Un progetto che unisce la città alla spiaggia
Intervista al Geometra Samuele Gialuz, Direttore Operativo Opere Edili per il progetto del Lungomare di Trieste a Lignano Sabbiadoro.
Intervista al Geometra Samuele Gialuz, Direttore Operativo Opere Edili per il progetto del Lungomare di Trieste a Lignano Sabbiadoro.
Quali vincoli ha posto la committenza per il progetto di riqualificazione e ammodernamento del Lungomare Trieste?
La committenza ha chiesto al gruppo di progettazione di utilizzare materiali che dessero massima durabilità e che avessero bassa manutenzione straordinaria.
Qual è stata la sfida di questo progetto?
Mantenere le alberature esistenti, creando un sistema di areazione all’apparato radicale dei pini marittimi, in modo da migliorare anche la stabilità degli stessi. Inoltre, è stato estremamente complicato ricostruire la pavimentazione a rombi in calcestruzzo armato con il sasso e la rete metallica (così come prescritto dalla Sovrintendenza) e identificare la miscela più idonea per simulare con il calcestruzzo lavato ghiaia a vista l’effetto della sabbia che entra nella strada (così come specificato nel progetto).
Perché i progettisti hanno scelto di realizzare la pavimentazione in pietra e in calcestruzzo lavato?
La strategia urbana per il Lungomare è mirata essenzialmente a ricucire la cesura, in parte congenita e poi nel tempo accentuata, tra la spiaggia e la città, ri-attribuendogli il ruolo di protagonista e di volano per lo sviluppo della città balneare. Il Lungomare doveva diventare il luogo di incontro e osmosi di queste due realtà, e non un semplice punto di passaggio, o addirittura un limite. Tre sono i luoghi che nel progetto vengono considerati attrattori: la testa, la coda (rispettivamente piazza Terrazza a Mare e la nuova piazza di Via Sabbiadoro) assieme a un punto pressoché centrale, costituito dallo slargo corrispondente al Parco Don Bosco. In questi luoghi le funzioni, gli arredi e l’illuminazione ordinatamente distribuiti nel resto dell’area di progetto hanno subito una sorta di modificazione genetica che li renderà distinguibili e fortemente caratterizzati. La scelta dei materiali ha voluto creare pavimentazioni di pregio, ma al contempo molto durevoli, al fine di rafforzare il sistema di intersezione tra spiaggia e città che rappresenta il principale obbiettivo del progetto. La pavimentazione in pietra è stata scelta per collegare la città ai principali servizi della spiaggia, avendo un percorso pedonale a nord del Lungomare completamente in pietra, mentre quello a sud in ghiaino lavato di colore giallo, che si leghi alla sabbia della spiaggia. La strada, d’intesa con la Sovraintendenza, è stata realizzata in calcestruzzo con ghiaino e sabbia a vista, per ricordare la pavimentazione storica realizzata nel 1936 come pista di atterraggio per aerei militari.
Qual è elemento originale o distintivo di questo progetto?
Sicuramente il recupero di tutto l’apparato esistente degli alberi, migliorando la loro vita con il sistema innovativo di areazione dell’apparato radicale, e la migliore stabilità degli stessi con gli ancoraggi delle radici. Sono stati trattati 405 alberi, 29 dei quali sono stati sostituiti (fra caduti per eventi atmosferici o abbattuti per problemi di salute). La previsione a progetto era di sostituirne 40. La scelta di questo sistema innovativo di aerazione ha anche reso possibile la loro contiguità con le pavimentazioni in pietra e in calcestruzzo lavato effetto ghiaia a vista, abbattendo notevolmente la fisiologica emergenza delle radici in superficie a cui si deve, in assenza di tale sistema, la tipica e pericolosa deformazione delle pavimentazioni.