Torre Unipol
Una costruzione in vetro, acciaio e cemento: così si presenta il grattacielo progettato da Mario Cucinella Architects
Un edificio progettato per massimizzare l'efficienza energetica
Un importante progetto urbano
Un edificio all’avanguardia
Design, altezza e tanta sostenibilità
Individuata la posizione migliore all’interno del lotto edificabile, lo studio MCA ha definito la forma della torre: è stato scelto un cilindro a base ellittica, soluzione che permette di avere una superficie disperdente ridotta se confrontata con un edificio della stessa volumetria ma a base rettangolare. Il grande atrio di 75 metri di altezza offre un accesso su due livelli, uno da via Melchiorre Gioia e uno dalla piattaforma di piazza Gae Aulenti. Questo spazio viene definito dal progettista uno “spazio di moderazione climatica”, è cioè in grado di sfruttare l’esposizione come un’opportunità energetica: l’atrio, infatti, è rivolto a sud e agisce da buffer bioclimatico minimizzando le dispersioni termiche dell’involucro e trattenendo il calore solare. All’ultimo piano ci sarà una grande serra, uno spazio non condizionato che usufruirà dalla mitigazione passiva soprattutto nelle stagioni medie grazie a un efficiente uso delle aperture di ventilazione presenti nella parte bassa verso Sud e nella parte alta a Nord.
Anche Mapei ha fatto la sua parte
Mapei ha contribuito alla costruzione della Torre Unipol proponendo i sistemi più idonei per diversi ambiti di lavoro. In sintesi, questi i lavori che sono stati effettuati:
Fornitura di additivi per calcestruzzo. Mapei ha fornito alla società Holcim gli additivi per calcestruzzo DYNAMON XTEND W300 N e DYNAMON XTEND W300 R. Su richiesta della Direzione Lavori, ha prestato assistenza per il monitoraggio dello sviluppo di calore nel getto massivo della soletta, che per normativa deve rientrare entro determinati limiti. Gli stessi additivi sono stati poi impiegati anche per le opere di elevazione.
Ripristino del calcestruzzo. Alcune porzioni di calcestruzzo sono state ripristinate. La fase di intervento è partita dalla passivazione dei ferri di armatura con MAPEFER 1K, seguita dalla ricostruzione volumetrica delle superfici ammalorate con le malte cementizie tissotropiche PLANITOP RASA & RIPARA R4 e MAPEGROUT TISSOTROPICO.
Rinforzi strutturali. Sono stati realizzati interventi di miglioramento statico e sismico con l’applicazione di sistemi di materiali compositi C-FRP. Sono stati così effettuati il confinamento di alcuni pilastri in calcestruzzo armato e il rinforzo a flessione e a taglio di alcune travi utilizzando MAPEWRAP SYSTEM, composto dal primer MAPEWRAP PRIMER 1, dal rasante epossidico MAPEWRAP 12, dalla matrice epossidica bicomponente MAPEWRAP 31 e dal tessuto in fibra di carbonio MAPEWRAP C UNI-AX HM 300 (300 g/m2).
Parcheggio interrato. Per la pavimentazione del parcheggio interrato è stato scelto MAPEFLOOR PARKING SYSTEM RLT, un sistema epossidico multistrato continuo utilizzato per il rivestimento delle pavimentazioni per aree pedonali o carrabili sottoposte a traffico leggero.
Pavimentazione in resina. Per la realizzazione dei rivestimenti delle scale e dei bagni è stato scelto MAPEFLOOR SYSTEM 31, sistema epossidico multistrato da 0,8 a 1,2 mm di spessore, seguito da una mano di finitura MAPEFLOOR FINISH 58W, un prodotto che conferisce alle superfici trattate un miglioramento delle proprietà meccaniche superficiali, in particolare la resistenza all'abrasione.
Impermeabilizzazione dei bagni. L’impermeabilizzazione della zona dei bagni è stata effettuata con la malta cementizia bicomponente MAPELASTIC, la rete in fibra di vetro resistente agli alcali MAPENET 150 e il nastro resistente agli alcali MAPEBAND EASY.
Posa della pietra e del marmo. Per posare le lastre in pietra Serena (spessore 2 cm) sono stati scelti gli adesivi KERAFLEX MAXI S1, KERAFLEX MAXI S1 ZERO e il tessuto non tessuto antifrattura MAPETEX VLIES, mentre per la stuccatura delle fughe è stato applicato KERACOLOR FF. Il marmo è stato posato con ULTRABOND ECO PU 2K.