Autore
Alessandro Brambilla
Giornalista

Il Sassuolo festeggia il ritorno in Serie A con una promozione conquistata in anticipo e un percorso entusiasmante, chiuso con la vittoria del campionato cadetto. Merito di una società compatta, con Mapei al suo fianco, e di un gruppo di giocatori e dirigenti affiatato. Il direttore sportivo Francesco Palmieri racconta le tappe di questa impresa, tra giovani talenti, scelte coraggiose e il sostegno di un pubblico sempre più caloroso. Ora si guarda al futuro, con umiltà e ambizione.

Il Sassuolo è di nuovo tra le grandi del calcio italiano. La squadra neroverde, di proprietà di Mapei, ha conquistato la promozione in Serie A con largo anticipo, ottenendo la certezza matematica già il 13 aprile. Meno di un mese dopo è arrivata la vittoria del campionato.

Francesco Palmieri apre un nuovo capitolo

La stagione 2024-25 ha segnato l’esordio di Francesco Palmieri come direttore sportivo, dopo anni alla guida del settore giovanile. Palmieri, con la sua consueta umiltà, si definisce “al posto giusto nel momento giusto”, ma il suo contributo è stato determinante per il ritorno in Serie A. Il percorso non è stato semplice: “Tra agosto e ottobre abbiamo faticato, ma eravamo preparati. Dopo tre mesi, abbiamo trovato il ritmo giusto”. 

Una società compatta e scelte coraggiose

Il segreto del successo? Una società unita e scelte condivise. La proprietà Mapei, i dirigenti e l’allenatore Fabio Grosso hanno lavorato insieme verso un unico obiettivo. L’amministratore delegato Giovanni Carnevali ha preso decisioni coraggiose, premiate dai risultati. “L’obiettivo era tornare subito in Serie A, e l’abbiamo centrato”, sottolinea Palmieri. Veronica Squinzi, vicepresidente U.S. Sassuolo Calcio e amministratore delegato Mapei, ha dichiarato: “È una grande soddisfazione per noi vedere tornare il Sassuolo in serie A. Un risultato importante e fortemente voluto che premia un lavoro di squadra serio e intenso, portato avanti da tutti con impegno e determinazione. Ringraziamo tutta la famiglia Sassuolo, dalla presidenza alla dirigenza, dallo staff tecnico ai calciatori e tutti i collaboratori, per averci riportato nella massima serie dove siamo pronti ad affrontare nuove sfide sportive insieme alla nostra squadra e a tutti quelli che la supportano”. 

Il valore della squadra e dei giovani

Nonostante la Serie B, molti giocatori del Sassuolo erano già richiesti da club di Serie A. Laurienté ha chiuso la stagione con 18 gol e vincendo il titolo di capocannoniere e MVP del campionato, ma anche Pierini e Berardi si sono messi in luce. Il capitano è riuscito a recuperare dopo l’infortunio di inizio stagione. “Vorrei però dare merito a tutta la squadra: tutti hanno seguito alla lettera gli schemi di Grosso”, spiega Palmieri. Un plauso anche ai giovani del vivaio, come Lipani e Volpato, che si sono rivelati fondamentali per la promozione

Un pubblico in crescendo

Il Sassuolo ha potuto contare su un pubblico sempre più numeroso e appassionato, anche in trasferta. “Non è facile per una città di 41.000 abitanti, circondata da province con squadre storiche, ma stiamo migliorando”, osserva Palmieri.
Guardando al futuro con umiltà
La prossima sfida sarà trattenere i giocatori più richiesti e affrontare il dodicesimo campionato di Serie A con la giusta mentalità. “Non dobbiamo pensare al passato, anche se recente e bello. Nel campionato 2025-26 l’obiettivo sarà salvarsi, con umiltà. E non dimentichiamoci del settore giovanile, che resta l’anima della società”, conclude Palmieri.

Il calcio femminile: un movimento in crescita 

Il calcio femminile a Sassuolo sta vivendo una fase di grande crescita e consolidamento. L’US Sassuolo Calcio, grazie a una struttura solida e a un progetto dedicato, si sta affermando come una delle realtà più dinamiche e ambiziose del panorama nazionale, investendo con convinzione nello sviluppo del settore femminile e ottenendo risultati sempre più rilevanti anno dopo anno.
"Abbiamo chiuso l'ottava stagione in Serie A con buoni risultati," racconta Alessandro Terzi, responsabile della divisione femminile. Quest'anno le neroverdi si sono salvate senza grossi problemi, mentre le ragazze della Primavera sono arrivate fino alla semifinale Scudetto.
Ma la prima squadra e la Primavera sono solo la punta dell'iceberg. "In totale abbiamo ben 12 squadre femminili," spiega Terzi con orgoglio. "Partiamo dalle bambine di 5 anni e arriviamo fino alle professioniste." I numeri sono impressionanti: 300 calciatrici seguite da uno staff di 60 persone tra allenatori, assistenti e personale di supporto.
"Tra i club di Serie A femminile, siamo quello col vivaio più ricco. I numeri parlano chiaro!" continua Terzi. Il Sassuolo ha già vinto un campionato di Serie B che ha aperto le porte della massima serie.
Le ragazze giocano le partite casalinghe allo Stadio Ricci e si allenano, proprio come i colleghi maschi, al Mapei Football Center nel campo intitolato ad Adriana Spazzoli.
L'impegno sociale è costante: recentemente le calciatrici hanno partecipato alla convention di Generazione S al teatro Carani e ad iniziative per l'Istituto dei Ciechi. "La comunità di Sassuolo apprezza molto il nostro impegno sociale," conclude Terzi.
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