

Luoghi ideati come teatri urbani
Una progettazione vincente deve essere sostenibile e tenere conto del contesto sociale naturale per generare emozioni relazioni sociali e connessioni tra sfera pubblica e privata
L'architetto argentino-tedesco ci parla della sua idea di progettazione degli spazi aperti in contesti urbani
Lei lavora all’incrocio tra l’architettura del paesaggio e l’urbanistica. Dal suo punto di vista, quanto è importante oggi la fruizione degli spazi aperti da parte dei cittadini, nelle città come nei luoghi di vacanza? È cambiato qualcosa negli ultimi anni?
Gli spazi aperti pubblici costituiscono un importante fattore di scambio e di interazione sociale, specialmente nelle città. In tempi di crescenti movimenti globali, gli incontri tra gruppi sociali e culture differenti sono diventati sempre più importanti per una coesistenza urbana funzionale e armoniosa. Il modo in cui vengono utilizzati gli spazi pubblici è molto cambiato nelle ultime decadi. Il loro uso è tradizionalmente legato all’appartenenza culturale. Dopo la pandemia Covid-19, la coesione sociale vissuta abitualmente nelle piazze e nei parchi del Sud Europa si è diffusa più solidamente anche nel Nord, dando luogo a una “mediterraneizzazione”: i cittadini hanno preso l’abitudine di passare più tempo all’aperto, sulle terrazze dei ristoranti, nei parchi, verdi e nelle piazze. Gli spazi aperti non sono più soltanto usati esclusivamente nel tempo libero, ma sono diventati una componente essenziale di tanti momenti della vita urbana. Il loro spettro di utilizzo non comprende soltanto lo sport e il tempo libero, ma anche, per esempio, il lavoro da remoto. Si sono verificati spostamenti e sovrapposizioni tra la sfera pubblica e quella privata, oltre a un utilizzo crescente di spazi urbani per attività tradizionalmente private, come il giardinaggio. La progettazione urbana deve tenere presente tutto ciò e ricercare approcci programmatici differenti, coinvolgendo maggiormente gli utenti nel processo. Oggi più che mai, gli spazi aperti devono essere considerati come spazi culturali, “teatri urbani” nei quali gli individui sono gli attori che coltivano la propria sfera pubblica.
Quanto è importante per lei il contesto naturale in cui si situa un intervento?

Uno spazio aperto è una moderna agorà nella quale incontrare persone, osservare, vivere il quotidiano. Nel progettare questo tipo di spazio lei è di solito attento anche alle sensazioni ed emozioni provate da chi lo attraversa. Come riesce, nel suo lavoro, a generare emozioni?
In un mondo sempre più fluido e dinamico, quanto è importante la durabilità di materiali e interventi?

Quale valore aggiunto può dare a un progettista del paesaggio la partnership con un fornitore di materiali?

“Grow Together” è il tema del Landscape Festival 2023. Che significato ha per lei questa manifestazione?
A Bergamo curerà Piazza Vecchia. Su quali temi state lavorando?

MARTIN REIN-CANO
È nato a Buenos Aires nel 1967, dove vive fio a 12 anni per poi trasferirsi a Francoforte. Studia storia dell’arte prima di scoprire l’architettura del paesaggio e trasferirsi ad Hannover e San Francisco per proseguire gli studi. Nel 1996fonda a Berlino lo studio di architettura del paesaggio TOPOTEK1, che predilige un approccio olistico nel creare spazi pubblici che siano espressione della società nel suo complesso. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come il primo premio dell’Architettura tedesca del paesaggio nel 2015 per il suo lavoro sull’abbazia di Lorsch, in Germania. A settembre sarà a Bergamo per il Landscape Festival 2023, con un progetto realizzato nella Piazza Vecchia e una lectio magistralis.
BERGAMO LANDSCAPE FESTIVAL
Il Landscape Festival - I Maestri del paesaggio è un evento internazionale dedicato alla promozione della cultura del paesaggio, che si tiene a Bergamo dal 2011. Riconosciuto come un evento unico in Italia e all’avanguardia in Europa per visione, contenuti e format esperienzale, è organizzato dall’associazione Arketipos con il sostegno del Comune di Bergamo. Partendo dall’opportunità di mostrare al mondo i tesori nascosti di Bergamo e Brescia, nominate Capitali Italiane della Cultura 2023, la commissione scientifica del Landscape Festival, ha individuato in “Grow Together -Crescere Insieme” il tema del 2023. Crescere insieme al paesaggio, come persone, come comunità, ma anche come città. Il festival si terrà a Bergamo e Brescia dal 7 al 24 settembre.