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Affacciato sul Golfo Di Napoli, il museo accoglie una collezione unica di carrozze storiche e locomotive.

La prima tratta ferroviaria italiana fu inaugurata nel Regno delle Due Sicilie il 3 ottobre 1839 da Ferdinando II: lunga poco più di 7 km, congiungeva in 11 minuti Napoli a Portici con due convogli progettati dall’ingegnere Armand Bayard de la Vingtrie sul prototipo della locomotiva Rocket dell’inglese George Stephenson. A Portici, in località Pietrarsa, nel 1842 veniva costruito il primo dei 7 padiglioni del complesso delle Officine specializzate nella costruzione, manutenzione e riparazione di materiale ferroviario. Con l’Unità d’Italia, la fabbrica passò al governo italiano continuando la sua attività di centro di costruzione e riparazione delle grandi locomotive a vapore. Le Officine cessarono definitivamente la loro attività nel 1975. Nel 1989 in occasione dei 150 anni delle Ferrovie Italiane, all’interno delle Officine fu inaugurato il Museo Nazionale Ferroviario Italiano.

 

IL PROGETTO DI RESTAURO E RIQUALIFICAZIONE

Con la gestione della Fondazione FS Italiane, il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ha visto una vera e propria rinascita: il 31 marzo 2017 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inaugurato l’intero complesso museale completamente restaurato.

La struttura è costituita da 7 padiglioni per un’estensione complessiva di circa 36.000 m2, dei quali 14.000 coperti. Al suo interno ci sono 55 mezzi tra locomotive a vapore, carrozze e Littorine, modellini di treni, il grande plastico “Trecentotreni” lungo 18 m, la carrozza-salone del treno dei Savoia, l’imponente statua di Ferdinando II di Borbone e il salone reale in stile liberty con il soffitto in oro zecchino.

Dopo 20 anni di degrado causato dalla salsedine e dalla mancata manutenzione e con un investimento economico complessivo di circa 15 milioni di euro, gli spazi sono stati rinnovati. Tra i principali interventi realizzati ci sono stati il restauro dei padiglioni espositivi, i nuovi impianti di illuminazione, la revisione della pavimentazione in pietra degli spazi esterni e la riqualificazione dell’area convegni con il restyling di tutti gli ambienti interni.

 

LE FACCIATE FIRMATE DA MAPEI

I prodotti Mapei sono stati utilizzati per realizzare l’intonaco deumidificante macroporoso e per la finitura colorata delle facciate. Inizialmente sono stati rimossi i vecchi intonaci degradati fino ad arrivare alla muratura sottostante, poi lavata con acqua per eliminare sali solubili, polvere, grassi, efflorescenze e materiale incoerente. Le discontinuità presenti nella muratura sono state ripristinate (tecnica dello scuci-cuci) con l’impiego della malta resistente ai sali MAPE-ANTIQUE ALLETTAMENTO e di elementi costruttivi - come pietre o mattoni - con caratteristiche il più possibile simili a quelle dei materiali originari.

L’Assistenza Tecnica Mapei ha consigliato di applicare fino alle finestre del secondo ordine, come intonaco deumidificante macroporoso, il sistema composto da MAPE-ANTIQUE RINZAFFO, malta da rinzaffo traspirante, resistente ai sali, a base di calce ed Eco-Pozzolana, e da MAPE-ANTIQUE MC, malta per intonaci deumidificanti macroporosi in grado di offrire maggiore resistenza chimico-fisica alle azioni aggressive prodotte dai sali solubili. Sulle superfici sovrastanti è stato utilizzato il sistema costituito da MAPE-ANTIQUE RINZAFFO e MAPE-ANTIQUE INTONACO NHL.

Dopo la saturazione del supporto con acqua, l’intervento è proseguito con l’applicazione su tutta la superficie di MAPE-ANTIQUE RINZAFFO (spessore 5 mm) per migliorare l’adesione dell’intonaco e rallentare il trasferimento dei sali verso l’intonaco deumidificante nei primi giorni, quando quest’ultimo risulta ancora “debole”. Partendo dalla parte bassa della muratura, è stato quindi applicato l’intonaco deumidificante macroporoso composto da MAPE-ANTIQUE MC MACCHINA in uno spessore minimo di 20 mm. Durante la stagionatura, gli intonaci deumidificanti esposti ad aerosol marino sono stati protetti con teli al fine di limitare quanto più possibile il deposito di sali. A stagionatura avvenuta, la superficie è stata protetta e colorata con SILANCOLOR BASE COAT, fondo silossanico pigmentato, uniformante, riempitivo e idrorepellente, e con SILANCOLOR TONACHINO, rivestimento a spessore ai silossani con elevate traspirabilità nel colore indicato dalla committenza.

I dati del progetto

Cantiere
restauro delle murature esterne e interne
Località
Napoli, Italia
Sottocategoria
MUSEO
Costruito nel
1840
Inaugurato nel
1840
Intervento
fornitura di prodotti per il risanamento e la protezione di facciate
Inizio e fine dei lavori
2015/2018
Tipo di intervento
Recupero murature
Committente
RFI FONDAZIONE FS LUIGI FRANCESCO CANTAMESSA
Impresa appaltatrice
CEFI - ACMAR
Imprese esecutrici
-
Progettisti
ARCH. ANGELO BOEMIO
Distributore MAPEI
SACES S.R.L.
Credits
ANTONIO FIMIANI; GIANNI DE GENNARO
Direttore lavori
SABATO GARGIULIO, RICCARDO DE MASSIMI
Coordinatore MAPEI
ANTONIO FIMIANI, ARCH. DAVIDE BANDERA, ING. MASTROIANNI GIUSEPPE, FRANCESCO DI CHIARA, DAVIDE BANDERA
Altro
Spicconature intonaco esistente interno ed esterno e rifacimento con sistema MAPE-ANTIQUE seguito da finiture con linea SILANCOLOR
Tag
#restauro
Foto e Video Gallery
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Linee di prodotto
Finiture murali colorate e protettive
Prodotti per il risanamento di edifici in muratura

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