Mapei ha svolto un ruolo cruciale nei lavori di riammodernamento dell’Autodromo di Monza, introducendo tecnologie all’avanguardia per migliorare la sicurezza della pista. L'intervento ha riguardato il rifacimento della pavimentazione del circuito, l’installazione di nuovi cordoli e la riqualificazione dei sottopassi.

Dal 1922, l’Autodromo Nazionale Monza si erge come un monumento vivente alla passione italiana per il motorsport, incastonato nel verde secolare del Parco di Monza. Soprannominato "Il Tempio della Velocità", questo circuito storico non è solo asfalto e curve: è il cuore pulsante dello sport motoristico mondiale, testimone di cent’anni di sfide e trionfi. Le sue curve leggendarie - la Parabolica, le Varianti Ascari e della Roggia - hanno plasmato la storia della Formula 1, mentre il lungo rettilineo ha visto sfrecciare i più grandi piloti di tutti i tempi, da Fangio a Schumacher, da Lauda a Hamilton. L'atmosfera unica di Monza, con la sua folla appassionata di tifosi e il rombo dei motori che echeggia tra gli alberi secolari, racconta una storia di velocità, coraggio e innovazione tecnologica che ha reso questo circuito non solo un simbolo dell'eccellenza italiana nel motorsport, ma anche uno dei tracciati più amati e rispettati nel calendario della Formula 1.
Questo circuito nei mesi scorsi è stato sottoposto a un’importante opera di riammodernamento. Mapei ha svolto un ruolo centrale nei lavori all’Autodromo Nazionale Monza. L’intervento ha riguardato molteplici aree del circuito con un focus su sostenibilità, durabilità e innovazione tecnologica.

La nuova pavimentazione bituminosa: tecnologia e resistenza

Il primo significativo intervento è stato il rifacimento del manto stradale, che ha visto l’utilizzo di materiali innovativi per garantire prestazioni superiori rispetto all’asfalto tradizionale. Le soluzioni scelte da Mapei si sono distinte per la capacità di resistere a carichi elevati e a condizioni climatiche sempre più in mutamento a causa del riscaldamento globale. Grazie all’impiego di polimeri termoplastici riciclati e additivi chimici avanzati, il conglomerato bituminoso ha ottenuto una resistenza termica e meccanica notevolmente migliorata.
Tra i prodotti utilizzati, spiccano Mapei ACF LS HF, un additivo rigenerante per il confezionamento dei conglomerati bituminosi, e le fibre di cellulosa Mapefibre FPC Plus, che migliorano la coesione della miscela e ne aumentano la resistenza alle sollecitazioni meccaniche.

Sostenibilità integrata nei materiali

Un aspetto centrale del progetto è stata l’adozione di materiali sostenibili come Mapelast Pavi 02, un polimero termoplastico derivato dal riciclo di plastiche leggere utilizzato per la produzione di conglomerato bituminoso. In collaborazione con Iren, azienda specializzata in soluzioni integrate per l’efficienza energetica, Mapei ha dimostrato che innovazione tecnologica e sostenibilità possono convivere efficacemente, promuovendo un’economia circolare e migliorando, al contempo, le prestazioni della pavimentazione.

Ampliamento e sicurezza dei sottopassi

L’ampliamento e la messa in sicurezza dei sottopassi erano altri punti focali del progetto. Tre strutture esistenti sono state ampliate, mentre un quarto sottopasso è stato costruito ex novo. Questi interventi hanno migliorato la sicurezza separando i percorsi pedonali da quelli veicolari, riducendo il rischio di incidenti e ottimizzando i flussi di traffico.
Per realizzare i sottopassi in calcestruzzo sarebbero serviti tempi molto lunghi. Sviluppare la resistenza dei materiali in maniera più veloce era fondamentale per la conclusione puntuale dei lavori: sono stati usati additivi frutto della costante attività di ricerca e sviluppo di Mapei in questo ambito. Prodotti come Dynamon Xtend W300, Mapefast CF/L e il plastificante Vibromix C1, hanno garantito un mantenimento di lavorabilità ottimale, permettendo lo sviluppo rapido delle resistenze meccaniche necessarie per proseguire con le fasi successive dei lavori. Per prevenire infiltrazioni e garantire la durabilità delle strutture, Mapei ha implementato soluzioni avanzate di impermeabilizzazione utilizzando membrane specializzate di Polyglass, una consociata del Gruppo. Gli additivi liquidi per il calcestruzzo, capaci di ridurre l’acqua nell’impasto del 20%, hanno ulteriormente migliorato la qualità e la resistenza delle opere realizzate. Tra i prodotti utilizzati figurano Idrostop PVC, Polyfond KIT, Polybond HP P, Polyprimer HP 45, Mapeplan PE Micro e Macro forato, il fondo acrilico Malech e la pittura elastomerica Elastocolor Pittura Zero.

