Il Gruppo Mapei ha scelto il calcio come principale veicolo di comunicazione e sta contribuendo notevolmente alla sua crescita. Un calcio per tutti e tutte: da questa stagione nella holding del Sassuolo Calcio c’è anche il settore femminile.

Il Gruppo Mapei ha scelto il calcio come principale veicolo di comunicazione e sta contribuendo notevolmente alla sua crescita. Un calcio per tutti e tutte: da questa stagione nella holding del Sassuolo Calcio c’è anche il settore femminile. “La Federazione Italiana Gioco Calcio – spiega Giovanni Carnevali, Direttore Generale e Amministratore Delegato del Sassuolo – non ha imposto la creazione di una squadra di donne a ogni società professionistica maschile di Serie A. Tuttavia ha reso obbligatorio il tesseramento di 40 ragazze under 12. In pratica la FIGC ha chiesto ai club professionistici di sostenere l’attività di due squadre di bambine. Noi ora abbiamo anche la squadra femminile delle “grandi” in Serie B, oltre alle babies”.


Giovanni, indipendentemente da proposte di matrice federale, il Sassuolo Calcio aveva in cuor suo l’intenzione di creare il settore femminile?

“Assolutamente sì. È un progetto che è nato fin da quando l’UEFA ci ha incaricati di organizzare al Mapei Stadium di Reggio Emilia la finale di Champions League femminile 2015-16. Per la qualità del “Mapei” Reggio Emilia, per i servizi offerti e svariati aspetti organizzativi da noi curati ci siamo meritati molti elogi da UEFA e altre istituzioni. E così è nato l’accordo con la storica società Reggiana Calcio femminile. Ora il settore femminile del Sassuolo vanta 7 squadre: si va dalle bambine under 12 fino alla squadra che con onore milita in Serie B. Abbiamo tesserato già 120 atlete”.

 

Tra il creare da zero una squadra femminile e collaborare con una già esistente il Sassuolo ha optato per la seconda soluzione. Perché?

“Abbiamo concluso un accordo di licenza con la Reggiana Calcio Femminile per vari motivi, non ultimo quello di velocizzare la creazione di una struttura competitiva. Però da parte nostra c’è stato anche rispetto e aiuto per la forte tradizione della Reggiana Femminile. Prima della conclusione del nostro accordo la Reggiana Femminile aveva dei problemi economici che potevano pregiudicarne il prosieguo dell’attività. Col nostro intervento l’attività di tante ragazze prosegue”.


Chi ha agevolato le trattative dell’accordo? Il Comune di Reggio oppure i dirigenti sportivi della Reggiana Femminile?

“C’è stato un filo diretto tra dirigenti di Reggiana Femminile e Sassuolo. Il feeling è nato subito grazie alla qualità di un progetto che la Reggiana Femminile ha condiviso. Alla presidenza del nuovo Sassuolo Femminile c’è la ex giocatrice Betty Vignotto. Naturalmente il Comune di Reggio Emilia ha dato il suo consenso. Noi del Sassuolo abbiamo la squadra di Serie A maschile che gioca le partite casalinghe a Reggio Emilia e la nascita di un Sassuolo Femminile, sempre con la collaborazione della storica Reggiana, ha rafforzato il binomio sportivo e sinergico con la città. Il Sassuolo Femminile gioca i match casalinghi allo stadio Mirabello, nel cuore di Reggio”.


I tifosi della Reggiana maschile non hanno accolto con simpatia le giocatrici targate Sassuolo al Mirabello. A tal proposito il Sassuolo che messaggio lancia alla Città di Reggio Emilia e ai tifosi della Reggiana?

“Innanzitutto non è vero che le proteste sono nate da tifosi storici della Reggiana maschile: la stragrande maggioranza dei fan reggiani ha accolto con entusiasmo la collaborazione tra la Reggiana Femminile e il Sassuolo. Le proteste vivaci sono nate da una fetta minoritaria del tifo che non ha capito l’importanza di avere un binomio forte Sassuolo-Reggiana. La minoranza dei tifosi della Reggiana maschile non ha recepito valenze e opportunità che questa unione riesce a dare. Siamo nel terzo millennio e per tanti motivi è necessario aprire la mentalità degli sportivi, non ci si può più restringere ai provincialismi. Grazie a Sassuolo Calcio e Mapei Stadium la città di Reggio sta avendo vantaggi non solo sportivi”.


Avete preso in considerazione la possibilità di far giocare il Sassuolo Femminile a Sassuolo?

“Il nostro sogno non è di portarle a Sassuolo in città bensì di far esibire le girls di Serie B del Sassuolo al Mapei Stadium. Ora non è possibile: ospita già partite casalinghe di Sassuolo maschile in “A”e Reggiana calcio maschile in “Lega pro”. Concomitanze e tempistiche di manutenzione ci impediscono di usarlo anche per le ragazze”.


Sappiamo che è ormai pronto un progetto finalizzato a valorizzare il settore giovanile sassolese. Riguarda anche il calcio femminile?

“Certamente. È un progetto basato su principi etici, sociali e sportivi, e sulla collaborazione con società dilettantistiche. È sicuramente interessante”.


Sappiamo che la Nazionale “A” maschile, quella del ct Ventura, il 5 settembre di quest’anno giocherà al Mapei Stadium contro Israele un match valido per la qualificazione ai Mondiali 2018. Al “Mapei” sono previste anche sfide femminili?

“Relativamente al settore femminile, valuteremo le opportunità per ospitare partite internazionali. Consentitemi di dire che il nostro “Stadium” è stato scelto per ospitare la Nazionale A maschile in quanto molti lo ritengono un gioiello d’efficienza. E nel 2019 naturalmente avremo a Reggio le partite del Campionato d’Europa maschile per Nazionali under 21. Il Mapei Stadium continuerà a brillare”. 

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