Stefano Mazzotti
Product Line Coordinator - ETICS
La Ricerca Mapei ha messo a punto sistemi a cappotto in grado di resistere senza danneggiamenti alla grandine o ad altri eventi atmosferici di grande portata.

L’importanza dell’efficientamento del patrimonio edilizio

Stiamo assistendo sempre di più a un susseguirsi di calamità naturali di entità eccezionalmente grave, come alluvioni, grandinate, incendi, trombe d’aria. Ciò conferma quanto sia importante proseguire nella direzione, intrapresa dall’Europa in modo deciso e vincolante, di provvedere all’efficientamento energetico delle abitazioni per ridurre drasticamente il loro fabbisogno energetico e, di conseguenza, le emissioni di sostanze climalteranti.

Ricordiamo come le direttive europee prevedano che entro il 2030 si riducano del 55% le emissioni di gas serra (rispetto ai valori del 1990), che entro il 2030 le abitazioni, con poche eccezioni, debbano essere tutte almeno in classe E, e che entro il 2033 arrivino almeno alla D. Oggi solo il 22% degli edifici italiani rispetta quest’ultimo requisito.

La situazione paradossale alla quale stiamo assistendo è che, mentre siamo impegnati a rendere più efficiente il patrimonio edilizio – anche con politiche incentivanti mirate – gli eventi atmosferici danneggino quanto è appena stato fatto o è in fase di realizzazione. A causa del cambiamento climatico, questi eventi atmosferici estremi sono sempre più frequenti, al punto che la giurisprudenza italiana non classifica più, ad esempio, le trombe d’aria come “eventi eccezionali”. 

 

La grandine è classificata, per convenzione internazionale, mediante la scala TORRO che si basa sulle dimensioni del diametro dei chicchi. A ogni classe è associata una categoria d’intensità che può andare da H0 (grandine debole, che non crea danni) a H10 (super grandine o grandine eccezionale). Tale intensità (ultima colonna della tabella 1) varia in base a vari fattori meteorologici: diametro del chicco, durezza del chicco, velocità di caduta, inclinazione di caduta, forma del chicco, vento.


Size CodeDiametroRiferimentoIntensità
15-10 mmPiselliH0-H2
211-15 mmFagioli, noccioleH0-H3
316-20 mm

Piccoli acini d'uva, ciliegie, piccole biglie

H1-H4
421-30 mmGrossi acini d'uva, grosse biglie e nociH2-H5
531-45 mmCastagne, piccole uova, palla da golf, palla da ping-pong o da squashH3-H6
646-60 mmUova di gallina, piccole pesche, piccole mele e palle da biliardoH4-H7
761-80 mmGrosse pesche, grosse mele, uova di struzzo, piccole e medie arance, palle da tennisH5-H8
881-100 mmGrosse arance, pompelmi e palle da softballH6-H9
9101-125 mmMeloniH7-H10
10Sopra i 125 mmNoci di cocco e similiH8-H10


Tabella 1.
Scala TORRO.

Eventi atmosferici di forte entità possono causare danni ai cappotti termici.

Le categorie di resistenza all’impatto

Nello specifico dei cappotti termici, presupponendo che siano realizzati con tutti i dovuti criteri, cioè utilizzando sistemi certificati e posandoli in maniera corretta con installatori dotati del cosiddetto “patentino”, è possibile ottenere resistenze alla grandine di discreta portata.

Nella certificazione ETA dei sistemi a cappotto (in base a EAD 040083-00-0404) sono riportati i valori dei test di resistenza agli urti in seguito a impatto da corpo duro (metodo di prova UNI EN ISO 7892).

Per raggiungere la migliore categoria di resistenza all’impatto-categoria I (tabella 2) il sistema a cappotto deve resistere senza danneggiamenti a urti pari a 10 J (tabella 3). 

CategoriaDescrizione del possibile uso
IZona facilmente accessibile al pubblico a livello del suolo soggetta a urti di corpo duro, ma non sottoposta a un anomalo uso intensivo.
IIZona soggetta a urti di oggetti lanciati o calciati, ma in luoghi pubblici dove l'altezza dell'ETICS limita l'entità dell'impatto; o a livelli più bassi, dove hanno accesso all'edificio soprattutto coloro che sono in qualche modo incentivati ad agire con cautela.
IIIZona non suscettibile di danneggiamento da urti normali causati da persone o da oggetti lanciati o calciati.


Tabella 2.
EAD 040083-00-0404: categorie di resistenza all’impatto ed esempi di possibili utilizzi.

 

 Categoria IIICategoria IICategoria I
Impatto di 10 Joule---Intonaco non penetrato (2)Nessun deterioramento (1)
 eee
Impatto di 3 Joule

Intonaco non penetrato (2)

Nessun deterioramento (1)

Nessun deterioramento (1)

 


Tabella 3
.  EAD 040083-00-0404: criteri di attribuzione delle categorie d'uso. (1) Per tutti gli impatti, un danno superficiale è considerato come "nessun deterioramento", a condizione che non vi siano crepe. (2) Il risultato della prova si considera "penetrato" se il campione presenta crepe circolari al punto di rendere visibile l'isolante su almeno 3 impatti su 5. 

I sistemi a cappotto tradizionali, generalmente, si attestano in categoria II: non si deteriorano con impatto a 3 J, ma presentano danneggiamenti superficiali con impatto a 10 J (approssimabile all’impatto di un chicco di grandine della grandezza di una pallina da ping-pong).

Dalla ricerca Mapei, cappotti termici più resistenti

La ricerca e lo sviluppo tecnologico di Mapei hanno permesso di ottenere sistemi a cappotto che si attestano in categoria I di resistenza all’impatto anche con urti estremi:

urto a 10 J: sistema tradizionale ultimato con rivestimento a spessore ELASTOCOLOR TONACHINO PLUS.
urto a 15 J: rasatura armata realizzata con rasante elastico fibrorinforzato in pasta MAPETHERM FLEX RP e qualsiasi finitura a spessore della gamma Mapei.

urto a 100 J: rasatura armata realizzata con rasante elastico fibrorinforzato in pasta MAPETHERM FLEX RP in tre mani, con interposto doppio strato di rete MAPETHERM NET e rivestimento a spessore di finitura ELASTOCOLOR TONACHINO PLUS.

L’urto a 100 J equivale circa a quello di chicchi di grandine della grandezza di una palla da tennis. I nostri sistemi possono quindi contrastare grandine fino all’intensità H5-H8 della scala TORRO (a seconda dell’incidenza dei diversi fattori meteorologici). 

È possibile raggiungere tali prestazioni anche ripristinando i cappotti danneggiati dalla grandine o raddoppiando i cappotti pre-esistenti (utilizzando MAPETHERM X2 SYSTEM).

Utilizzando questi sistemi tecnologicamente avanzati si ottengono soluzioni che coniugano prestazioni, durabilità e sostenibilità, prevenendo o curando i danni generati dagli eventi atmosferici più estremi.
Può essere sorprendente quanto non risulti particolarmente gravosa, dal punto di vista economico, la realizzazione di questi cappotti in grado di aumentare la resistenza all’impatto di oltre 30 volte rispetto a un cappotto tradizionale. Allo scopo, è possibile richiedere approfondimenti e  una valutazione dei costi alle nostre rivendite specializzate o alla nostra rete di tecnici/commerciali.


Stefano Mazzotti
Product Line Coordinator - ETICS