Interviste
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02/10/2024
La chiave del successo del distretto del marmo è l'unione tra esperienze, prodotti e servizi
Donato Larizza, presidente di Asmave (Consorzio Marmisti veronesi), spiega l’importanza della collaborazione con Mapei nell'ambito della formazione e ricerca di soluzioni per le pietre naturali
Il successo del distretto del marmo di Verona si spiega anche con la collaborazione tra aziende all'avanguardia come Mapei per offrire non solo pietre naturali di alta qualità, ma garantire al tempo stesso qualità e durabilità, anche attraverso la formazione.
Di cosa si occupa il vostro Consorzio?
Asmave si assume il compito di far lavorare insieme il maggiore numero possibile di aziende per intraprendere iniziative comuni. È il più “vecchio” consorzio italiano del settore e uno dei più antichi a livello europeo: nel 2022 abbiamo infatti festeggiato i 50 anni della fondazione. Gli associati stanno ricominciando ad aumentare: il valore aggiunto che porta Asmave sta finalmente ricominciando ad essere recepito dalle aziende.
Quali sono le attività principali dei vostri associati?
I nostri associati sono aziende attive nel settore del marmo, alcune delle quali sono terziste. Il distretto di Verona vanta il più alto numero di aziende legate al marmo a livello europeo: qui si trovano marmi, graniti e altre pietre provenienti da tutto il mondo. Alcuni dei nostri associati lavorano con circa 1200 materiali diversi e questa varietà è di grande aiuto per le piccole aziende che sono spesse coinvolte in progetti di piccole dimensioni ma dalle caratteristiche particolari. Le piccole aziende hanno la possibilità di reperire le materie prime a distanza di pochi kilometri, lavorarle sfruttando la propria esperienza e realizzare prodotti apprezzati in tutto il mondo.
Quali sono i mercati di riferimento dei vostri associati?
Le nostre aziende destinano i loro prodotti al mercato estero per il 70-90%.Il Nord America è il primo mercato di riferimento ma anche l'Europa ha un ruolo molto importante, a partire dalla Germania, dal Belgio e dalla Francia. Nei periodi di lockdown del 2020 abbiamo temuto di perdere i clienti a causa della sospensione delle attività lavorative ma non è stato così. Per un periodo limitato si sono effettivamente serviti altrove ma, non appena le attività di produzione sono ricominciate, tutti i clienti sono tornati da noi. Questo significa che riconoscono e sono disposti a investire nella qualità dei nostri prodotti e materiali.
Quali evoluzioni prevede per il settore della pietra naturale? Ad esempio, quanto è cresciuta negli ultimi anni la richiesta di forniture chiavi in mano?
La fornitura di “sistemi chiavi in mano” è proprio uno degli obiettivi verso il quale Asmave cerca di indirizzare i suoi associati. Per esempio, il maggior numero di contestazioni ricevuto dalle nostre aziende non deriva dal tipo e dalla qualità del materiale ma dalla comparsa di effetti imprevisti (come macchie e efflorescenze o altri difetti) spesso dovuti a metodologie e prodotti di posa impropri. Cerchiamo dunque di sensibilizzare i nostri associati perché, oltre a fornire materiali, offrano anche un servizio di consulenza su sistemi e procedure di posa. Per questo apprezziamo molto le soluzioni, la competenza e la collaborazione di Mapei.
Per garantire durabilità a pavimenti e rivestimenti in marmo è necessario utilizzare le corrette tecniche di posa e i prodotti adatti a questo tipo di materiali.
Come è nata e in cosa consiste la partnership con Mapei? È importante poter contare su un produttore affidabile, in grado di fornire sistemi completi e con una presenza capillare in tutto il mondo?
