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A Genova, il secondo Forum Internazionale del Milan Center for Food Law and Policy dedicato all’impatto sull’ecosistema marino.

Il 13 e 14 novembre dello scorso anno, a Genova, presso la sede del Palazzo della Borsa, si è svolto il Secondo Forum Internazionale del Milan Center for Food Law and Policy, intitolato “Nuovo Artico,Vecchio Mediterraneo”.

“Da Genova lanciamo un messaggio forte di attenzione a due realtà di primaria importanza per il pianeta - ha spiegato Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, il Centro di documentazione e studio sulle norme e sulle politiche pubbliche in materia di nutrizione - la situazione è grave, ma siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Da un lato è necessario percorrere una strada che porti a una sorta di adattamento ai mutamenti climatici che non possiamo eliminare, dall’altro bisogna fare prevenzione
Tutti gli Stati devono ridurre l’anidride carbonica nello spazio e condividere innovazione e tecnologia che possano essere di grande aiuto atutti i Paesi che hanno problemi da risolvere, come quelli della plastica nel mareo dell’inquinamento”.

Nel Grande Nord, a causa dello scioglimento progressivo dei ghiacci causato da un riscaldamento doppio rispetto al resto del pianeta, sta nascendo un nuovo mare pressoché delle stesse dimensioni del Mediterraneo, ricco di risorse fossili e di nuove prospettive geopolitiche. Si aprono nuove vie d’acqua, si sviluppa un nuovo ecosistema marino, si annunciano nuovi preziosi territori di pesca.

Il Nuovo Artico offre pertanto molte e significative opportunità e pone questioni inedite dal punto di vista scientifico, giuridico e politico. Il nuovo mare va studiato, regolato e mantenuto in sicurezza. Accade così che le nazioni artiche si preparino al futuro,dove il Nuovo Artico sarà sempre più mite, abitato, conteso. Il cambiamento climatico sta contemporaneamente trasformando anche il Vecchio Mediterraneo: qui le conseguenze sono soprattutto negative dal punto di vista degli eventi climatici estremi, per l’impatto sull’ecosistema, per la progressiva desertificazione d’intere regioni ma anche a causa della pressione politica ed economica nella gestione della “migrazione climatica”.

IL RUOLO DECISIVO DELL’ITALIA

L’Italia non è solo piattaforma di un possibile nuovo futuro per l’economia del Mediterraneo e un crocevia cruciale per il Sud del mondo, ma la sua storica presenza nel mondo Artico, con perlustrazioni, ricerche e investimenti, le permette oggi di essere tra i Paesi più impegnati a difendere i diritti, la cooperazionee l’equo sviluppo in una regione diventata determinante negli equilibrimondiali.

“Oggi si fa il punto sull’artico e il Mediterraneoe su come l’Italia può essere protagonista nel rapporto tra questi due mari, strettamente connessi per i cambiamenti climatici in atto - ha spiegato Carmine Robustelli, inviato speciale per l’Artico del ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale -. Noi siamo nell’Artico da molti decenni con gli esploratori e le ricerche scientifiche.
Oggi anche la Marina Militare, attraverso l’Istituto Idrografico della Marina, che ha proprio sede a Genova, ha presentato le proprie attività: una campagna oceanografica molto apprezzata che si porterà avanti anche l’anno prossimo.
L’Italia è presente nell’Artico anche con le sue imprese, cercando di mostrare modelli virtuosi e di rendere effettivo il concetto di sviluppo sostenibile”.

Dal Vaticano ha portato i saluti e la benedizione di Papa Francesco padre JoshtromIsaac Kureethadam, professore di Filosofia della Scienza all’Università Pontificia di Roma e Direttore dell’Istitutodi Scienze Sociali e Politiche. Il messaggio è divenuto subito appello: “La nostra generazione deve riparare il danno. Questa è l’ultima chiamata del pianeta e l’unica strada per uscirne è creare un’alleanza tra tutte le persone di buona volontà. Non possiamo lasciare il destino della nostra Casa - il globo terracqueo - a pochi prepotenti. La Casa è nostra e dobbiamo creare un movimento unito dal basso, attraverso un dialogo aperto e collettivo”.

Fabio Capocaccia di Fondazione PLEF ha esortato a un uso consapevole delle plastiche alimentari. Ha chiuso i lavori della tavola Caterina La Porta dell’Università degli Studi di Milano, illustrando l’innovativo sistema di rilevamento creato per combattere le microplastiche nei mari. Diana Bracco, Presidente della Fondazione Milano per Expo 2015, ha concluso il Forum con un messaggio di incoraggiamento alle nuove generazioni.

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