Mapei sponsor del progetto di riqualificazione di uno dei luoghi simbolo di Napoli

Teatro della storia cittadina

Residenza reale, fortezza, luogo di cultura: Castel Nuovo è uno dei simboli di Napoli e da quasi mille anni è teatro e insieme spettatore della storia della città. La sua costruzione è iniziata nel 1279 sotto il regno di Carlo I d’Angiò (da qui il nome, comunemente usato, di Maschio Angioino) ed è stato poi sottoposto nei secoli a diversi ampliamenti e rifacimenti. Oggi si presenta nell'aspetto che gli venne dato alla metà del XV secolo da Alfonso I d'Aragona: un imponente edificio a pianta trapezoidale delimitato da cinque possenti torrioni cilindriciDurante il Medioevo e il Rinascimento nel castello si sono succedute diverse monarchie, dalle dinastie angioine e aragonesi ai Borbone fino al 1600, quando la vita di corte fu trasferita nel nuovo Palazzo Reale. 

Centro della cultura nel 1300 – con la presenza a corte di Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio, Giotto – è sede oggi di varie associazioni storico-culturali e del Museo Civico. I visitatori possono ammirare la Cappella Palatina, unico elemento superstite del castello angioino trecentesco, la Sala dei Baroni, dove fino al 2006 si è riunito il consiglio comunale di Napoli, e la Sala dell’Armeria, oltre a numerosi affreschi e dipinti.

Mapei ha partecipato in qualità di Sponsor Ufficiale al progetto di riqualificazione di Castel Nuovo. Dopo aver risposto al bando indetto dal Comune, ha attivato una collaborazione con le società Saces, Studio Discetti, Consorzio Campale Stabile e BTA per occuparsi gratuitamente dell’intera operazione: dalla progettazione alla direzione dei lavori, alla fornitura del materiale e all’esecuzione dell’opera.

L’intervento è stato eseguito sulla copertura dell’edificio per contrastare le consistenti infiltrazioni di acqua e ha interessato la Sala dei Baroni e la Torre San Giorgio, comprendendo tutte le aree limitrofe, per una superficie di intervento totale di circa 2.500 m2.

La preparazione dei supporti

La prima fase dell’intervento ha riguardato la preparazione dei supporti, che sono stati trattati in maniera diversa a seconda dello stato di degrado e del tipo di superficie. Tali supporti erano costituiti per tre quarti da membrane bituminose deteriorate, mentre sulla porzione rimanente era presente una guaina liquida.

Laddove era presente la guaina bituminosa, che presentava evidenti segni di degrado localizzato come lacerazioni o raptazioni, si è proceduto con una sistemazione puntuale ovvero si è proceduto a tagliare la guaina, asportare l'accumulo di acqua sottostante e richiuderla mediante fissaggio. A questa fase è seguita l’applicazione di PRIMER PU 60, primer monocomponente a base solvente specifico per sigillanti poliuretanici, che ha preparato il supporto alla successiva impermeabilizzazione.

Sulle parti che presentavano la guaina liquida si è invece proceduto a una rimozione meccanica della guaina stessa mediante molatura, per eliminare qualsiasi traccia di prodotto esistente o di deposito incoerente, e a un ripristino del supporto che, dove necessario, è stato effettuato con la malta tissotropica fibrorinforzata MAPEGROUT 430 (ora sostituita da MAPEGROUT 430 ZERO). Una volta rimossa la guaina, su tutti i supporti cementizi regolarizzati è stato applicato PRIMER SN con successivo spaglio di QUARZO 0,5.
Su tutti i supporti cementizi regolarizzati è stato applicato PRIMER SN con successivo spaglio di QUARZO 0,5.

Sugli elementi metallici, laddove presenti, dopo la pulizia effettuata con attrezzi raschianti o a percussione e la carteggiatura, è stato applicato MAPEDECK PRIMER 200, promotore di adesione per sistemi poliuretanici. 

Nei cambi di pendenza e nei raccordi, per dare continuità in fase di applicazione della membrana poliureica, è stato posizionato MAPEBAND TPE, nastro in TPE pensato per l’impermeabilizzazione elastica e la sigillatura di giunti di dilatazione e fessure soggetti a movimenti. Il nastro è stato posato con l’adesivo ADESILEX PG1.
Nei cambi di pendenza e nei raccordi è stato posizionato MAPEBAND TPE, nastro in TPE per l’impermeabilizzazione elastica e la sigillatura di giunti di dilatazione. Il nastro è stato posato con l’adesivo ADESILEX PG1.

L’impermeabilizzazione delle superfici

Una volta preparati i supporti si è proceduto con l’impermeabilizzazione vera e propria delle superfici, mediante l’applicazione a spruzzo con pompa bi-mixer di PURTOP 500 N, membrana poliureica ibrida bicomponente, priva di solventi e a brevissimo tempo di reticolazione, con un consumo di 2,2 kg/m2 per uno spessore di 2 mm. 
Questo sistema possiede un’eccellente adesione e, una volta reticolato, crea una membrana elastica, resistente e continua, offrendo impermeabilità e pedonabilità in tempi brevi. Questo rivestimento si adatta a qualsiasi forma geometrica del supporto senza fessurarsi, grazie alle sue elevate caratteristiche di resistenza a trazione e alla sua elevata capacità di crack-bridging anche a basse temperature.
L’impermeabilizzazione vera e propria delle superfici è stata effettuata mediante l’applicazione a spruzzo di PURTOP 500 N, membrana poliureica ibrida bicomponente.
Dopo la posa di PURTOP 500 N è stata applicata in due mani MAPECOAT PU 20 N, finitura poliuretanica bicomponente alifatica colorata. Dove necessario, tra la prima e la seconda mano è stata interposta la sabbia di quarzo QUARZO 0,5, per un effetto antiscivolo e opacizzante.
Dopo l'impermeabilizzazione, è stata applicata la finitura poliuretanica bicomponente MAPECOAT PU 20 N.
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