I professionisti della sostenibilità di Mapei si incontrano presso la sede del Gruppo per parlare di buone pratiche, progetti in corso, regolamenti e i tanti ambiti in cui Mapei declina la sua attenzione per un ridotto impatto ambientale
Sostenibilità. Una parola molto in voga oggi, spesso usata con leggerezza. Un impegno concreto da moltissimo tempo, invece, per Mapei che di recente ha organizzato il primo International Sustainability Meeting. La sede della casa madre, a Milano, ha ospitato dall’11 al 13 di febbraio colleghi di Paesi e consociate del Gruppo il cui lavoro è dedicato proprio all’analisi e alla riduzione dell’impatto ambientale di prodotti, attività e strutture dell’azienda sull’ambiente.
L'Impegno di Mapei dal 2015
Era il 2015 quando Mapei ha deciso di dedicare una funzione specifica alla sostenibilità e da allora ha fatto passi da gigante, come hanno dimostrato gli interventi dei relatori di questo importante evento. Tanti i temi chiave con cui i professionisti del settore si confrontano tutti giorni: LCA (Life Cycle Assessment), EPD (Environmental Product Declaration), emissioni di VOC (Volatile Organic Compounds), LEED, CPR e crediti di carbonio.
Quello che è emerso chiaramente dalle presentazioni del meeting è riassunto nello slogan che compariva nel 2010 sulla copertina del numero 104 di Realtà Mapei: “No need for greenwashing”. Mapei non ha bisogno e non “fa” greenwashing: è immune da quel virus che porta alcuni a darsi una “verniciata di verde”, dedicandosi a operazioni che vogliono usare la sostenibilità come leva di comunicazione più che promuoverla veramente. Mapei dedica una fetta consistente dei suoi investimenti in Ricerca & Sviluppo e una crescente quota di risorse umane a ridurre il suo impatto ambientale approcciando la sostenibilità da tanti angoli e in molti ambiti diversi: un approccio concreto, efficace e accurato, in linea con i regolamenti europei, come la Green Claims Directive, proposta nel 2023 dalla Commissione europea con l’intento di proteggere i consumatori dal greenwashing e permettere loro di fare scelte informate stabilendo parametri di sostenibilità affidabili, comparabili e verificabili.
Tanti interventi di relatori diversi, cominciando con quelli del Corporate Sustainability Team guidato da Mikaela Decio, Corporate Sustainability Manager, e di altri professionisti della casa madre Mapei SpA.
Il meeting si è aperto con l’intervento di Marco Squinzi, amministratore delegato di Mapei, che oltre a ribadire l’impegno di lunga data del Gruppo per la sostenibilità, ha ricordato come chi si dedica a questo ambito, oltre ad avere adeguate competenze in materia, deve saper comunicare in maniera efficace, con tanto di numeri e fonti, le attività e i risultati del grande investimento dell’azienda in questo ambito. Un impegno, quello in comunicazione seria e affidabile che Mapei ha particolarmente a cuore e che è oggi veramente importante per mantenere la reputazione di fornitore serio e affidabile in un mercato sempre più esigente.
A illustrare i primi passi della creazione di una funzione specificatamente dedicata alla sostenibilità nell’organigramma di Mapei è stato Roberto Leoni, primo Sustainability Manager dell’azienda che, sulla scia del crescente interesse del mercato delle costruzioni per LCA e EPD, si è dedicato all’approfondimento degli impatti ambientali, alla cooperazione con enti di ricerca e associazioni di categoria ed ad avviare, nel 2015, il primo prodotto “Zero*”, ovvero il lancio sul mercato di Keraflex Mai S1 Zero, primo prodotto ad emissioni di CO2 residue totalmente compensate tramite progetti specifici di tutela dell’ambiente.
