Il 65° Congresso di Ufemat ha riunito a Milano i rappresentanti delle associazioni nazionali di distributori di materiali da costruzione per discutere di nuove normative, sostenibilità e digitalizzazione. Un’occasione per “fare squadra”, promuovendo la collaborazione tra produttori e distributori. L’evento ha mostrato come innovazione e dialogo guidino il futuro del settore delle costruzioni.

Il 12 settembre Palazzo Castiglioni, nel cuore di Milano, ha ospitato il 65° Congresso di Ufemat (European Association of National Builders’ Merchant Associations and Manufacturers), un appuntamento di rilievo per il settore europeo delle costruzioni. A riunirsi sono stati i rappresentanti delle associazioni nazionali dei distributori di materiali per l’edilizia di vari Paesi europei, insieme a quelli di importanti aziende produttrici come Mapei, protagonisti di un confronto aperto e costruttivo sulle grandi trasformazioni che stanno investendo il comparto: dalla transizione ecologica alla rivoluzione digitale, passando per l’evoluzione normativa che impone nuove responsabilità e apre nuove opportunità.
il 12 settembre a Milano si è tenuto il 65° Congresso di Ufemat che ha riunito i rappresentanti delle associazioni nazionali dei distributori di materiali per l’edilizia di vari Paesi europei.
Fondata nel 1958, Ufemat è nata dalla volontà delle associazioni nazionali di distributori di materiali da costruzione di creare un’organizzazione europea capace di tutelare gli interessi di un settore strategico dialogando con le istituzioni europee. Oggi UFEMAT riunisce 19 associazioni nazionali. L’Italia è rappresentata da Federcomated, la Federazione Italiana dei Commercianti di Cemento, Laterizi e Materiali da Costruzione, il cui presidente Giuseppe Freri è una figura storica all’interno dell’associazione europea.
Il segretario generale di Ufemat Marnix Van Hoe ha introdotto e moderato i lavori del 65° Congresso dell'Associazione.
A introdurre i lavori del congresso, il presidente Palle Thomsen e il segretario generale Marnix Van Hoe, affiancati da Freri e da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Nel suo intervento inaugurale, Freri ha proposto la creazione di un tavolo paritetico tra industria e distribuzione, ispirato al modello Sercomated (centro servizi per le imprese della distribuzione edile creato da Federcomated), per rafforzare la rappresentanza comune presso la Commissione Europea e la posizione delle aziende europee sul mercato globale. “Produzione e distribuzione devono procedere insieme per costruire un’Europa più solida e sostenibile”, ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di evitare gli errori del passato.
Palle Thomsen ha ribadito il ruolo di Ufemat come voce dei distributori a Bruxelles, sottolineando come la burocrazia rischi di penalizzare soprattutto le piccole e medie imprese, spina dorsale del settore in tutta Europa. “La soluzione è nella digitalizzazione, nella sua capacità di garantire tracciabilità, semplificazione, velocità.”, ha dichiarato il presidente della Federazione.
Marco Squinzi (a sinistra), CEO di Mapei, e Palle Thomsen (a destra), Presidente di Ufemat hanno ribadito, nei loro interventi, come la digitalizzazione possano supportare produttori e distributori in questo momento di evoluzione.
A dare ulteriore peso istituzionale all’evento, l’intervento di Marco Bestetti, in rappresentanza del Consiglio regionale della Lombardia, che ha definito la regione come “scenario ideale per un confronto europeo sul futuro delle costruzioni”, e quello di Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio, che ha sottolineato che “l’Europa è la via risolutiva per affrontare le sfide globali. Le associazioni europee sono essenziali per trasformare lo scetticismo in azione”.
