autore
Enrico Geronimi
Assistenza Tenica e Corporate Product Manager Grouts and Ultracare Line

Requisiti, accorgimenti e soluzioni per applicazioni dal grande valore estetico

La posa di rivestimenti ceramici in facciata consente di ottenere risultanti importanti dal punto di vista estetico e decorativo, ma richiede al progettista e all’applicatore una serie di accortezze e specificità, necessarie per ottenere un risultato duraturo e affidabile dal punto di vista della sicurezza.

Parliamo del supporto: come deve essere preparato prima della posa?

Il supporto deve essere preparato in conformità alla norma UNI 11493-1 che, per quanto riguarda la posa in facciata, trattandosi di un’applicazione particolare che implica anche questioni di sicurezza, richiede la massima cautela e il massimo rispetto dei requisiti indicati. Il supporto della piastrellatura, al momento dell’applicazione delle piastrelle deve essere conforme ai requisiti di stato ampiamente descritti in norma, ossia:

     • stagionatura;
     • integrità;
     • resistenza (robustezza) superficiale;
     • regolarità dimensionale;
     • finitura superficiale;
     • umidità;
     • assenza di agenti contaminanti.

Per le facciate, trattandosi di piastrellature a parete in esterno (Classe R.4, vedere Prospetto 2 del punto 7.2.1) caratterizzate da un elevato sviluppo verticale (altezza maggiore di 3 m) e, considerando sia i rischi per la sicurezza connessi con il distacco di elementi, sia il livello particolarmente elevato delle tensioni indotte dalle variazioni termo-igrometriche, sono quindi specificate delle precauzioni e misure aggiuntive tra le quali la principale è che il supporto debba possedere una resistenza coesiva a trazione (strappo) e un’adesione al sottostante strato portante non minore di 1 N/mm2. Tale requisito è in accordo alle specifiche caratteristiche richieste agli adesivi cementizi per la posa di piastrellature ceramiche in facciata che, dovendo appartenere alla classe C2 in conformità alla norma UNI EN 12004, devono soddisfare gli stessi parametri.

Uno dei principali fattori che i progettisti devono tenere in considerazione è rappresentato dai movimenti che avvengono tra il supporto e il rivestimento ceramico a causa delle escursioni termiche. Quali caratteristiche deve avere un adesivo per evitare che questi movimenti provochino il distacco delle piastrelle?

Per questa specifica condizione, giocano un aspetto fondamentale due parametri, oltre alle necessarie e già menzionate condizioni del supporto, ossia la presenza di fughe e giunti di dilatazione e l’impiego di adesivi caratterizzati da elevata deformabilità, come condizione collegata al loro modulo elastico. L’obiettivo è ridurre il più possibile il modulo elastico dell’intero sistema piastrellatura, per renderla in grado di assorbire le tensioni cui sarà inevitabilmente soggetta in esercizio come conseguenza delle variazioni termo-igrometriche oltre che dei normali stress d’esercizio (vibrazioni, oscillazioni, ecc.). A tale scopo, nel caso di impiego di adesivi cementizi (classe C in conformità alla norma UNI EN 12004), consigliamo di prescrivere adesivi con deformabilità di classe S1 o S2. La capacità degli adesivi di smorzare le tensioni differenziali tra supporto e piastrellatura cui saranno soggetti in esercizio riduce il rischio che tali tensioni possano causare il distacco o la rottura del rivestimento, in particolare quando associati a un idoneo reticolo di fughe e giunti, correttamente dimensionati e sigillati.

