Intervistato
Briac Thomas
Ingegnere civile, Lefèvre
Il 15 Aprile 2019 un grave incendio ha colpito la cattedrale di Notre-Dame. Da allora sono state completate le fasi più importanti del restauro e ogni giorno si lavora per riportare il monumento al suo antico splendore.

Conclusa una prima fase decisiva

Il 15 Aprile 2019, davanti all'incredulità del mondo intero, un grave incendio ha colpito la cattedrale di Notre-Dame de Paris, un gioiello dell'architettura gotica. Sono state necessarie quasi 15 ore di lotta feroce da parte di pompieri e specialisti prima di riuscire a domare le fiamme. Da allora sono state completate le fasi più importanti del restauro e ogni giorno artigiani e operai lavorano fianco a fianco nel cuore dell'Ile de la Cité per riportare il monumento al suo antico splendore. I lavori di restauro di Notre-Dame de Paris si svolgono nel massimo rispetto per il patrimonio e con la competenza di diversi esperti nel campo del restauro di monumenti storici. La riapertura al pubblico della Cattedrale è prevista per l’8 dicembre 2024, in occasione della celebrazione dell’Immacolata Concezione, anche se per allora non tutte le operazioni saranno completate.

Ad oggi tutte le volte che erano state distrutte o indebolite sono state ricostruite e consolidate. Solo le volte della crociera centrale devono ancora essere ricostruite; lo saranno nei prossimi mesi appena saranno smontati i ponteggi per la costruzione della guglia di Viollet-le-Duc, la cui croce è stata già messa in opera. Mapei è orgogliosa di far parte di questo progetto straordinario collaborando con imprese del calibro di Lefèvre e CCR (gruppo BALAS) che hanno vinto le gare d'appalto lanciate dall'istituto pubblico Rebâtir Notre-Dame de Paris, ente committente, per il restauro delle volte del transetto, dei due bracci del transetto e della navata (Lefèvre) oltre che del coro (CCR).

In questa fase fondamentale per il restauro di Notre-Dame è stata utilizzata una malta premiscelata, a base di calce idraulica naturale (NHL) ed Eco-Pozzolana, fornita da Mapei e rinforzata con la  rete di fibra di vetro: una soluzione specificatamente sviluppata per il consolidamento di opere storiche, e approvata da una équipe di tre architetti specializzati in monumenti storici e responsabili del progetto: Philippe Villeneuve, Rémi Fromont e Pascal Prunet con la collaborazione, per le strutture, dell’architetto italiano Carlo Blasi. 
La soluzione proposta da Mapei è stata oggetto di un anno di test, con numerosi esperimenti condotti in laboratorio e in situ, prima di essere definitivamente approvata dai tre architetti.

I lavori di ricostruzione delle volte hanno avuto inizio durante la primavera 2022, dopo la formazione di muratori e scalpellini sul corretto utilizzo della soluzione scelta da parte di Mapei. 
Abbiamo intervistato Briac Thomas, ingegnere addetto ai lavori dell'azienda Lefèvre.

(C) MAPEI France

Qual è il perimetro del vostro lavoro e quali sono le specifiche tecniche dei prodotti che utilizzate?

«L’azienda Lefèvre ha lavorato su tutte le sezioni superiori della navata e dei due bracci del transetto, trattati con una malta a base di calce ed eco-Pozzolana. Questo intervento strutturale, agendo come un vero e proprio guscio, restituisce alle volte in muratura la loro originaria forma e resistenza mitigando gli effetti di futuri movimenti ed evitando fratture nei giunti con le adiacenti zone ricostruite. Nei giunti tra le pietre maggiormente danneggiati è stata iniettata una malta a base di calce e sabbia per una sigillatura ottimale, con particolare attenzione alle zone più esposte.
Tutte queste attività vengono per lo più svolte in posizioni elevate in condizioni di sicurezza rigorose. I lavoratori indossano imbracature di sicurezza quando è necessario e quando non è possibile vengono installati sistemi di protezione globali».
Archi in legno, all’incrocio del transetto che consentono la ricostruzione degli archi diagonali e dell’oculo della volta. (c) Romaric Toussaint_Rebatir Notre Dame de Paris

Quali sono le sfide per le imprese che lavorano a un progetto di tale portata, che coinvolge un patrimonio storico e culturale di diversi millenni?

