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A Santa Maria degli Angeli la riqualificazione dell’asse viario ha visto l’utilizzo del Sistema Mapestone.

La “nuova” strada di San Francesco è la parte centrale del rettilineo di circa 600 m che costeggia un lato della Basilica di S. Maria degli Angeli, la grande chiesa voluta da Pio V e costruita tra il 1569 e 1679 per accogliere, ancora oggi, i pellegrini che giungono in visita alla Basilica in occasione dell'Indulgenza del Perdono (31 luglio-2 agosto) istituita da San Francesco.

Il complesso ingloba le strutture del convento francescano edificate intorno alla Porziuncola, la cappella risalente al X-XI sec. dedicata a S. Maria degli Angeli dove S. Francesco si trasferì nel 1205, restaurandola e fondandovi l'Ordine francescano. Dentro la chiesa si trova anche la Cappella del Transito, la cella dell'infermeria dove S. Francesco morì il 3 ottobre 1226.

Non sorprende quindi che la strada sia dedicata proprio al Patrono d’Italia e che sia una via di transito e di collegamento di fondamentale importanza, già riportata anche nelle più antiche stampe e mappe della zona.

La pavimentazione, realizzata tra 2004 e 2006 con cubetti di porfido 10/12 in file dritte, versava da tempo in precarie condizioni, con deformazioni del manto di copertura, avvallamenti, cedimenti diffusi, ormaie, distacco di cubetti, locali riparazioni del manto, con stuccatura dei giunti tra i cubetti con malta cementizia o addirittura rappezzi con sostituzione della pavimentazione in porfido con superficie bitumati. Costituiva quindi un pericolo quotidiano per la sicurezza dei pedoni e dei mezzi in transito.

Per questo motivo, l’Amministrazione si è attivata da un lato commissionando la messa a punto del progetto per l’intervento di manutenzione straordinaria, dall’altro predisponendo la richiesta di finanziamenti per sostenerne le spese. L’obiettivo era realizzare un nuovo tratto stradale più sicuro, durevole e che permettesse una drastica riduzione delle spese di manutenzione.

POSA DELLA NUOVA PAVIMENTAZIONE

Il progetto prevedeva in prima battuta la rimozione e il recupero della preesistente pavimentazione in cubetti di porfido, la demolizione della soletta in calcestruzzo e la sostituzione dei sottoservizi ammalorati.

In seconda battuta, previa compattazione del sottofondo con successiva verifica della portanza con prova su piastra, il progetto indicava la realizzazione di una soletta dimensionata ad hoc, in classe XF4, per cui è stato utilizzato DYNAMON XTEND W401 R, speciale additivo superfluidificante acrilico per calcestruzzi.

Infine, prevedeva la posa dei vari strati della pavimentazione, prendendo a riferimento la norma UNI 11714-1.

Per il pacchetto di pavimentazione, posata non più in file dritte, ma ad arco contrastante per riutilizzare in maggiore quantità i cubetti, il progetto indicava il SISTEMA MAPESTONE costituito da MAPESTONE TFB 60 per l’allettamento e MAPESTONE PFS 2 FLEX per la stuccatura delle fughe.

Formulato per realizzare pavimentazioni urbane in pietra, anche ad alta carrabilità, durevoli a costi e manutenzione ridotti, il sistema MAPESTONE consiste in una gamma di prodotti in classe di esposizione XF4 e risponde alle prescrizioni e ai requisiti previsti dalle normative UNI 11714-1:2018 e UNI EN 206-1 per garantire la durabilità dell’opera.

Grazie alla resistenza ai cicli di gelo-disgelo, ai sali disgelanti, alla pioggia, il pacchetto realizzato con il SISTEMA MAPESTONE, monolitico, non si disgrega ma rimane inalterato nel tempo, abbattendo le necessità di manutenzione per diversi anni.

Per l’allettamento dei cubetti di porfido con spessori medi di circa 5 cm è stata utilizzata la malta premiscelata MAPESTONE TFB 60, fornita sfusa in silos per convenienza logistica e per i vantaggi in termini di sostenibilità, mentre per la realizzazione delle fughe (larghezza media di 10 mm) è stata applicato MAPESTONE PFS2 FLEX, la nuova malta premiscelata della gamma MAPESTONE PFS.

Caratterizzata da un basso modulo elastico e da una resistenza allo strappo (pull-off) tre volte superiore a un fugante tradizionale, MAPESTONE PFS2 FLEX possiede proprietà che la rendono in grado di ammortizzare con maggiore efficacia le tensioni derivanti dal passaggio dei mezzi di trasporto. Si aumenta così la resistenza in esercizio della fuga, che svolge un ruolo chiave per la durabilità delle pavimentazioni.

Sempre nel rispetto della UNI 11714-1:2018, trattandosi di posa su letto compatto, il progetto ha previsto la realizzazione di giunti perimetrali al contatto con i marciapiedi laterali e giunti di dilatazione a intervalli regolari seguendo il disegno degli archi. I giunti sono stati eseguiti utilizzando MAPEFLEX E-PU 21 SL, sigillante epossi-poliuretanico bicomponente colabile a elevata resistenza chimica e meccanica ed alto modulo elastico.

I lavori, curati fin nei minimi dettagli tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello estetico, sono stati eseguiti dalla Zambelli srl, impresa specializzata che da oltre cinquant’anni opera nel settore del recupero e restauro dei centri storici più belli d’Italia.

Progettato a novembre 2020, affidato a gennaio 2021, il cantiere è iniziato a febbraio e, nonostante alcuni imprevisti ai sottoservizi, si è concluso a fine luglio, perfettamente nei tempi per accogliere i pellegrini, che, dopo mesi di assenza, sono tornati numerosi a visitare i luoghi della spiritualità di San Francesco.

 

 

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