Intervistato
Alfonso Masselli
Responsabile Relazioni Esterne, Stilmarmo
Il responsabile relazioni esterne di Stilmarmo racconta un progetto pilota con il Politecnico di Bari e Mapei

Un’azienda profondamente “mediterranea” per la sua origine ma anche per la destinazione dei suoi prodotti più innovativi. In che modo la vostra "anima pugliese” caratterizza il vostro lavoro e i vostri prodotti?

Non tutti sanno che era di Apricena l’uomo più antico d’Europa: era il 2006 quando un team di antropologi e paleontologi italiani portò alla luce, nel sito archeologico ‘Pirro Nord’ di Apricena, una serie di manufatti databili a circa 1,5 milioni di anni fa. Nei mesi scorsi, la Stilmarmo ha scritto alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco per chiedere di candidare la Città di Apricena a patrimonio mondiale dell’Unesco. Non solo Pietra, dunque. Ma anche Cultura. Un intreccio che caratterizza ogni nostra azione industriale e ci conferisce quel quid in più che le nostre lavorazioni inconfondibilmente esprimono.

Da Apricena al resto del mondo: quali sono i vostri mercati di riferimento?

La nostra mission è esserci nel mondo. Non a caso il nostro slogan è “Apricena Stone in the World”. Ci siamo affermati sui mercati esteri portando avanti una strategia che coniuga tradizione e innovazione. Per vincere nella competizione internazionale, abbiamo sviluppato un complesso business model che ci consente di far fronte a forniture colossali nei tempi stretti imposti dalla committenza. Produciamo esclusivamente in Italia ed esportiamo
il nostro made in Italy in Europa, Cina e Medio-Oriente.
La volta sospesa in mostra a Marmomac Meets Academy ha tessere in pietra ricomposta con frammenti di bottiglie di vetro, il tutto trattato con materiali Mapei.

Siete sempre in prima linea sui temi più attuali come nel vostro progetto destinato al riutilizzo degli “scarti”. Ce lo raccontate?

Insieme al Politecnico di Bari e a Mapei, abbiamo partecipato al progetto della Regione Puglia, “Riparti”, che promuove il riutilizzo della materia lapidea secondaria, non destinata alla commercializzazione, per realizzare prototipi lapidei come quello della scala elicoidale (nella foto a destra), composta da elementi prefabbricati modulari in calcestruzzo armato e gradini in pietra di Apricena rinforzata con fibre, o lo Steorotomic Tripod, realizzato con conci pentagonali ricoperti con lastre di pietra di Apricena sull’estradosso.
I gradini della scala osteomorfica, anch'essa in mostra, derivano da una lastra di pietra da 2 cm, svuotata e rinforzata con prodotti Mapei.

Un progetto che promuove la sostenibilità attraverso il riciclo. In che altri aspetti si concretizza il vostro impegno per la sostenibilità?

Il raggiungimento degli obiettivi già menzionati, oltre all’espansione economica dell’intera filiera e della Regione Puglia, contribuirebbe alla promozione di un approccio più etico e sostenibile nell’utilizzo delle risorse naturali, delle quali la città di Apricena, con la sua Pietra famosa in tutto il mondo, è indiscussa rappresentante. L’impiego cosciente dei materiali lapidei può dare un rilevante contributo alla lotta ai cambiamenti climaticiCon questo progetto di ricerca vogliamo caratterizzarci nell’ambito della “manifattura sostenibile”, puntando sulla competitività, l’efficienza, l’innovazione e l’eccellenza tecnologica nei processi produttivi, così da favorire uno sviluppo sostenibile in termini di
impatto sia ambientale che sociale.
"L’impiego cosciente dei materiali lapidei può dare un rilevante contributo alla lotta ai cambiamenti climatici"
Anche lo stereoma, un altro degli prototipi in mostra, è stato realizzato in pietra di Apricena con il contributo di prodotti Mapei.
Intervistato
Alfonso Masselli
Responsabile Relazioni Esterne, Stilmarmo
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