«È un grande orgoglio e un vero privilegio lavorare alla rinascita di Notre-Dame, un patrimonio culturale di fama mondiale che attira pellegrini e turisti da ogni parte del mondo. È un progetto straordinario in cui possiamo mettere in pratica le nostre conoscenze e le nostre competenze più avanzate e siamo certi questo rappresenti l'inizio di nuovi orizzonti di crescita. Ricostruire un edificio in modo identico è una vera sfida oltre che una responsabilità enorme!  Si tratta davvero di un progetto fuori dal comune, in cui ogni particolare è stato pensato meticolosamente al fine di garantire che tutto proceda al ritmo giusto e che vengano prese le decisioni giuste al momento giusto. Spaventa parecchio dover ricostruire un edificio esattamente com'era piuttosto che restaurarlo, è un impegno importante oltre che una vera e propria missione! In un progetto così emblematico, la posta in gioco  è considerevole, pertanto il rispetto delle scadenze e dei tempi prestabiliti è fondamentale. A questo proposito, il ricorso alle tecnologie più innovative è di grande aiuto perché un progetto sul patrimonio non è per questo un progetto fuori dal suo tempo! Ad esempio, abbiamo a disposizione una delle gru più grandi d'Europa, che raggiunge un'altezza di 89 metri e macchine per l’applicazione a spruzzo della malta che non solo permettono di risparmiare tempo ma che facilitano notevolmente il lavoro degli operai del cantiere».
Lavoro di restauro in quota eseguito con imbracatura. (c) MAPEI France

Un cantiere di tale portata è un'avventura umana che coinvolge un'ampia gamma di competenze e mestieri. In che modo avviene la collaborazione tra tutte queste parti coinvolte?

«Il clima in cantiere è molto buono: vige un grande rispetto reciproco tra tutte le parti e un vero senso di collaborazione. Inoltre, ci si dà tutti del tu! Con gli architetti c'è un quotidiano e dettagliato scambio di informazioni: collaboriamo tutti per lo stesso obiettivo. Il metodo adottato che prevede l'esecuzione di test preliminari sulle soluzioni che si intende adottare rende le cose molto più semplici, si procede con più rapidità!».
L'equipe dell'azienda Lefèvre al lavoro su un sulla parte estradossale delle volte nelle sezioni superiori della navata e dei transetti. (c) Lefèvre

Azienda Lefèvre

L'azienda Lefèvre è stata fondata nel 1944 per rispondere alle esigenze di ricostruzione e restauro del patrimonio architettonico francese. Le sue prime attività hanno avuto luogo nella regione di Caen, duramente colpita dallo sbarco in Normandia. Successivamente, l'azienda ha visto le sue attività espandersi verso l'Île-de-France e nella grande area occidentale, regioni con un ricco patrimonio. Le attività dell'azienda si concentrano da un lato sul taglio della pietra e sulla muratura ma anche sul restauro e sulla ristrutturazione.  Con la sua esperienza, l'azienda Lefèvre mette a disposizione una squadra di 450 persone distribuite in 12 agenzie su tutto il territorio francese, tra cui la sede di Gennevilliers, che è responsabile del cantiere di Notre-Dame.
L'applicazione della malta a base calce ed eco-Pozzolana ha permesso di consolidare le volte sia in fase di ricostruzione che di restauro. (c) Mapei France

I dati del progetto

Cattedrale di Notre-Dame de Paris, Parigi (Francia)
Periodo di costruzione: 1163- metà XIV secolo
Progettisti: Jean de Chelles, Pierre de Montreuil, Pierre de Chelles, Jean Ravy, Raymond du Temple and Eugène Viollet-le-Duc
Periodo di intervento MAPEI: primavera 2022- estate 2024
Intervento Mapei: Fornitura di prodotti necessari per la realizzazione di un massetto strutturale a base calce ed eco-Pozzolana rinforzata con rete di fibra di vetro su alcune aree delle volte del transetto, dei due bracci del transetto, della navata centrale e del coro
Committente: Ente pubblico Rebâtir Notre-Dame de Paris
Progetto: Philippe Villeneuve, Rémi Fromont e Pascal Prunet
Consulente per la direzione dei lavori: Prof Carlo Blasi 
Imprese esecutrici: Lefèvre e CCR (Gruppo Balas)
Coordinamento Mapei: Xavier Blaise-Martin, MAPEI SPA (Stefano Ambrosi, Giulio Morandini, Paolo Baldon)
Fotografie: Xavier Blaise-Martin, Bérangère Lomont
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