Zona box: dal muretto alla pit lane

Nei box e nelle aree circostanti, il muretto box in calcestruzzo è stato rivestito con prodotti della Linea Zero, progettati per compensare le emissioni di CO₂ durante l’intero ciclo di vita. Tra questi si annoverano Triblock P, un primer epossicementizio tricomponente, Mapegrout Easy Flow Zero, una malta monocomponente tissotropica a ritiro compensato, Mapefer 1K Zero, una malta cementizia anticorrosiva per la protezione dei ferri di armatura, e la vernice epossidica Duresil EB.
Per la sigillatura delle pavimentazioni in calcestruzzo della pit lane sono stati utilizzati Mapefoam, un cordoncino di schiuma di polietilene a cellule chiuse, e il sigillante monocomponente poliuretanico fluido a basso modulo elastico Mapeflex PU50 S.

I cordoli: tecnologia e sicurezza

I cordoli hanno uno spessore medio di 12 cm in conformità alla normativa FIA, e sono stati realizzati in calcestruzzo fibrorinforzato C 40/50. Il mix di calcestruzzo utilizzato ha incluso il cemento CEM I 52.5R, aggregati naturali ed artificiali Inertex 4/8 di VAGA, che hanno garantito sia un miglioramento della resistenza alla levigazione del cordolo che il superamento dei requisiti minimi richiesti dai CAM per i calcestruzzi, additivi fluidificanti e acceleranti specifici per garantire elevate prestazioni meccaniche e durabilità. Il rinforzo con fibre polimeriche strutturali Mapefibre ST28 Twisted ha migliorato la resistenza all’usura e agli urti, caratteristica fondamentale per questi manufatti, mentre l’uso del plastificante Vibromix C1 e dell’accelerante Mapefast CF/L ha assicurato un’ottimale finitura e rapidità nei tempi di presa.
Per la protezione e il rivestimento dei cordoli e vie di fuga, oltre che per la segnaletica orizzontale sull'intera pista, è stato utilizzato Mapecoat TNS Race Track, rivestimento colorato a base di resina acrilica in dispersione acquosa a filmazione, specificamente progettato per i circuiti, che assicura una finitura resistente e durevole. I cordoli sono stati preparati con il primer Mapecoat TNS Primer EPW, per garantire la perfetta adesione del rivestimento colorato.

Un modello per il futuro delle infrastrutture

Gli interventi realizzati all’Autodromo Nazionale Monza rappresentano un esempio concreto di come sia possibile combinare innovazione tecnologica, sostenibilità, estetica e sicurezza in un unico progetto. L’impegno di Mapei per la qualità e la sostenibilità ambientale si riflette nell’utilizzo di materiali riciclati, soluzioni avanzate per l’impermeabilizzazione e tecnologie progettate per durare nel tempo. Grazie a questi interventi, l’Autodromo Nazionale Monza non solo si conferma uno dei circuiti più prestigiosi al mondo, ma si prepara a fronteggiare le sfide future, offrendo un’esperienza di gara all’avanguardia e sicura sia per i piloti e le squadre che per gli spettatori.

I dati del cantiere

Autodromo Nazionale Monza
Anno di costruzione: 1922
Anno di intervento: 2024
Committente: Automobile Club d’Italia 
Progettista: Francesco Sylos Labini
Impresa appaltatrice: Impresa Bacchi Srl
Impresa esecutrice: Imperedil Srl
Direttore lavori: Maurizio Crispino 
Coordinamento Mapei: Domenico Caprio
Fotografo: Simone D’addazio
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