Sicuramente. Ho iniziato a conoscere e lavorare insieme a Mapei alla fine degli anni ‘90, quando, in qualità di direttore commerciale, tenevo corsi in aziende, coinvolgendo Mapei per la parte relativa alle metodologie e prodotti di posa. Ricordo che, all’interno dei corsi, l’ora destinata ai tecnici di Mapei si prolungava sempre fino a diventare un'ora e mezza o due. Erano momenti importanti, nei quali Mapei si dimostrava in grado di fornire la soluzione ai problemi dei rivenditori. Per i nostri associati, infatti, conoscere i prodotti più adatti alla posa del loro materiale, è una garanzia contro le contestazioni che implicano costi e dispendio di tempo, e anche un modo di assicurare una completa soddisfazione del cliente e mantenere alta la reputazione del distretto veronese. Da diversi anni organizziamo corsi di formazione per i progettisti. Le aziende di marmo raramente investono a sufficienza nella promozione dei loro prodotti per cui è difficile che il cliente finale scelga la pietra a meno che il progettista non lo consigli. Talvolta i progettisti, però, rifuggono da includere materiali lapidei nei loro progetti per scarsità di informazioni e assistenza sul loro utilizzo. Per colmare questa lacuna, ci siamo avvicinati all'Ordine degli Architetti di Verona, offrendo loro dei corsi di formazione in cui erano coinvolti anche esperti Mapei relativamente ai sistemi di posa. Cerchiamo così di stimolare la fiducia del professionista nei confronti dei nostri materiali. Abbiamo anche pubblicato un quaderno tecnico come sintesi di questo percorso formativo, una sorta di Bignami delle nostre conoscenze sulla pietra, a cui ha collaborato anche Mapei curando tutti i contenuti relativi ai sistemi per la posa. Da lì è nata poi l’idea di riproporre annualmente la collaborazione, indagando più approfonditamente gli aspetti di interesse per i progettisti.
Mapei da molto tempo investe nella formazione dei professionisti del settore lapideo per assicurare che vengano usati i sistemi di posa adatti.
Oltre ai prodotti, anche le persone fanno la differenza. Quanto è importante avere al proprio fianco, dal progetto al cantiere, un partner di collaudata competenza tecnica?
Molto, perché per le aziende e i professionisti è estremamente importante sapere che se hanno bisogno di aiuto, c'è qualcuno che dà una risposta. Il contrario, invece, porta a perdite di tempo e di denaro. Sappiamo bene che se ci rivolgiamo a Mapei, i suoi tecnici sono sempre pronti a intervenire e affrontare i problemi, diversamente da altri attori del settore che rifuggono i problemi.
Decisiva la collaborazione con Mapei per risolvere i problemi nell’applicazione dei prodotti per la posa ed evitare contestazioni
Asmave e Mapei investono molto nella formazione e sono attenti all'intero ciclo di vita dei materiali e dunque alla sostenibilità. Quali nuovi scenari di collaborazione con Mapei intravedete per il futuro?
Asmave continua nella sua attività di collaborazione con l'Ordine degli architetti di Verona con un nuovo ciclo di seminari in cui si approfondiranno le attività dell’intera filiera della pietra naturale: dalla morfologia della pietra naturale alla lavorazione, estrazione in cava, lavorazione in azienda e posa. Proprio per la posa, è previsto il contributo di esperti Mapei. Per i prossimi corsi in partenza, la declinazione dei contenuti verterà sulla sostenibilità della pietra naturale e della sua filiera.
La Sua relazione con Realtà Mapei risale agli albori della rivista...può dirci di più?
Trent’anni fa, quando ero Direttore Commerciale di un’azienda del settore, mi avevano chiamato per una contestazione. Erano coinvolti anche i tecnici della Mapei che, dopo una prima analisi superficiale, hanno approfondito la problematica con l’esame in laboratorio del materiale e del sistema di posa più adatto. Il risultato è stato lo sviluppo e il lancio di un adesivo specifico (GRANIRAPID) per la posa di materiale lapideo. Mapei ha dunque, anche quella volta, riconosciuto nel problema un’opportunità per l'intero settore: quella di trovare nuove soluzioni a un’esigenza specifica. E tutto questo è ben descritto nel primo numero di Realtà Mapei.