La tecnica della doppia spalmatura è da prescrivere, in generale, nelle situazioni di progetto nelle quali la compattezza dello strato di adesivo e l’assenza di cavità o discontinuità sotto le piastrelle – ovvero, la realizzazione di un “letto pieno” – sono obiettivi importanti e significativi, ma in generale difficilmente conseguibili con la tecnica convenzionale a singola spalmatura. In facciata, nel caso di piastrelle con lato maggiore superiore a 30 cm è prescritta la doppia spalmatura, allo scopo di assicurare il letto pieno e poter sfruttare al meglio le caratteristiche dei prodotti impiegati, le cui prestazioni sono proporzionali alla superficie applicata. La stessa misura è tuttavia consigliata anche per formati minori. Inoltre, nel caso di piastrelle con lato maggiore superiore a 30 cm, deve essere valutata da parte del progettista la necessità di prescrivere l’adozione di un idoneo fissaggio meccanico di sicurezza (per esempio, costituito da ganci di acciaio fissati nel supporto) tenendo conto delle specifiche condizioni di esposizione, della qualità del supporto e del disegno di posa (dimensioni fughe, reticolo giunti elastici ecc.).

 

Quali piastrelle sono più adatte per la posa  in facciata?

Le piastrelle con elevata riflettanza. La riflettanza solare è la proprietà di un materiale di riflettere la radiazione solare. I colori chiari, e il bianco in particolare, hanno un'elevata riflettanza solare e riducono quindi l’accumulo di calore con effetti direttamente proporzionali sulla riduzione delle tensioni dovute al coefficiente di dilatazione termica lineare. Come tipologia di piastrelle sono preferibili quelle con basso assorbimento ed elevate caratteristiche meccaniche quali le piastrelle in gres porcellanato (classe BIa, assorbimento acqua compreso fra 0 e 0,5%): si tratta di una piastrella cotta ad una temperatura che va da un minimo di 1180 °C ad un massimo di 1250 °C, nella quale l’alta temperatura di cottura e l’argilla selezionata conferiscono al prodotto finale grandissima resistenza e un assorbimento d’acqua praticamente nullo. Tra le sue caratteristiche principali troviamo: durezza, ingelività, resistenza agli agenti chimici e impermeabilità. Per le sue prestazioni e per le sue caratteristiche, sia tecniche che estetiche, si offre a soluzioni di rivestimento sia per interni che per esterni, spaziando dall’edilizia pubblica all’abitazione privata. Oggi il grès porcellanato è la tipologia di materiale ceramico più avanzata e copre circa l'80% della produzione italiana. Anche il formato ha una sua importanza, dal momento che piastrelle più piccole hanno il vantaggio di garantire una minor rigidità dell'intera piastrellatura.

 

Cosa propone Mapei per realizzare giunti e fughe?

Tutti i nostri prodotti per la sigillatura delle fughe sono idonei per la sigillatura di fughe in facciata. Le prestazioni dei materiali per stuccature devono corrispondere alle normative vigenti inerenti la loro relativa classificazione. A titolo esemplificativo, si consideri la malta per stuccature ULTRACOLOR PLUS, punta di diamante delle stuccature cementizie Mapei: prodotto ad alte prestazioni modificato con polimero, antiefflorescenze, per la stuccatura fino a 20 mm, a presa e asciugamento rapido, idrorepellente con DropEffect® e resistente alla muffa con tecnologia BioBlock®, di classe CG2 WA in conformità alla norma UNI EN 13888. Disponibile in 40 colori, garantisce stabilità e uniformità di colore, tempi brevi di attesa per la pulizia, facile finitura. Offre inoltre resistenza meccanica e ottima resistenza all’abrasione, ai cicli gelo-disgelo, ottima durabilità e resistenza ai Raggi UV. Segnaliamo inoltre la classificazione EC1 PLUS in conformità all’EMICODE emesso dal GEV. I prodotti Mapei sono a bassissima emissione di sostanze organiche volatili e quindi sicuri per la salute di chi li impiega e per la salute di chi vive gli ambienti nei quali sono stati impiegati.

 

Tra gli adesivi Mapei, quali sono i più idonei per questo tipo di applicazione?

Numerosi prodotti Mapei possono essere utilizzati per la posa in facciata, da scegliersi in base alle effettive caratteristiche progettuali e condizioni di posa. Gli adesivi KERAFLEX MAXI S1, ULTRALITE S2, KERABOND+ISOLASTIC ed ELASTORAPID rappresentano delle valide soluzioni in grado di soddisfare i necessari requisiti nella maggior parte dei casi.

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Enrico Geronimi
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