Autore
Andrea Falcon
Giornalista

Il 17 maggio, Shirlaf, lo storico ketch dell'armatore Giuseppe Puttini, ha vinto la 69ª edizione della Regata dei Tre Golfi, superando yacht più moderni grazie alla sua eccellente preparazione e all'abilità del team. Questa vittoria, ottenuta con il supporto di Mapei, sottolinea la continua competitività di un'imbarcazione di 50 anni contro prototipi di ultima generazione.

Con i colori di Mapei sulla randa maestra, il 17 maggio Shirlaf ha vinto la 69ma edizione della Regata dei Tre Golfi, storica competizione di vela d’altura (la seconda più antica del Mediterraneo, organizzata per la prima volta nel 1954 dal Circolo del Remo e della Vela Italia) sul percorso di 150 miglia con partenza e arrivo nella rada di Santa Lucia, a Napoli, e il passaggio alle isole di Ponza e Li Galli. Il successo del ketch (imbarcazione a vela con due alberi) dell’armatore e timoniere Giuseppe Puttini fa notizia perché è una barca del 1975 con scafo in vetroresina e armo in alluminio (appartenente alla serie di quarantuno Swan65 progettati da Sparkman&Stephens e prodotti dal 1973 al 1989 dal cantiere Nautor) che ha avuto la meglio su altri maxi yacht più moderni realizzati in carbonio. Shirlaf è stata un vero esempio di innovazione quando fu varata circa 50 anni fa, essendo con i suoi 19,9 metri di lunghezza fuori tutto la più grande imbarcazione a vela del tempo fabbricata in plastica rinforzata con fibre di vetro. Oggi riesce ancora a tenere testa ai nuovi prototipi, splendidi esemplari di progresso tecnologico in ambito di yacht design, rispetto ai quali la differenza di età e di concezione aumenta sempre di più. Per non ridurre tutta la storia a una favola bisogna premettere che la Regata dei Tre Golfi si disputa in tempo compensato. Con il sistema di stazza ufficiale di World Sailing (la federvela mondiale) adottato dall’International Maxi Association, barche di diverse età e caratteristica (ma di stessa categoria) regatano con performance teoricamente identiche grazie a un rating a loro assegnato. Poi, però, c’è la pratica, con il risultato che è determinato da preparazione del mezzo, abilità del team, tattica e strategia.
“La vittoria della Regata dei Tre Golfi è quella a cui ogni anno ambisco di più, perché per noi napoletani è la regata di casa”, racconta un raggiante Giuseppe Puttini. “Sono felice di averla vinta ancora una volta, dopo il 2021”. Più che in passato, con questo successo Puttini si leva qualche prurito: “L’equipaggio di Shirlaf ormai da anni si piazza sul podio di tutti gli eventi a cui partecipa, ma è poco considerato solo perché regata su una barca di 50 anni”. Gli sconfitti sostengono che lo Swan65 abbia un rating favorevole. “Tanti velisti che regatano sulle imbarcazioni moderne si troverebbero in difficoltà sulla nostra, che ha tutte le manovre ancora manuali”, replica Puttini. “Le regate non sono solo una questione di rating. Shirlaf ha un equipaggio rodato da anni che sa portare al meglio una barca così difficile e faticosa, come ha dimostrato anche alla Regata dei Tre Golfi. Gabriele Bruni è un tattico strepitoso con una grande visione della regata e sa come posizionare al meglio Shirlaf sul percorso. Stefano Pelizza è un ottimo navigatore e ingegnere che, con Innovative Structural Design, cura la continua ottimizzazione della barca. Davide Innocenti è il nostro tailer, che ci fornisce le vele di Millenium Tech con forme perfette”. La regata di 150 miglia vinta da Shirlaf coincideva con la prima prova del Campionato Europeo Maxi 2024, disputato in occasione della Tre Golfi Sailing Week. Grazie ai risultati ottenuti nei giorni successivi nel mare tra Sorrento e Capri, l’equipaggio di Puttini si è aggiudicato anche il titolo continentale nella classe Maxi 4. Mapei da tempo sostiene il progetto velico di Shirlaf, accanto a Saces e alla famiglia Puttini, a cui da oltre 60 anni è legata da un consolidato rapporto professionale e di amicizia.
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Andrea Falcon
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