

Tecnologie Mapei per il Nuovo Ponte San Giorgio di Genova
Il contributo di Mapei che ha fornito prodotti innovativi e l’assistenza dei suoi tecnici e specialisti.
Il ponte San Giorgio di Genova, inaugurato il 3 agosto, ha sostituito il Ponte Morandi, crollato il 14 agosto del 2018.
La ricostruzione del ponte, che è stato firmato da Renzo Piano e realizzato da Webuild e Fincantieri Infrastructure, è avvenuta in soli due anni, con l’obiettivo di diventare un modello nazionale per il rinnovo delle infrastrutture italiane.
Mapei ha preso parte a questa grande opera fornendo numerosi prodotti tra cui gli additivi per il calcestruzzo preconfezionato impiegato per la costruzione delle pile, ma anche la consulenza dei suoi tecnici e specialisti disponibili 24 ore su 24 dall’inizio della costruzione delle pile fino al completamento dei getti della soletta.
.jpg?sfvrsn=e39ca076_2)
Caratteristiche del nuovo ponte
Rispetto al Morandi (lunghezza 1.182 m), il ponte San Giorgio risulta leggermente più corto (1.067 m). Il suo tracciato, inoltre, non ricalca esattamente quello originale ma è spostato circa 20 m più a sud. Questa scelta è stata fatta per accorciare i tempi di costruzione e per ridurre al minimo le interferenze con gli edifici sottostanti.
Il ponte è costituito da un impalcato in acciaio-calcestruzzo con una travata continua composta da 19 campate (14 campate di 50 m, 3 campate di 100 m, 1 campata di 40,9 m, 1 campata di 26,27 m) ed è sorretto da 18 pile - 7 in più del Morandi - in cemento armato alte 45 m e a sezione ellittica (dimensione 4 m x 9,5 m).
Molto importante è stata la forma scelta da Renzo Piano per l’impalcato, che ricorda la carena di una nave che solca la valle.
Il viadotto ha una sezione curva (altezza complessiva 4,80 m in mezzeria), realizzata con una struttura mista acciaio-calcestruzzo.
La carreggiata è stata portata dai 18 m precedenti ai 30,8 m. Sull’impalcato ci sono due corsie da 3,75 m per senso di marcia, affiancate da due corsie di servizio (prima assenti), di 3,50 m, con un ampio spartitraffico largo 2,60 m. Lungo entrambi i lati del ponte è presente la barriera protettiva anticaduta e antivento (altezza 2,50 m). Progettata in vetro per mitigare l’impatto visivo del ponte e permettere la vista del panorama circostante mentre si attraversa il ponte, la barriera è anche bird friendly grazie a particolari marcature sulla superficie in vetro.
.jpg?sfvrsn=69ca076_6)
I numeri
L'intervento di Mapei
COSTRUZIONE DELLE PILE
La divisione Additivi Mapei è stata coinvolta nel progetto, a stretto contatto con il produttore di calcestruzzo, garantendo per tutta la durata dei lavori in maniera continuativa l'assistenza tecnica necessaria. Un lavoro incessante per garantire assistenza tecnica alle tre centrali di betonaggio della Calcestruzzi - società di Italcementi - negli stabilimenti di Chiaravagna, San Quirico e Genova Porto, impegnate nel confezionamento delle miscele per realizzare le pile in cemento armato.
Le pile sono state realizzate mediante getti di calcestruzzo a ciclo continuo con l’utilizzo di casseri rampanti, particolari casseforme che si agganciano alla struttura stessa. La base di appoggio era il calcestruzzo messo in opera nel getto precedente: al momento dell’innalzamento, tale calcestruzzo doveva aver pertanto raggiunto la resistenza meccanica necessaria per sopportare il peso, oltre che del cassero, anche del nuovo getto.
Lo sviluppo delle resistenze meccaniche di un conglomerato cementizio è fortemente influenzato dalle condizioni ambientali e in particolare dalle temperature al momento del getto. Il periodo di tempo intercorso per la realizzazione delle pile, compreso tra giugno 2019 e gennaio 2020, ha fatto si che il calcestruzzo venisse posto in opera con un ventaglio di temperature molto diverso tra loro.
