
Mose: una barriera per Venezia
Il 3 Ottobre, a 17 anni dall'inizio dei lavori, ha debuttato il sistema di paratoie in grado di evitare l'acqua alta in città. Prodotti speciali Mapei per realizzare l'opera.
Il 3 ottobre scorso si sono alzate le dighe del Mose. Alle 10,15 del mattino tutte le paratoie erano in postazione e grande era l’attesa per testare il funzionamento dell’opera al suo primo vero debutto in condizioni di criticità. Le 78 paratoie sono state chiuse con un dislivello tra mare e laguna di 40 cm. In laguna l’acqua non è salita, preservando così Venezia da un ulteriore allagamento.
Si è trattato della prova ufficiale di un’opera in costruzione da quasi due decenni, progettata con l’obiettivo di proteggere Venezia dall’acqua alta, un evento che soprattutto negli ultimi anni è diventato più frequente. Nel novembre 2019 l’acqua ha infatti raggiunto i 187 cm, il livello più alto dopo i 194 cm registrati durante l’alluvione del 1966.
UN PROGETTO ATTESO DA ANNI
L’idea di un sistema di paratoie in grado di fermare l’acqua è nata 40 anni fa. La costruzione vera e propria del sistema di dighe fra ritardi, inchieste e proteste, è poi iniziata quasi 20 anni fa e probabilmente terminerà alla fine del 2021.
Il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) è composto da un sistema di dighe mobili, formato da 78 paratoie mobili in metallo, indipendenti tra di loro e lunghe fino a 29 m.
Il sistema integrato è in grado di isolare la laguna dal mare durante gli eventi di alta marea. Sono state previste anche opere complementari, come le scogliere all’esterno delle bocche di porto, in grado di attenuare i livelli delle maree più frequenti, o il rialzo delle rive e delle pavimentazioni nelle aree più basse degli abitati nella laguna. Le paratoie sono collocate in cassoni di calcestruzzo, localizzati sul fondale delle tre bocche di porto lagunari - Lido, Malamocco e Chioggia – e sono progettate per sollevarsi quando la marea supera i 110 cm. Secondo il progetto, il Mose è in grado di proteggere Venezia e la laguna da maree alte fino a 3 m e da un innalzamento del livello del mare fino a 60 centimetri nei prossimi 100 anni.
LE BOCCHE DI ACCESSO AL MARE
Il Mose è composto da quattro barriere di difesa poste sulle tre bocche di accesso al mare. La bocca più ampia - e più vicina a Venezia - è quella del Lido, che è formata da due canali con profondità diverse. Qui sono collocate due barriere, composte da 21 paratoie quella nel canale nord e da 20 quella nel canale sud. Le due barriere sono tra loro collegate da un’isola artificiale, sulla quale sono situati gli impianti di movimentazione del sistema.
La bocca del porto di Malamocco è la più profonda della laguna. Da qui transitano le navi dirette al porto industriale e commerciale: per questa ragione è stata costruita una conca di navigazione. La barriera è costituita da 19 paratoie.
La bocca di porto di Chioggia è destinata soprattutto al passaggio di pescherecci e di barche da diporto. Qui è stato realizzato un porto rifugio con doppia conca di navigazione, in modo da garantire l'entrata e l'uscita dei natanti anche durante la chiusura della barriera. In questa bocca sono situate 18 paratoie.
COME FUNZIONE IL MOSE
Quando sono inattive, le paratoie rimangono invisibili, piene d’acqua e collocate in cassoni posti sul fondale. Quando sono in arrivo maree molto alte, in grado di provocare allagamenti del territorio, nelle paratoie si immette aria compressa che le svuota dall’acqua. Man mano che questa fuoriesce le paratoie, ruotando attorno all’asse delle cerniere, emergono e bloccano il flusso della marea in ingresso nella laguna. Il tempo medio di chiusura delle bocche di porto - compresi i tempi di manovra delle paratoie - è calcolato tra le 4 e le 5 ore.
Le paratoie restano in funzione per la sola durata dell’evento di acqua alta e quando la marea cala, e laguna e mare raggiungono lo stesso livello, vengono di nuovo riempite d’acqua e rientrano nel loro alloggiamento. Ogni paratoia è composta da una struttura scatolare metallica vincolata attraverso due cerniere al cassone di alloggiamento.
Le paratoie sono larghe 20 m, hanno lunghezze diverse proporzionali alla profondità del canale di bocca dove sono state installate e uno spessore variabile.
I cassoni di alloggiamento che ospitano le paratoie e gli impianti per il loro funzionamento formano la base delle barriere di difesa e sono collegati tra di loro con un tunnel che permette le ispezioni tecniche. L'elemento di raccordo tra le barriere e il territorio è rappresentato dai cassoni di spalla. In essi sono contenuti tutti gli impianti necessari al funzionamento delle paratoie.
Fonte dei dati: "Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Veneto - Trentino Alto Adige - Friuli Venezia Giulia" già Magistrato alle Acque di Venezia - tramite il concessionario Consorzio Venezia Nuova.