Un progetto che, come ha spiegato Mikaela Decio, Corporate Environmental Sustainability Manager del Gruppo, negli anni non ha fatto che crescere, fino a coinvolgere molti Paesi nei 5 continenti, più di 230 prodotti di 5 linee e che ha permesso al Gruppo Mapei di compensare 300.000 tonnellate di CO2 a livello globale nel 2024. Il progetto prevede l’utilizzo di tutte le misure necessarie (in primis la formulazione di materiali di qualità, durevoli e di basso impatto ambientale) a ridurre le emissioni di gas effetto serra in tutte le sue fasi di vita e a compensare quelli non evitabili tramite l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste.
In maniera simile è cresciuto un altro indice dell’impegno di Mapei per la sostenibilità: il numero di EPD, o Dichiarazioni ambientali di prodotto, che dalla prima del 2016 sono diventate oltre 330. Si tratta di certificazioni redatte secondo norme internazionali che forniscono informazioni trasparenti, comparabili e affidabili sull'impatto ambientale di un prodotto calcolato usando il metodo LCA che tiene conto di tutto il ciclo di vita di un prodotto (estrazione e trasporto di materie prime, processo di produzione, trasporto e applicazione dei prodotti e loro fine vita).
EPD per i produttori di calcestruzzo
Il grande impegno dell’azienda nel realizzare questo tipo di documenti ha permesso di offrire un nuovo servizio ai suoi clienti:
ai produttori di calcestruzzo Mapei dà infatti la possibilità di ottenere EPD delle loro miscele. Dopo aver ricevuto assistenza dagli specialisti della linea di Additivi per Calcestruzzo durante la messa a punto del mix design e la qualifica delle miscele, il produttore di calcestruzzo può ottenere EPD, certificati che dimostrano in maniera chiara, oggettiva e tangibile il loro impegno per la sostenibilità: un impegno che in alcuni casi può anche tradursi anche in un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza perché aumenta la possibilità di essere scelto come fornitore in progetti in cui la sostenibilità è un requisito necessario.
Un intervento illuminante sul meccanismo dei crediti di carbonio utilizzati per la compensazione delle emissioni residue di CO2 sui prodotti Zero è stato tenuto proprio da Carbonisnk-Southpole, il più grande gruppo al mondo per soluzioni climatiche, nostro fornitore di crediti di carbonio atti a finanziare progetti climatici.
L’impegno di Mapei per la riduzione degli impatti ambientali si esprime anche in ambito energetico: prova ne sono i tantissimi progetti di risparmio energetico che coinvolgono gli stabilimenti del Gruppo, come quelli che hanno previsto l’installazione di panelli fotovoltaici o di impianti di cogenerazione o trigenerazione dalla Malesia all’Italia, dalla Cina all’Austria, dagli Emirati Arabi alla Svizzera. La funzione HSE (Health, Safety and Environment) assicura la salute e la sicurezza di chi lavora nelle strutture del Gruppo, e si occupa anche di ridurre l’utilizzo di risorse naturali e gli impatti sull’ambiente. Inoltre, promuove l’eccellenza in ambito di sostenibilità nelle strutture in cui opera attraverso l’analisi dei rischi esistenti, dei dati relativi agli incidenti, delle quantità di scarti prodotti e della gestione delle acque e delle fonti energetiche utilizzate per le sue attività. Tali dati vengono riportati nel Rapporto di Sostenibilità che Mapei pubblica annualmente dal 2016.
Francesco Taddei e Andrea Maggiani (Carbonisnk-Southpole) hanno illustrato il meccanismo dei crediti di carbonio utilizzato per la compensazione delle emisisoni residue di anidride carbonica sui prodotti Zero* di Mapei.
La valutazione degli impatti ambientali
Un altro ambito in cui l’impegno di Mapei per l’ambiente è ormai una pratica consolidata è la misurazione e certificazione dell’impatto dei suoi prodotti sulla qualità dell’aria. Da diversi decenni, infatti, l’azienda ha dedicato parte delle sue attività di Ricerca & Sviluppo proprio alla formulazione di materiali a basse emissioni di composti organici volatili (VOC), sono certificati con marchi come Emicode, Blauer Engel.
