La stagione 2016/17 è stata per il Sassuolo la quarta in Serie A. La squadra del Gruppo Mapei ha concluso il Campionato al dodicesimo posto. Intervista a Francesco Acerbi, 29 anni, difensore centrale.

La stagione 2016/17 è stata per il Sassuolo la quarta in Serie A. La squadra del Gruppo Mapei ha concluso il Campionato al dodicesimo posto. Nel Campionato 2015/16 i neroverdi si erano brillantemente classificati sesti, qualificandosi per l’Europa League. “La stagione 2015-16 – sottolinea Francesco Acerbi, 29 anni, difensore centrale – è stata straordinaria, ma anche quella che si è appena conclusa va ritenuta bella e importante. L’abbiamo terminata a testa alta”.

 

Che effetto le fa vedere il Sassuolo nella seconda parte della classifica come nei primi due Campionati di Serie A?

“Inizialmente ci si rimane male, tuttavia un’attenta meditazione evidenzia che anche il nostro Campionato 2016/17 va apprezzato molto”.  

 

Avete cominciato a giocare in luglio i preliminari di Europa League. Ciò ha influito nell’andamento della stagione?

“Sicuramente, poiché per gran parte di noi si è trattato del debutto in campo internazionale con stagione allungata. La nostra è una squadra giovane e la storia insegna che alcuni club che iniziando presto la stagione abbinando una Coppa internazionale all’attività nazionale hanno incontrato notevoli difficoltà in inverno e primavera. Addirittura c’è chi è retrocesso in Serie B. Noi dopo la bella ed entusiasmante esperienza in Europa League ci siamo comunque salvati con abbondante anticipo. Con un pizzico di fortuna in più avremmo comunque concluso il Campionato nella parte sinistra della classifica. Nella nostra squadra ci sono stati degli infortuni che ci hanno precluso la possibilità di ottenere risultati migliori anche nella fase a gironi dell’Europa League”. 

 

Francesco, lei è ritenuto un pilastro del Sassuolo. Che voti si auto-assegna per le prestazioni nelle ultime due stagioni ?

“Preferisco che siano gli altri a farmi la pagella. Io assicuro che in campo cerco sempre di dare il massimo”.

 

Spesso nel Campionato 2016-17 il Sassuolo è arrivato all’ottantesimo minuto in vantaggio. Poi è stato raggiunto e in alcuni casi ha perso le partite.

“È stato un vero dispiacere dissipare il vantaggio negli ultimi minuti anche con squadre importanti. Forse è mancato qualcosa nella nostra testa, però anche gli avversari hanno dei meriti”.

 

Il Sassuolo è squadra di matrice profondamente italiana e molto spesso ha affrontato avversarie con l’80-90 % della formazione composto da giocatori stranieri. Che cosa si prova ad essere paladini del made in Italy?

“A bocce ferme l’etichetta di “matrice fortemente italiana” ci inorgoglisce, anche se quando si va in campo non pensiamo alla nazionalità degli avversari: in partita cerchiamo di concretizzare al meglio il lavoro svolto in allenamento, puntando sempre a ottenere il massimo senza analizzare il passaporto dei rivali”.

 

BERARDI TORNA AL GOL

Per un infortunio Domenico Berardi nella stagione 2016/17 è rimasto 133 giorni senza giocare da titolare. Domenico è tornato a segnare nel match casalingo contro la Lazio alla trentunesima giornata. Purtroppo è finita 2-1 per i romani. Il Sassuolo al 25° minuto ha sfruttato un’indecisione della difesa biancoceleste. Il portiere Strakosha ha atterrato in area Berardi, imbeccato da un lancio di Missiroli, e l’arbitro ha assegnato il rigore. Lo stesso Berardi ha calciato il penalty spiazzando Strakosha. Il Sassuolo ha avuto più di un’occasione per raddoppiare. Tuttavia Felipe Anderson dopo una serpentina con uno splendido assist ha propiziato il gol di Immobile al 42’. E al 38’ della ripresa un autogol di Acerbi ha dato la vittoria alla Lazio scatenando le ire dell’allenatore neroverde Eusebio Di Francesco: “Non meritavamo la sconfitta – ha detto Eusebio -, abbiamo peccato di inesperienza. Affermare che la Lazio ci ha messi in difficoltà mi sembra esagerato”.  