Tra i momenti più attesi della giornata, l’intervento di Marco Squinzi, CEO e Direttore R&D del Gruppo Mapei, ha offerto una visione concreta e lungimirante sul ruolo della distribuzione e sull’impatto delle nuove normative europee. “Il distributore è l’anello centrale tra produttore e cliente. La cooperazione è essenziale per evitare confusione sul mercato, informare correttamente i clienti e adattarsi alle normative europee in maniera efficace.” Squinzi ha infatti ricordato come, a livello europeo, il nuovo CPR (Construction Product Regulation) 2024/3110 entrerà in applicazione da gennaio 2026. Il nuovo regolamento, tra le altre cose, sostituirà la DoP (Declaration of Performance) con la nuova DoPC (Declaration of Performance and Conformity) includendo anche gli indicatori di Sostenibilità e spingerà verso la digitalizzazione  introducendo il DPP (Product Digital Passport); pur mirando a garantire fiducia, trasparenza e libera circolazione dei prodotti da costruzione nel mercato europeo, esso sarà potenzialmente fonte di caos sul mercato a causa del lunghissimo periodo di coesistenza  - 14 anni – con l’attuale CPR 305/2011. Il CEO di Mapei ha inoltre presentato alcuni progetti sviluppati da Mapei per il packaging, sia per incrementarne la sostenibilità, sia per renderli conformi alle normative nazionali nei vari Paesi europei. Squinzi ha illustrato come Mapei si stia già muovendo verso il futuro, adottando strumenti di digitalizzazione (QR code geolocalizzati stampati sull’imballo che portano alla relativa pagina di prodotto, condivisione di strumenti e informazioni, etc.) concretamente supportando le aziende nel raggiungimento della conformità alla normativa anche in questo ambito. 
Nel suo intervento, Marco Squinzi ha evidenziato come digitalizzazione, sostenibilità e cooperazione possano contribuire ad affrontare le sfide dell'industria delle costruzioni.
Dopo una panoramica sulla situazione economica del mercato delle costruzioni offerta da Antonella Stemperini di Cresme (Centro di Ricerche Economiche e Sociali di Mercato per l’Edilizia), il congresso ha visto gli interventi di rappresentanti di associazioni europee, come Lisa Marie Brehmer di Eurocommerce, che ha illustrato il peso del commercio all’ingrosso nel contesto europeo e il ruolo chiave di questa associazione nella difesa degli interessi delle aziende del settore presso gli organi politici e legislativi europei, e Rien van de Bosch di GS1, che ha portato esempi concreti dell’impatto che la digitalizzazione avrà sulle attività di produttori e distributori: il Digital Product Passport, uno strumento strategico per identificare e comunicare l’impatto ambientale dei prodotti, e il Global Trader Item Number con cui tracciare e identificare i prodotti, la loro composizione e il loro ciclo di vita.
Francesco Freri, presidente di Consorzio REC (Recupero Edilizia Circolare), ha raccontato l’esperienza del consorzio nato per promuovere il riuso dei materiali da costruzione, con Mapei come partner tecnologico. “L’attività di REC costituisce un modello concreto di transizione ecologica, capace di raccogliere, tracciare e trattare i rifiuti in modo efficiente, riducendo le emissioni e i costi di trasporto.”, ha dichiarato Freri.
Manuel Ritz di HGC ha portato esempi concreti di strumenti digitali che, attraverso l'intelligenza artificiale, hanno portato vantaggi a distributori e clienti svizzeri.
Infine, Manuel Ritz di HGC (o Handel Gesellschaft für Baustoffe, uno dei principali distributori di materiali da costruzione in Svizzera) ha mostrato come l’intelligenza artificiale possa rivoluzionare la distribuzione, migliorando l’interazione con i clienti e automatizzando processi complessi. Ha portato esempi concreti di strumenti digitali (una piattaforma e un sistema di gestione di processo) che, lanciati sul mercato svizzero, hanno portato vantaggi competitivi sia ai distributori che agli utenti finali. 
Al termine dei lavori i partecipanti al convegno di Ufemat hanno fatto visita allo stabilimento di Mapei a Robbiano di Mediglia.
Il congresso si è concluso con una visita allo stabilimento Mapei e al punto vendita 4Bild, esempi concreti di innovazione e sostenibilità applicata. Milano, con la sua vocazione internazionale e il dinamismo delle sue imprese, si è confermata il luogo ideale per ospitare questo confronto. E Mapei, ancora una volta, ha dimostrato di essere protagonista attiva del cambiamento.
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