Santuario della Madonna dell’Ambro, Montefortino (Fermo)
Riconsegnato ai visitatori e ai fedeli il 21 dicembre dello scorso anno, il Santuario è stato sottoposto a un delicato intervento di recupero e miglioramento sismico in seguito al terremoto del 2016.
Mapei è intervenuta fornendo i prodotti e il supporto dei propri ingegneri e tecnici esperti nel campo del rinforzo strutturale.
Per gli interventi sono state impiegate le soluzioni di tecnologia FRP, FRCM e CRM, scegliendo materiali studiati per il recupero strutturale ma anche ricorrendo a soluzioni idonee in presenza di affreschi o superfici antiche decorate.
UNA STORIA INIZIATA SECOLI FA
Situato nel Parco Nazionale dei monti Sibillini, il Santuario della Madonna dell’Ambro è il più antico luogo mariano delle Marche. All’inizio dell’XI secolo, sul luogo di un’apparizione della Madonna, venne edificata la piccola Chiesa di Santa Maria in Amaro, affidata ai benedettini della vicina Abbazia dei Santi Vincenzo e Anastasio. All’inizio del 1600, sotto la giurisdizione di Fermo, fu deciso di costruire una chiesa più grande. I lavori furono affidati all’architetto Ventura Venturi della Santa Casa di Loreto, che venne incaricato di progettare una chiesa che incorporasse al suo interno la chiesa originaria di Santa Maria in Amaro con 6 cappelle laterali poste lungo la navata. Dal 1890 il Santuario è gestito dall’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
LA SCOSSA CHE CAMBIA TUTTO
In seguito al terremoto del 24 agosto 2016, la struttura ha riportato lesioni importanti che ne hanno compromesso la funzione statica. Il Comune di Montefortino ha messo in sicurezza il Santuario sulla base del progetto di “Messa in sicurezza Volte e Abside – Santuario Madonna dell’Ambro” curato dall’ing. Luigino Dezi, professore ordinario di tecnica delle costruzioni all’Università Politecnica delle Marche, e dell’ing. Massimo Conti.
L’intervento sulla struttura ha comportato il consolidamento della volta in mattoni della navata; l’inserimento di catene (diametro 36) in acciaio 510 in corrispondenza degli arconi; la costruzione - nella sommità delle coperture - di cordoli-tiranti, in parte in breccia sui muri di 1,5 m di spessore che non creano irrigidimento trasversale, e in parte con muratura armata; il posizionamento di cerchiature metalliche nelle aperture del muro dell’altare maggiore e di un tirante in perforazione per contrastare le azioni fuori dal piano; il consolidamento delle cappelline laterali e delle pareti dei cunicoli superiori; la cucitura dei setti di chiusura delle cappelline; il posizionamento di una fascia di fibra di carbonio per l’antiribaltamento dell’abside; l’inserimento di barre dywidag per impedire il ribaltamento del timpano della facciata principale; l’inserimento di catene sulla cella campanaria e nella sarcitura a scuci e cuci delle varie lesioni.
I PARTNER PER LA RICOSTRUZIONE E IL PROGETTO
La Cassa di Risparmio di Fermo, sponsor dell’iniziativa, per il recupero del Santuario ha richiesto la collaborazione di Mapei, che in qualità di Partner Tecnico ha messo a disposizione la sua Assistenza Tecnica e ha fornito gratuitamente i suoi prodotti.
Il consolidamento della volta è stato realizzato in due fasi: inizialmente è stato ripristinato il danno mediante il colaggio di una boiacca fluida, scelta per soddisfare i requisiti di compatibilità con la malta preesistente, sia dal punto di vista delle resistenze che della porosità del materiale, resistente alle aggressioni fisico-chimiche (cicli di gelo e disgelo) a cui è sottoposta la volta, e con la presenza di superfici affrescate. È stato scelto un prodotto adatto al ripristino di superfici affrescate perché la sua messa in opera non prevede la bagnatura del supporto e in fase di presa non rilascia calce libera, che provoca efflorescenze che potrebbero danneggiare la superficie decorata.
Il successivo consolidamento è stato realizzato su tutta la superficie estradossale mediante un sistema composito a matrice inorganica. I prodotti utilizzati sono tutti esenti da cemento come richiesto dalla Soprintendenza. Nella zona superiore dell’abside è stato proposto un sistema composito a matrice organica, con tessuto in fibra di carbonio e resina epossidica per garantire un vincolo nei confronti di meccanismi fuori dal piano del macroelemento.
VOLTE, MURI E ABSIDE: LE SOLUZIONI MAPEI
RETI IN COMPOSITO E MALTE E LEGANTI ESENTI DA CEMENTO PER LE MURATURE STORICHE E LA SALVAGUARDIA DEGLI AFFRESCHI
Per il consolidamento estradossale delle volte esistenti è stato utilizzato un sistema composito con una matrice inorganica a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, esente da cemento, PLANITOP HDM RESTAURO. Il prodotto, applicato a spatola metallica in uno strato uniforme, consente una prima regolarizzazione di superfici murarie quali pietra, mattoni o tufo. Se viene impiegato, come in questo intervento, in abbinamento con MAPEGRID B 250, rete in fibra di basalto, alcali resistente, permette di eseguire rinforzi strutturali di manufatti in muratura.
Per migliorare l’ancoraggio del sistema di rinforzo sono state predisposte connessioni strutturali in fibre di basalto ad alta resistenza - MAPEWRAP B FIOCCO - con fissaggio chimico a base di resina epossidica pura per carichi strutturali MAPEFIX EP 470 SEISMIC. All’interno delle volte affrescate è stato effettuato il colaggio con il legante idraulico resistente ai sali, a base di calce ed Eco-Pozzolana e totalmente esente da cemento, MAPE-ANTIQUE F21.
Per rinforzare le murature è stato scelto un intonaco realizzato con la malta per intonaci traspiranti e da muratura, ad elevate prestazioni meccaniche, a base di calce idraulica naturale ed Eco-Pozzolana, MAPE-ANTIQUE STRUTTURALE NHL, armato con la rete in fibra di vetro alcali resistente MAPENET EM40 e i connettori preformati a L in fibra di vetro alcali resistente e resina termoindurenti di vinilestere-epossidico MAPENET EM CONNECTOR.
FRP SYSTEM PER LA CERCHIATURA DELL'ABSIDE
Nella zona dell’abside è stato effettuato anche un intervento di cerchiatura con il tipico ciclo FRP SYSTEM, che ha visto l’applicazione del tessuto unidirezionale in fibra di carbonio ad alta resistenza con elevato modulo elastico MAPEWRAP C UNI-AX 600, il primer epossidico MAPEWRAP PRIMER 1, lo stucco epossidico MAPEWRAP 11 per la regolarizzazione e l'incollaggio, l’adesivo epossidico di media viscosità per l’impregnazione e l'incollaggio MAPEWRAP 31, e la corda in fibra di carbonio ad alta resistenza per la realizzazione di connessioni strutturali MAPEWRAP C FIOCCO.
L’intervento con FRP è stato poi protetto con la stesura del rivestimento elastico impermeabilizzante per la protezione di elementi costruttivi anche di pregio storico-artistico MAPE-ANTIQUE ECOLASTIC, esente da cemento e a base di calce ed Eco-Pozzolana.