I mix design sono stati formulati con diversi additivi, che hanno garantito una resistenza meccanica costante a diverse temperature:
- DYNAMON XTEND W400N: additivo liquido per calcestruzzi di qualità, appositamente formulato per realizzare calcestruzzi con basso rapporto A/C e buon mantenimento della lavorabilità con effetto neutro sui tempi di presa del calcestruzzo.
- DYNAMON LZ 551: superfluidificante universale a base di polimeri acrilici modificati, sviluppato per conferire al calcestruzzo una eccellente conservazione della lavorabilità, senza provocare fenomeni di ritardo di presa e indurimento.
- MAPEFAST ULTRA: additivo liquido a base di nanopolimeri, privo di cloruri, accelerante di indurimento per malte e calcestruzzi, di nuova generazione.
- Per garantire al momento dello scassero una faccia vista eccellente è stato scelto MAPEFORM W60, disarmante in dispersione acquosa per calcestruzzi a elevata finitura estetica.
COSTRUZIONE DELL’IMPALCATO
Terminato il montaggio dell’impalcato metallico, è stato effettuato il getto della soletta, realizzato con un calcestruzzo a ritiro compensato per prevenire la formazione di fessure innescate da fenomeni di ritiro plastico. Il getto della soletta è stato realizzato a giugno 2020, con resistenze meccaniche elevate alle brevi stagionature per agevolare le operazioni di staggiatura e lisciatura della superfice.
Come in precedenza per le pile, il risultato è stato raggiunto grazie alla combinazione di prodotti specifici:
- DYNAMON XTEND W 202N: additivo acrilico ad elevata riduzione d’acqua e rapido sviluppo delle resistenze meccaniche alle brevi stagionature.
- DYNAMON LZ 551: additivo in grado di prolungare il mantenimento della lavorabilità del calcestruzzo senza provocare fenomeni di ritardo di presa e indurimento.
- EXPANCRETE PLUS: agente espansivo per calcestruzzi.
- Sui cordoli laterali della soletta, per evitare eccessive evaporazioni d’acqua con conseguente formazione di cavillature, è stato applicato MAPECURE WG, stagionante filmogeno a base acqua con effetto antievaporante.
.jpg?sfvrsn=e59ca076_6)
Cronistoria di una ricostruzione
14 agosto 2018
Alle 11.41 crolla il ponte Morandi, causando 43 morti, migliaia di sfollati e un’intera città divisa in due. Il ponte, progettato dall’ing. Riccardo Morandi, era stato inaugurato nel 1967.
18 dicembre 2018
Marco Bucci, sindaco di Genova, viene nominato commissario per la ricostruzione e decide di affidare i lavori alla cordata composta da Salini Impregilo e Fincantieri, che sviluppano il progetto originario di Renzo Piano donato alla città in settembre.
15 aprile 2019
Apre il cantiere di ricostruzione del Viadotto Polcevera, che per tre mesi opera in simultanea con quello che demolisce quel che rimane del vecchio ponte. Da allora e fino alla fine nel cantiere, lavoreranno circa 1.200 persone: l’obiettivo è costruire una pila al mese.
28 giugno 2019
Un tratto di autostrada chiuso, così come le strade in un raggio di 300 m, e oltre 3.000 persone evacuate dalle proprie abitazioni. Inizia l’abbattimento delle pile 10 e 11 del ponte Morandi con un’operazione molto rischiosa seguita in tutto il mondo.
1° settembre 2019
Entrano in funzione in simultanea quattro casseri, le armature utilizzate per realizzare le pile. Prende così il via il lavoro in simultanea e non in linea, che ha permesso di realizzare l’opera in tempi brevi.
12 febbraio 2020
Si intravede il nuovo ponte: viene alzata a 40 m di altezza una trave di acciaio di 100 m sopra la pila n. 9, quella che due anni prima si era sbriciolata facendo crollare il ponte.
22 marzo 2020
Viene posata la terza e ultima campata centrale lunga 100 m facendola passare sopra la linea ferroviaria. L’operazione viene fatta con un cantiere ridotto ai minimi a causa dell’epidemia di Covid-19.
19 aprile 2020
Viene fissata l’ultima delle 19 campate a 40 m di altezza e finalmente i 1.067 m di acciaio e cemento del nuovo ponte sono completi: la città di Genova, almeno visivamente, è ricongiunta.
3 agosto 2020
Dopo due anni dal crollo, il ponte San Giorgio viene inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
.jpg?sfvrsn=fe9ca076_2)