Un’altra partita in cui il Sassuolo è stato raggiunto è stata quella con l’Atalanta allo Stadio Azzurri d’Italia, alla trentunesima giornata di Campionato. “A Bergamo – continua Acerbi – abbiamo giocato una delle partite più belle della stagione”. Pellegrini al 36’ ha portato in vantaggio gli emiliani, e al 73’ Cristante ha pareggiato. “Loro – prosegue Francesco – erano molto determinati, volevano acquisire il più presto possibile la qualificazione all’Europa League; erano anche più nervosi nelle battute iniziali. Noi eravamo più liberi di testa. Alla fine l’uno a uno è stato un risultato giusto”.

La settimana dopo i neroverdi al Mapei Stadium hanno battuto 2–1 la Sampdoria. I liguri sono passati in vantaggio col formidabile Schick dopo 28 minuti. Nel secondo tempo c’è stata la partenza-sprint del Sassuolo, in gol con Ragusa (4’) e all’undicesimo con Acerbi. “Il gol della Samp – fa notare Francesco – ha scatenato la nostra reazione”. Segnare il gol decisivo per Acerbi significa coronare un sogno. “Tante volte sogno di essere un attaccante anche in partita, lanciandomi all’attacco - ammette il difensore nato a Vizzolo Predabissi, a pochi chilometri da Milano - L’allenatore spesso mi sgrida esortandomi a tornare nelle retrovie a coprire le spalle a punte e trequartisti. Ambizioni e gioie personali a parte, il successo contro la “Samp” è stato importantissimo: non vincevamo in casa da alcuni mesi. Abbiamo rotto un sortilegio, è stato importante per la nostra autostima”. Nel successivo match casalingo contro il Napoli alla giornata numero 33 il Sassuolo è ricaduto nel “mal di vantaggio”. Il secondo tempo è stato pirotecnico, col fuoriclasse belga Mertens che ha portato in vantaggio i partenopei al 7’. Il ritrovato Berardi al 14’ e l’emergente Mazzitelli al 35’ hanno garantito al Sassuolo il vantaggio. Poi però al 39’ il mix tra sfortuna del Sassuolo e grande classe del Napoli ha sortito la parità: 2-2 per merito di Milik.   

 

LA CLASSE PUNISCE

“Il Napoli – afferma Acerbi – in Italia è la squadra che gioca meglio a calcio. E se solo commetti un errore, ti punisce. Noi contro i partenopei abbiamo giocato una grande partita, paragonabile per determinazione e qualità di giocate a Sassuolo–Athletic Bilbao del girone di Europa League. Io in difesa ho giostrato tra Mertens e Hamsik, avversari fortissimi. Eravamo in vantaggio e il Napoli ci ha raggiunti, però non dobbiamo arrossire”.

È andata meglio in Toscana la domenica dopo: Empoli 1, Sassuolo 3. Neroverdi in vantaggio con gol del difensore Peluso al 19’, pareggio quasi immediato dei biancoazzurri con Pucciarelli, e poi Sassuolo show. Matri al 34’ e, nel secondo tempo Duncan (12’) hanno regalato al club Mapei tre punti pesanti. “Allo stadio Castellani – assicura Francesco – ha prevalso la nostra voglia di vincere. Sapevamo che i toscani cercavano dei punti salvezza, noi abbiamo avuto più rabbia”. In questa stagione il Sassuolo è stato una bestia nera per l’Empoli; la squadra emiliana ha sconfitto i biancoazzurri anche nel Torneo di Viareggio internazionale per “primavera”. 

Il Sassuolo ha gioito molto meno alla giornata successiva, pareggiando 2-2 al Mapei Stadium con la Fiorentina. Il volitivo ed efficace Politano dopo 28 minuti ha portato in vantaggio la squadra allenata da Di Francesco e la “viola” ha pareggiato col figlio d’arte Chiesa al 37’. La pressione neroverde nella ripresa si è concretizzata al 40’ col gol di Iemmello. Poi sono entrate in azione nuovamente le streghe e in pienissimo recupero, al 49’, Bernardeschi ha pareggiato gelando il Mapei Stadium. 

