Intervista a Nick Di Tempora, Presidente Onorario di Mapei Corp. che ripercorre la storia di Mapei nel Nord America tra sogni, intuizioni, impegno ed entusiasmo.

Quest’anno il Gruppo Mapei festeggia 80 anni di storia. Negli anni ‘70 Mapei è entrata nel mercato nordamericano, prima attraverso il Canada e poi negli Stati Uniti. Lei ha preso parte a questa impresa. Come l’ha vissuta?

L’entrata della Mapei nel mercato nordamericano è stata un’avventura, l’emozionante scoperta di un mondo nuovo, lontanissimo dalla mia vita e dalle mie precedenti conoscenze. Fino a quando non ho iniziato a lavorare con Giorgio Squinzi non mi ero mai posto il problema di come si incollassero delle piastrelle! Erano lì e tanto bastava! Con questa impresa ho avuto l’opportunità di entrare in un territorio sconosciuto e ho dovuto adattarmi, cambiare prospettiva, studiare i prodotti e tutto il resto partendo da zero, perché nessuna delle mie esperienze passate è comparabile con quello che ho fatto, vissuto, imparato con la Mapei.

 

Quali sono stati i fattori di crescita più importanti per Mapei Inc. in Canada?

Senza dubbio il fattore più importante per la crescita della Mapei in Canada è stato la massiccia presenza di... italiani. In Canada c’è una grande comunità italiana, che prospera grazie a un orgoglioso desiderio di dimostrare a tutti il proprio valore. Gli italiani in Canada spesso hanno trovato lavoro nel settore edilizio, hanno lottato contro la diffidenza di chi ti accoglie ma ti vede diverso, altro ed estraneo, hanno ingoiato e fatto ingoiare ai propri figli bocconi amari, ma si sono perfettamente integrati. Questa gente è la parte migliore dell’Italia: laboriosa, consapevole che lo sforzo è necessario e il sacrificio inevitabile se si vuole vincere il pregiudizio altrui. Con questo stesso spirito avventuroso e tenace Giorgio Squinzi è arrivato in Canada nel 1976 su invito di un distributore per le Olimpiadi di Montréal. Insieme abbiamo sempre mantenuto quanto promesso ai nostri clienti: il miglior prodotto possibile a un prezzo competitivo e con il miglior servizio possibile. L’eccellenza italiana, in una parola. Il rispetto e il rapporto di fiducia con i clienti sono stati una diretta conseguenza del nostro impegno e del nostro sforzo sempre teso al miglioramento.

 

Lei è italo-canadese: la scelta del Québec come punto di partenza - rispetto ad altre possibili regioni del Paese - è stata strategica?

Nessuna strategia, nessuna pianificazione nella scelta del Québec, solo il giusto propellente per far decollare un sogno e farlo volare alto: determinazione, duro lavoro e fiducia nelle nostre capacità.

 

Lei per anni si è occupato di Mapei Corp. negli Stati Uniti. Quali sono stati i fattori più importanti per la crescita di questa consociata, che continua ancora oggi?

La crescita della Mapei è e deve essere inarrestabile, perchè i nostri standard sono altissimi e il nostro impegno è una garanzia per i nostri clienti. La Mapei non è semplicemente un business, ha una sua filosofia di vita che comprende ciò che ha reso la storia, la cultura, il genio dell’Italia ineguagliabile nel passato. A costo di ripetermi, l’eccellenza si ottiene con il sacrificio, l’impegno, la fiducia, il coraggio e il cuore. È per questo che la Mapei da sempre si è impegnata seriamente nel sociale. Tutto ciò fa parte di una visione del mondo che implica l’investimento nella collettività. Crescere vuol dire anche far crescere, prendere energie e restituirle nel benessere comune. La solidarietà è un valore essenziale, come hanno ben chiaro gli emigranti italiani, che sentono fortissimo il senso di appartenenza alla loro comunità, all‘italianità dello spirito e del ricordo.

Crescere negli USA è stato più difficile che farlo in Canada. Bisognava imporre il nome Mapei a un mercato molto più vasto. Originariamente eravamo presenti solo in Arizona, poi le cose sono cambiate con le acquisizioni di L&M, North American Adesives e l’impianto di West Chicago nel 1996.

La strategia adottata è stata acquisire concorrenti. I risultati confermano la validità delle nostre scelte.

 

Oggi il suo ruolo è cambiato: è presidente onorario di Mapei Corp. e si occupa di Real Estate Development. Perché questa funzione è strategica?

La nostra strategia è stata quella di crescere acquisendo concorrenti, pertanto il mio obiettivo è innanzitutto cercare acquisizioni. Il Real Estate non è che una conseguenza della crescita degli ultimi anni.

 

Da alcuni anni Lei si occupa di Polyglass USA: come vede la presenza di Polyglass nel Nord America?

Polyglass è un altro successo Mapei all’interno della nostra strategia di crescita tramite acquisizioni. L’investimento iniziale nell’ammodernamento degli impianti, nelle strategie di vendita, nello sviluppo di nuovi prodotti è stato il punto di partenza per una crescita strutturale interessante, a cui ha contribuito anche l’ottima risposta del management. Un’altra sfida vinta, un’altra conferma visibile del percorso vincente fatto nel Nord America.

 

Quali sono stati e quali sono i fattori che hanno contribuito – e contribuiscono tuttora – alla crescita di Polyglass negli Stati Uniti?

La crescita continua e, ci auguriamo, inarrestabile di Polyglass è fonte di grandissima soddisfazione in Mapei. La qualità dei prodotti e le strategie di vendita e diffusione sono e restano la formula magica e vincente. Con Mapei ci sono integrazione, cooperazione, crescita sinergica: la squadra è la stessa, se qualcuno vince, vinciamo tutti.

Lo stimolo a far meglio deve essere sempre vivo e operante. Se questo stimolo vogliamo definirlo competizione allora sia benvenuta una sana competizione. Da sempre noi italiani fuori dall’Italia dobbiamo faticare il doppio per dimostrare la metà delle nostre capacità, ma è all’eccellenza che guardiamo costantemente: è quello il nostro traguardo. Ed è un piacere immenso lavorare con entrambe, Polyglass e Mapei, per raggiungere risultati sempre più soddisfacenti.

 

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