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Anche il 2018 è all’insegna della cultura e della solidarietà: Mapei sostiene infatti, come Platinum Partner, la mostra ideata e promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì.

Anche il 2018 è all’insegna della cultura e della solidarietà: Mapei sostiene infatti, come Platinum Partner, la mostra ideata e promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì.

Inaugurata il 10 febbraio, “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio” si svolge ai Musei San Domenico a Forlì ed è aperta fino al 17 giugno. La mostra indaga sulla trasformazione dei valori delle arti tra il Rinascimento e il Barocco, nell’età delle riforme del XVI secolo, attraverso le opere e i capolavori dell’ultimo Michelangelo e di numerosi artisti, tra cui Raffaello, Rosso Fiorentino, Pontormo, Vasari, i Carracci, Tiziano, fino a Caravaggio.

Mapei continua così a sostenere le mostre realizzate presso i Musei San Domenico a Forlì, come già accadde nel 2015 con la mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito” (si veda Realtà Mapei n. 135) e nel 2016 con “Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia” (si veda Realtà Mapei n. 141).

Anche quest’anno il ricavato della vendita dei biglietti della mostra consentirà di finanziare la ricerca, la prevenzione e la cura dei tumori infantili nei progetti della Fabbrica del Sorriso, iniziativa di Mediafriends.

Mapei aumenterà anche la sua visibilità: il logo appare infatti tra gli strumenti di comunicazione distribuiti in occasione della mostra e online e nello speciale realizzato e trasmesso da Sky Arte HD in onda, in prima serata, dal 28 febbraio al 5 marzo e, successivamente, in 20 repliche.

 

 

 

UN PERCORSO CULTURALE SONTUOSO

Per la prima volta nella storia delle 12 rassegne tenutesi sinora al San Domenico, il percorso espositivo parte dall’ex chiesa di San Giacomo Apostolo, a conclusione del suo integrale recupero, per dipanarsi nelle sale al pianterreno e al primo piano dell’antica dimora dei frati predicatori, i Domenicani.

“Se siamo giunti alla 13a rassegna internazionale al San Domenico – ha affermato il presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi, Roberto Pinza, all’inaugurazione della mostra – è perché siamo fermamente convinti della necessità di dare continuità a questo percorso di arricchimento culturale e d’immagine. La Fondazione che rappresento ha individuato nella cultura uno dei perni della nostra attività a beneficio della collettività locale. È una decisione che comporta grande impegno organizzativo e forti investimenti – ha proseguito – ma siamo ben lieti di farli nella logica di progettare e realizzare (noi non copiamo, noi elaboriamo) rassegne d’eccellenza e di forte richiamo: la nostra ambizione è aggiungere qualcosa alle ricerche che sono state fatte in passato sul Cinquecento”.

Il sindaco di Forlì Davide Drei ha messo in evidenza il valore del recupero della chiesa e del suo utilizzo per le grandi mostre: “Voglio ricordare che nel 1978, col crollo del tetto, questo luogo toccò il fondo del degrado. Il fatto che dopo 40 anni sia in grado di ospitare opere di Caravaggio e di Michelangelo è straordinario per la nostra città. La collaborazione fra Comune e Fondazione ha generato un’altra esperienza importantissima”.

“Sono già tre anni – ha affermato il rappresentante di Mediafriends (l’onlus di Mondadori, Medusa e Mediaset), Massimo Ciampa – che una parte del biglietto della mostra al San Domenico viene devoluta, attraverso l’iniziativa Fabbrica del Sorriso, a una raccolta fondi finalizzata a dare ai più piccoli, in Italia e nel mondo, la possibilità di uscire dalla povertà, dal disagio e dall’emarginazione”. Nei primi due anni, l’iniziativa ha già fruttato ben 4 milioni e duecentomila euro, che sono stati devoluti a 8 progetti di cura e ricerca”.

Mancando all’’inaugurazione il presidente del Comitato scientifico Antonio Paolucci, impossibilitato a partecipare, l’esposizione contenutistica della mostra è stata affidata al professor Daniele Benati che ha rilevato come, dopo quattro rassegne dedicate al Novecento, quest’anno il San Domenico esibisce un percorso emozionale imperniato sul Cinquecento, il secolo che ha anticipato la nostra modernità.

 

UNA SELEZIONE DI OPERE PER SPIEGARE LA FINE DEL RINASCIMENTO

190 opere esposte fra cui un Raffaello (arazzo su cartoni), tre Caravaggio (basti citare “La Madonna dei Pellegrini” e “Il sacrificio di Isacco”), una scultura marmorea (“Il Cristo Risorto” dei Giustiniani) e sei disegni di Michelangelo, due Pontormo, un Rosso Fiorentino, un Vasari, un Moretto, un Rubens e numerosi lavori dei Carracci (Enrico, Annibale più le incisioni di Agostino). “L’Eterno e il tempo tra Michelangelo e Caravaggio” documenta quello che è stato uno dei momenti più alti e affascinanti della storia occidentale. Gli anni che idealmente intercorrono tra il Sacco di Roma (1527) e la morte di Caravaggio (1610); tra l’avvio della Riforma protestante (1517-1520) e il Concilio di Trento (1545-1563); tra “Il Giudizio universale” di Michelangelo (1541) e il “Sidereus Nuncius” di Galileo (1610) rappresentano l’avvio della nostra modernità. A essere protagonisti al San Domenico sono il dramma e il fascino di un secolo che vide convivere gli inquietanti spasimi di un superbo tramonto, quello del Rinascimento, e il procedere di un nuovo orizzonte, con grandi capolavori del Manierismo.

In Italia la battaglia più impegnativa per il dipingere e per il vivere moderno si combatte nella pittura di commissione sacra. Il protagonista di questa lotta è soprattutto Caravaggio. Egli tenta una innovazione radicale del suo significato religioso come fatto di religione profondamente popolare.

Tra l’ultimo Michelangelo e gli altri grandi artisti presenti in mostra si dipana un filo estetico di rimandi e innovazioni che darà vita a un’età nuova.

 

UN IMPEGNO COSTANTE A FAVORE DEI CHI HA BISOGNO

La mostra forlivese ben rappresenta il costante impegno di Mapei in iniziative che coniugano cultura e solidarietà.

Da molti anni Mapei sostiene diverse serate musicali a scopo benefico per la raccolta fondi destinati alla ricerca scientifica come quelle del Comitato Negri Weizmann, della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e del Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana. Recentemente Mapei ha sponsorizzato il Concerto straordinario organizzato dalla Fondazione Veronesi per finanziare la ricerca sui tumori femminili.

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