“L’ennesima grande rosicata, la partita coi viola è stata la fotografia della stagione”, ammette Acerbi. ”Meritavamo noi di vincere e ci siamo fatti raggiungere in zona Cesarini”. Nel lunch-match della giornata 36, a San Siro il Sassuolo ha battuto l’Inter 2-1. I nerazzurri hanno cominciato bene la sfida mettendo in difficoltà la retroguardia sassolese. L’interista Icardi di testa ha anche colpito il palo a 60 centimetri di distanza dalla porta. Da lì in poi è stato il Sassuolo a dominare col neoacquisto Iemmello che ha toccato il cielo con un dito. L’attaccante proveniente dal Foggia ha segnato al 36’. La reazione interista è stata sterile e Iemmello ha concesso il bis al 5’ del secondo tempo. L’Inter ha inserito “l’oggetto misterioso” Gabriel Barbosa, meglio noto come Gabigol, e la mossa ha ridato interesse al match. La pressione interista è aumentata e al 25’ c’è stato il gol di Eder che ha riacceso l’entusiasmo del pubblico. Negli ultimi minuti l’Inter ha chiuso gli avversari in area e alla fine ci sono stati 15 calci d’angolo per i nerazzurri contro i 2 del Sassuolo. Comunque è finita 2-1 per il Sassuolo, squadra alla quale lo Stadio Meazza porta bene. “Siamo stati bravi a mantenere compattezza nei momenti difficili - dice fiero Acerbi - e anche nel finale, quando Eder ha accorciato le distanze. Noi abbiamo cercato la vittoria con più determinazione e siamo stati premiati”.

Iemmello era felicissimo: “Io, tifoso dell’Inter, ho segnato due reti nella casa della mia squadra del cuore”. Iemmello è al Sassuolo da fine gennaio 2017: giocava in lega Pro nel Foggia. Per il secondo Campionato consecutivo la squadra del Gruppo Mapei è uscita dal “Meazza” vittoriosa contro i nerazzurri. Nel Campionato 2015/16 Berardi su rigore aveva regalato la vittoria agli emiliani al 94’; era finita 1-0.

 

GOLEADA

Alla penultima giornata di Campionato il Sassuolo ha trionfato 6-2 contro il Cagliari al Mapei Stadium. La partita ha rappresentato per capitan Magnanelli il rientro da titolare dopo un infortunio che ha richiesto lungo tempo di recupero. Ed è stato proprio “Magna” a portare in vantaggio i neroverdi al 7’. Al tredicesimo il risultato era già 3-0 grazie ai gol di Berardi e Politano. La timida reazione sarda si è concretizzata col gol di Sau al 25’. Ma la squadra di casa si è resa imprendibile con reti del centrocampista Sensi (34’) e Iemmello (11’ secondo tempo). Prima della chiusura ci sono stati ancora i gol del cagliaritano Ionita (15’) e di Matri (45’). “Ci siamo impegnati per regalare ai nostri tifosi tanti gol all’ultima apparizione stagionale al Mapei Stadium, riuscendoci”, hanno detto in coro i neroverdi. 

 

 

DEFREL ED ELETTRICITÀ

Poca difesa, tanto spettacolo: questo il leit-motiv dell’ultima partita di Campionato al vecchio “Comunale” di Torino. È finita 5-3 per il Toro, anche se il centravanti neroverde Gregoire Defrel ha battuto Belotti, mister 100 milioni di Euro. Belotti ha segnato un gol, Defrel 3. La squadra allenata da Sinisa Mihajlovic è passata in vantaggio con Boyè dopo 6 minuti, però l’abile Defrel ha pareggiato al 14’. Baselli ha riportato avanti i torinesi al 22’, e dall’altra parte Defrel è stato bravo al 40’ a sfruttare un assist di Politano, ripareggiando. Tuttavia nel recupero del primo tempo De Silvestri (46’) ha trafitto Pegolo, nell’occasione portiere titolare del “Sasol”. Iago Falque (58’) e Belotti (79’) hanno allontanato definitivamente il Sassuolo dalla vittoria. Dopo l’elettricità in campo causata da un gomito largo di Acquah su capitan Magnanelli, su rigore Defrel ha siglato la prima tripletta della carriera. E dopo la doccia, per svariati alfieri neroverdi, è arrivata la convocazione in Nazionale.

Tag
#sport
Foto e Video Gallery
gallery