Autore
Paolo Pecorelli
Amministratore unico di Estia

Il progetto di conservazione Hegra sfrutta un lavoro di squadra multidisciplinare per restaurare la pietra degradata in un clima desertico. Combinando competenze accademiche, di ricerca e industriali, il team ha analizzato i materiali lapidei e utilizzato metodi di restauro avanzati. La missione aprirà la strada a futuri interventi di conservazione. Abbiamo intervistato Paolo Pecorelli, direttore tecnico del team internazionale che ha lavorato al progetto Hegra.

Il progetto di restauro è un esempio di lavoro di squadra. Come è nata la collaborazione tra professionisti e competenze diverse?

La costituzione di un team completo e multidisciplinare è stata la carta vincente per l'aggiudicazione ad Estia della gara di appalto internazionale. Grazie ai molti anni di esperienza nel campo del restauro siamo riusciti a riunire un’equipe di professionisti del settore e che provengono da Università, CNR o dall’ambito privato, nonché da imprese di eccellenza come Mapei: tutti soggetti con una forte specializzazione ed un curriculum di altissimo livello. Si tratta di una filiera che rappresenta le più significative realtà del restauro in Italia. Unendo attori del mondo scientifico e di quello imprenditoriale, siamo riusciti a comporre un'équipe che è stata molto apprezzata dalla committenza, in primis dai membri della Royal Commission per Alula. Il sito si trova in un contesto con condizioni estreme: un clima molto caldo in estate e caratterizzato da forti escursioni termiche che contribuisce a un forte deterioramento dei materiali. Da qui la necessità di promuovere uno studio scientifico su materiali lapidei mai studiati in precedenza. Per questo motivo è stata attivata la collaborazione con Mapei, azienda con vasto bagaglio di esperienza su diverse tipologie di materiali e abituata a fare ricerca e offrire soluzioni a problemi che incontrano i progettisti e le imprese.
Il team dell'Hegra Conservation Project si propone di analizzare lo stato di conservazione dei monumenti e delle tombe. © Commissione reale per AlUla.

A che punto sono i lavori di restauro e quali sono i tempi previsti per il completamento?

Prevediamo di ultimare i lavori nel dicembre del 2025. Il nostro studio dovrà svilupparsi in maniera articolata coinvolgendo tanti monumenti con problematiche differenti. Contestualmente alla ricerca e all'analisi del degrado sui campioni analizzati in Italia, sono state avviate anche attività di approfondimento nei settori del fissaggio della roccia e dello studio mineralogico e geologico. Nei mesi estivi, in cui non è stato possibile lavorare sul sito, abbiamo elaborato i dati e abbiamo proseguito la ricerca sui vari fronti.

Come le analisi di laboratorio sono state utili per la definizione dei prodotti e delle tecnologie più idonee per portare avanti il restauro di questo sito?

I risultati delle analisi servono a guidarci per trovare soluzioni e mettere a punto prodotti per le specifiche esigenze che andremo ad affrontare. Dalle indagini fin qui condotte possiamo concludere che all’interno del sito archeologico sono presenti massicci rocciosi, su cui sono scavate le tombe, con caratteristiche petrografiche differenti. Attualmente stiamo avviando una nuova missione sul campo, nel corso della quale è prevista l’esecuzione di numerosi campioni di restauro allo scopo di definire metodi di intervento che riguarderanno principalmente il consolidamento della roccia decoesa, l’imperniatura di porzioni di pietra a rischio di distacco e le stuccature con caratteristiche di granulometria e colorazione affini a quella della pietra originale. La nostra ricerca è incentrata sulla massima affinità e compatibilità con i materiali originali.
Hegra Conservation Project aims to assess the conservation status of the Hegra tombs and monuments through close observation, collection of material samples and diagnostic analysis. © Daniel-Donati-Hegra-Conservation-Project.

Quanto è stato importante poter contare su un partner come Mapei?

Mapei ci assiste in tutte le fasi del progetto, fino alla messa a punto dei prodotti che utilizzeremo. È stata fin qui una partecipazione costante e lo sarà per tutta la durata del progetto. Specialmente in un contesto scientificamente ancora poco studiato come Hegra, l'assistenza di un partner come Mapei, anche in corso d'opera per le verifiche strumentali, sarà sempre necessaria. Si tratta di una collaborazione che non si esaurirà a breve ma proseguirà nel tempo e risulterà preziosa non solo per portare a termine il progetto di Estia, ma alla stessa Royal Commission for AlUla che potrà disporre per il futuro di protocolli di intervento e prodotti studiati e testati sul sito.
Autore
Paolo Pecorelli
Amministratore unico di Estia
Linee di prodotto
Prodotti per il risanamento e il restauro
Ti potrebbe interessare anche
Progetto AIUla, alla scoperta di antiche civiltà
Mapei nel mondo
22/01/2025
Progetto AIUla, alla scoperta di antiche civiltà
Diagnostica preventiva: il ruolo della ricerca Mapei
Il parere dell'esperto
31/03/2025
Diagnostica preventiva: il ruolo della ricerca Mapei