Autore
Andrea Perini
Regional Area Manager, Mapei

Vision 2030 è la strategia dell'Arabia Saudita per diversificare l'economia dipendente dal petrolio e creare un futuro dinamico e sostenibile. Basato sullo sviluppo sociale, la prosperità economica e la riforma della governance, il piano promuove progetti urbani su larga scala, la conservazione culturale e l'integrazione globale. Il piano aspira a rimodellare l'identità e l'influenza globale della nazione.

Chi ha avuto il piacere di passeggiare tra i padiglioni di Expo 2020 a Dubai sicuramente avrà notato un edificio a forma di libro aperto, interamente ricoperto di specchi: il padiglione dell’Arabia Saudita che desiderava mostrare al mondo le sue pagine, raccontando un Paese affascinante e fino ad allora poco conosciuto. Tutto nasce da una visione, lanciata dalla monarchia saudita nel 2016 e portata avanti dal principe ereditario Mohammed bin Salman Al Saud, primo ministro del Paese da settembre 2022: la Vision 2030, che punta a trasformare radicalmente l’Arabia Saudita, passando da un'economia basata principalmente sul petrolio a una realtà più diversificata e sostenibile.

Ma al di là dei rendering di progetti futuristici, cos'è la Vision 2030? Si tratta di un piano molto articolato che si fonda su tre principali pilastri:

Una società dinamica: il primo obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini e rafforzare i valori fondanti della società. Ciò implica lo sviluppo di infrastrutture sociali (scuole, ospedali e aree urbane) e la promozione di attività culturali, sportive e ricreative per creare una società dinamica, in cui la popolazione possa godere di una gamma più ampia di opportunità e servizi.

Un'economia prospera: il secondo pilastro è di tipo economico, con l'obiettivo di diversificare le fonti di reddito del Paese, riducendo la dipendenza dal petrolio e aumentando l’occupazione. Ciò richiede riforme per promuovere il settore privato, favorire gli investimenti esteri e potenziare turismo, finanza, tecnologia e industria manifatturiera. Si punta inoltre a rafforzare il ruolo dell’Arabia Saudita come hub logistico regionale e globale, integrandosi maggiormente anche oltre i confini del GCC (Gulf Cooperation Council). È essenziale inoltre sviluppare il capitale umano per soddisfare le necessità del mercato del lavoro, migliorando l’accessibilità all’istruzione, soprattutto nelle zone rurali, e la qualità degli istituti di formazione locale, favorendo la preparazione dei giovani e l’accesso delle donne al mondo del lavoro.

Una nazione ambiziosa: il terzo pilastro riguarda il ruolo dell’Arabia Saudita sulla scena internazionale e il suo impegno per una migliore governance interna. Include una gestione più efficiente delle risorse statali, maggiore trasparenza e responsabilità del governo anche tramite la digitalizzazione dei processi, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi per cittadini e imprese. Inoltre, il Paese mira a rafforzare le relazioni diplomatiche, consolidando la sua posizione di leader nella regione mediorientale, e a migliorare la responsabilità sociale dei cittadini e delle istituzioni, promuovendo anche iniziative non profit.

Ciascuno di questi pilastri si articola in 27 obiettivi specifici che si concretizzano in una serie di programmi attuativi e in moltissimi progetti che coinvolgono tutto il Paese.

Al via le riforme per promuovere il settore privato, favorire gli investimenti esteri, potenziare settori come il turismo, la finanza, l'attività manifatturiera
Nella regione del nord, ribattezzata Neom, sono già partiti progetti grandiosi per attrarre turismo, come Trojena, che ospiterà i Giochi Olimpici Invernali Asiatici del 2029, o i resort che sorgeranno sulle coste del Mar Rosso, dal Golfo di Aqaba fino a quasi Jeddah. Mentre la città verticale The Line, sempre nella regione di Neom, getta le sue fondamenta e la realizzazione del porto galleggiante di Oxagon è nella sua fase preliminare, Riyadh è un cantiere a cielo aperto: dal quartiere di Diriyah, centro storico della vecchia città, fino alla grande area di Qiddiya vicino alla capitale, destinata a diventare un polo per l’intrattenimento e lo sport. Senza contare i nuovi spazi commerciali, abitativi e ricreativi che sono in via di realizzazione in tutto il Paese. Non manca l’attenzione al recupero del patrimonio artistico e storico del paese. Il progetto di Hegra punta alla valorizzazione delle antiche rovine nabatee, trasformandole in un sito culturale e turistico di fama mondiale, mentre sono già partiti i lavori di conservazione e restauro dell'architettura tradizionale della città storica di Jeddah, conosciuta come Al-Balad. Un progetto ambizioso, che potrebbe trasformare il Regno saudita in un attore di primo piano sul palcoscenico mondiale e a cui il mondo guarda con interesse, consapevole che i progressi della Vision 2030 potrebbero non solo ridefinire l’identità di una nazione, ma anche influenzare gli equilibri economici e culturali della regione e non solo.
Il team dell'Hegra Conservation Project si propone di analizzare lo stato di conservazione dei monumenti e delle tombe. © Commissione reale per AlUla.
Autore
Andrea Perini
Regional Area Manager, Mapei
Ti potrebbe interessare anche
Mapei in Arabia Saudita: crescita, innovazione e sostenibilità per Vision 2030
Mapei nel mondo
22/04/2025
Mapei in Arabia Saudita: crescita, innovazione e sostenibilità per Vision 2030