei casi in cui l’uso più “aggressivo” delle superfici (ad esempio, causato da minore attenzione da parte dell’utilizzatore) può causarne una maggiore usura. Un’altra situazione in cui è consigliabile la posa con sistema flottante è la realizzazione di un pavimento in parquet al di sopra di un pavimento già esistente in altro materiale (ceramica, moquette), nel caso in cui per varie ragioni non sia possibile rimuovere quest’ultimo (case in affitto, tempi ridotti di esecuzione, contenimento dei costi). Bisogna inoltre tener presenti le indicazioni dei produttori di parquet che permettono di individuare i limiti degli ambiti di applicazione del parquet flottante. Se sussistono condizioni come una perfetta planarità e la possibilità di mantenere costanti i livelli di temperatura e umidità, la posa flottante è fattibile. In ogni caso, anche la posa flottante, come quella tramite incollaggio, è un’operazione che deve essere eseguita da professionisti per poter garantire adeguate proprietà alle superfici finali. 

Quando, invece, è meglio incollare? 

La posa del parquet con sistema adesivo è più adatta nei casi in cui si voglia garantire un’elevata durabilità delle superfici, magari in linea con il resto delle finiture e degli elementi strutturali che compongono un immobile. 
Anche in ambienti a elevata intensità d’uso, come nel caso di pavimenti di scuole, edifici commerciali e locali dedicati alla ristorazione, la posa tramite incollaggio è consigliabileInoltre, nel caso di pavimenti in legno con particolari motivi decorativi, l’utilizzo di un adesivo a base di polimeri sililati (come ULTRABOND ECO S958 1K), all’interno di una gamma che varia dalla categoria “soft” a quella “hard”, permette di soddisfare ogni esigenza progettuale. In generale, infatti, il parquet posato con un sistema adesivo garantisce migliori proprietà tecniche, una durabilità maggiore ed è in grado di risolvere esigenze più variegate.
La posa di parquet con adesivo è consigliabile in ambienti di pregio, laddove si voglia garantire durabilità ed elevate prestazioni tecniche

Quali pavimenti sono più “rumorosi”, quelli incollati o quelli flottanti? 

Ci sono in effetti proprietà tecniche che possono essere migliorate attraverso l’incollaggio del parquet. Una di queste è il rumore “a vuoto”, o “sordo”, ovvero quello prodotto dall’atto di camminare sulla superficie del pavimento, originato dal movimento dei corpi e diffuso negli elementi strutturali circostanti. Una caratteristica tipica del pavimento flottante è proprio il suono sordo causato dall’atto di camminare e che, solitamente, è diverso da quello che si genera su un pavimento incollato. Ciò avviene perché l’aria al di sotto del rivestimento flottante fa da cassa di risonanza e le vibrazioni del suono vengono rafforzate. Questo fenomeno, ben riconoscibile dall’utilizzatore del parquet, può, a lungo andare, diventare un problema proprio per l’utilizzatore finale. L’incollaggio, invece, evita la presenza di uno strato di aria tra il sottofondo e il rivestimento, così il rumore che si produce è ridotto. Ovviamente, per l’acustica degli ambienti interni sono determinanti anche altri fattori (la qualità dei rivestimenti, l’eco, il tipo di scarpe), ma possiamo affermare che una posa di parquet con sistema adesivo permette di ridurre il rumore a vuoto causato dall’atto di camminarci sopra.

E se si posa il parquet sopra a un sistema riscaldante?

Oggi molti edifici di nuova costruzione utilizzano i pavimenti riscaldanti ma questa soluzione può essere scelta anche nel caso di lavori di rinnovo, ad esempio per creare sistemi a ridotto consumo energetico o un sistema di riscaldamento ex novo. I pavimenti incollati conducono meglio il calore prodotto dal sistema di riscaldamento rispetto a quelli realizzati in posa flottante, permettendo così un discreto risparmio sui costi di riscaldamento e un ridotto consumo energetico. Inoltre, la posa con adesivo permette di realizzare anche rivestimenti in parquet di spessore sottile che, di conseguenza, migliorano le prestazioni termiche del pavimento. 

Quale tipologia di posa è più sostenibile?

Lo smaltimento del parquet con posa flottante alla fine del suo utilizzo risulta più facile, come anche il riciclo dei materiali di cui è composto. Tuttavia, la posa con incollaggio garantisce un utilizzo sicuro nel lungo periodo, assicurando alle superfici elevata durabilità perché i pavimenti sono “fissati” al sottofondo. I maggiori costi iniziali sono di fatto un investimento a lungo termine. Inoltre, un pavimento incollato può essere levigato e, dunque, rinnovato. Si tratta di una tipologia di superfici che può “evolvere” nel tempo e adattarsi ai cambiamenti degli ambienti in cui si trova.
Queste caratteristiche di durabilità e adattabilità rendono dunque la scelta del parquet posato con adesivo un’opzione propriamente eco-sostenibile, che permette anche di ridurre i costi di rinnovo e la quantità di materie prime utilizzate nell’intero ciclo di vita del pavimento.
Intervistato
Angelo Giangiulio
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