

Mapei nel mondo
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22/01/2025
Progetto AIUla, alla scoperta di antiche civiltà
Iniziati i lavori di recupero e di restauro nell'area che comprende diversi siti archeologici con al centro la città di Hegra
AlUla, una regione ricca di 200.000 anni di storia, è al centro della Vision 2030 dell'Arabia Saudita, con l'ambizioso obiettivo di trasformarla nel più grande museo a cielo aperto del mondo. Il progetto di conservazione di Hegra, incentrato sulla conservazione del primo sito dell'Arabia Saudita dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, integra i metodi di restauro tradizionali italiani con le moderne tecnologie. Guidato da Estia e supportato dall'esperienza di Mapei nell'analisi dei materiali, il progetto garantisce la conservazione sostenibile delle antiche tombe e dei monumenti di Hegra, nel rispetto degli standard di conservazione globali.
Un’area di oltre 20,000 km2 a circa 1.100 km da Riyad, capitale e primo polo finanziario dell'Arabia Saudita, con più di 200.000 anni di storia e a grandi siti archeologici aperti al pubblico immersi in un paesaggio naturale che alterna oasi dalla vegetazione lussureggiante a montagne in arenaria: questa è AlUla, culla di popolazioni e regni antichissimi come quelli dadaniti e lihyaniti dei secoli VI-III a.C. e nabateo (2000 a.C. - 106 d.C.) del I sec. a.C. Ma è anche di più o lo diventerà a breve: AlUla è destinata infatti a essere “il più grande museo del mondo” per volontà delle autorità saudite che, in linea con gli obiettivi economici e politici previsti nella Vision 2030, hanno visto in quest’area un enorme potenziale in ambito culturale e turistico e sono ben determinate a sfruttarlo. Per trasformarla in una meta di punta del turismo internazionale è stata creata una commissione, la Royal Commission for AlUla (RCU) che si dedica proprio alla protezione e valorizzazione di questa regione con l’obiettivo di renderla attraente e adatta a ospitare milioni di turisti.
L'iniziativa, che rientra nel programma Vision 2030, punta a lanciare l'area come una nuova destinazione turistica e culturale

Il Progetto di conservazione di Hegra mira a valutare lo stato di conservazione delle tombe e dei monumenti di Hegra.
Hegra, la punta di diamante
Protagonisti del progetto di AlUla sono cinque grandi siti archeologici sparsi in cinque diversi distretti, tra cui spicca la città di Hegra, estesa su 52 ettari e primo sito riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco in Arabia Saudita. Hegra è stata uno dei centri più importanti del regno dei Nabatei perché si trovava al crocevia di rotte commerciali, come quelle dell’incenso e delle spezie, che univano Arabia, Giordania, Egitto, Siria e Mesopotamia. Dopo la conquista da parte dell’Impero Romano nel 106 a.C. è stata dotata di un forte ed è diventata un importante avamposto di Roma. La sua importanza e l’influenza dei vari popoli che la hanno abitata (Nabatei, dadaniti, lihyaniti, romani) si riflette nell’architettura e nelle decorazioni di oltre 110 tombe, e dei monumenti funerari scavati nella roccia che sono ancora visibili oggi, dopo la riapertura al pubblico nel 2020. Chi visita Hegra può immergersi nei misteri delle civiltà antiche e vivere un’esperienza culturale a tutto tondo in un paesaggio naturale altamente suggestivo.

AlUla è un'area di oltre 20.000 km² e presenta numerosi siti archeologici, tra cui il sito di Hegra, ricco di monumenti e tombe.
Hegra Conservation Project
Per permettere ai visitatori di godere appieno della bellezza e del patrimonio archeologico del sito di Hegra è stato avviato un ambizioso progetto di risanamento conservativo e restauro. l’Hegra conservation project ha l’obiettivo di studiare i fattori di degrado delle tombe che risalgono a 2000 anni fa e individuare le misure più efficaci per garantire loro un’adeguata e duratura protezione e conservazione. Il progetto, che è anche un punto di incontro tra la tradizione del restauro italiano e le più moderne tecnologie, è guidato dal Professor Mauro Matteini e gestito, in collaborazione con le autorità saudite, da Estia, una società italiana con un’esperienza trentennale in restauro. Per portarlo a termine entro il dicembre 2025, come concordato con la Royal Commission for AlUla, Estia ha messo insieme un team internazionale di professionisti di ambito tecnico e scientifico, affiancati da alcune delle più innovative aziende italiane. Se Geogrà si occupa dei rilievi 3D e ES Progetti e Sistemi di sviluppare un geodatabase per la gestione dei dati, Mapei ha giocato un ruolo fondamentale nell’analisi scientifica dei materiali.
Operazione in cinque fasi che si concluderanno nel dicembre 2025
Le fasi del progetto
Il progetto prevede cinque fasi, che coprono in un arco di tempo che va dall’ottobre 2023 al dicembre 2025. Nella prima fase, tra ottobre 2023 e aprile 2024 il team di professionisti selezionati da Estia ha iniziato a lavorare sulla valutazione dello stato di conservazione delle tombe di Hegra. L’osservazione ravvicinata e l’analisi diagnostica erano finalizzate a raccogliere dati sui materiali da costruzione dei monumenti e sulle criticità esistenti, prerequisiti essenziali delle successive attività di studio. La seconda fase, da maggio a settembre di questo anno, ha visto l’analisi dei dati e dei campioni acquisiti e l’elaborazione dei rilievi 3D, della reportistica e della cartografia. La terza fase, che occuperà i mesi tra ottobre 2024 ed aprile 2025, vedrà l’esecuzione delle prove di pulizia e dei trattamenti in alcune aree appositamente selezionate per i test. Infine, nella parte finale del 2025 saranno eseguiti gli ultimi trattamenti ed elaborata la reportistica finale.

L'Hegra Conservation Project mira a valutare lo stato di conservazione delle tombe e dei monumenti di Hegra attraverso l'osservazione ravvicinata, la raccolta di campioni di materiale e l'analisi diagnostica.
Il contributo di Mapei
Per la sua lunga esperienza in ambito di restauro di monumenti dall’elevato valore storico, artistico e culturale, per la collaborazione che da anni porta avanti con i professionisti del settore e per la presenza, nella sua gamma prodotti, di una linea specifica di materiali e tecnologie innovativi per restauro, Mapei è stata coinvolta nell’Hegra Conservation Project sin dalle sue prime fasi. Ma è a partire dalla seconda fase che il suo contributo è stato più determinante. L’azienda ha infatti messo a disposizione strumenti e tecnologie all’avanguardia per analizzare i campioni di materiali raccolti in situ dai restauratori di Estia, individuare soluzioni compatibili dal punto di vista chimico-fisico e mineralogico con i materiali impiegati originariamente nella costruzione delle strutture di Hegra e, laddove necessario, sviluppare ad hoc nuove tecnologie per soddisfare le esigenze specifiche dei futuri interventi di restauro.

Mapei ha fornito strumenti e tecnologie all'avanguardia per supportare gli esperti di restauro di Estia nell'analisi dei campioni di materiale raccolti in loco.