Tutti questi aspetti sono fattori importanti ai fini dell’ottenimento di certificazioni di sostenibilità per edifici: prima fra tutte quella LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) che fa riferimento a un sistema volontario a punteggio e con diversi livelli di certificazione sviluppato negli Stati Uniti dall’US Green Building Council e utilizzato a livello globale.
L’importanza della sostenibilità e della valutazione degli impatti ambientali sui prodotti da costruzione è confermata dall’introduzione di questi parametri nella nuova versione del Construction Product Regulation (CPR), che coinvolgerà tutti i prodotti marcati CE, come è stato illustrato dalla funzione Corporate Quality.
L’intervento di EY poi ha illustrato il futuro del nuovo Bilancio di Sostenibilità, cogente dal 2026, che sarà redatto secondo la nuova CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
Il primo International Sustainability meeting ha raccolto le esperienze di tanti professionisti che Mapei dedica a questo importante ambito, in Italia e nel mondo.
Gli esempi virtuosi nel mondo
Il secondo e il terzo giorno dell’evento sono stati dedicati anche alle attività e iniziative in ambito di sostenibilità delle consociate Mapei: da Mapei UK il cui impegno in questo ambito, oltre al lancio di numerosi prodotti Zero*, comprende anche l’incremento di materiali riciclati nel packaging, a Mapei Canada che ha contribuito alla realizzazione di numerosi e prestigiosi edifici sostenibili; da Mapei Australia che lancerà tra un paio di mesi Cube System e Re-con Zero Evo in ottica di sostenibilità dei calcestruzzi a Mapei Hellas che ha investito nella riduzione degli impatti dovuti al trasporto delle materie prime; dalle consociate dell’Asia Pacific si impegnano in formazione e nel lancio della gamma Zero a Mapei Corporation (USA) che partecipa a molti eventi di settore dedicati alla sostenibilità ed è in grado, con i suoi prodotti, di contribuire all’ottenimento di certificazioni diverse per gli edifici, fino a Mapei Colombia che ha ricevuto moltissimi riconoscimenti per il suo impegno in sostenibilità da associazioni e autorità locali; da Vinavil che da sempre investe nello sviluppo di nuovi polimeri, nuove formulazioni e processi industriali dal ridotto impatto ambientale a Rasco che si impegna nell’efficace gestione degli scarti e nel supporto di iniziative di responsabilità sociale. E tanti altri esempi virtuosi sono stati presentati da Mapei AS (Norvegia), Mapei Spain, Mapei Croatia, Mapei Portugal, Mapei France, Mapei Austria, Sopro, Polyglass e Vaga.
Un impegno globale, quindi, quello di Mapei per la sostenibilità, che ha bisogno di essere adeguatamente comunicato utilizzando dati e fatti concreti e le modalità giuste per far conoscere la serietà dell’approccio scelto e la competenza degli esperti che se ne occupano, come evidenziato nell’intervento di Stefano Ranghieri, Corporate Marketing and Communication Director del Gruppo. Una sfida colta e vinta come hanno dimostrato i tanti esempi di progetti di comunicazione realizzati in tutto il mondo dalle consociate Mapei e incentrate su questo tema.
Tre giorni intensi di formazione e scambio, di confronto e discussione, di apprendimento e approfondimento. Tanti gli stimoli per i partecipanti che potranno adesso tornare al loro lavoro con motivazione ancora maggiore e nuove idee per meglio contribuire alla sostenibilità del Gruppo Mapei e alla comunicazione di un impegno così forte.
*Le emissioni di CO2 misurate lungo il ciclo di vita dei prodotti della linea Zero per l’anno 2025 tramite la metodologia LCA, verificate e certificate con le EPD, sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di protezione delle foreste. Un impegno per il pianeta, le persone e la biodiversità. Per maggiori dettagli sul calcolo delle emissioni e sui progetti di mitigazione climatica, finanziati tramite i crediti di carbonio certificati, clicca qui.