Abbiamo cominciato ad accarezzare l’idea quando abbiamo visto la planimetria dei lavori. L’ampliamento dell’aeroporto di Bruxelles era il luogo perfetto per il nostro progetto. Creare dentro allo scalo una zona franca, un vero e proprio Stato. Lo avremmo chiamato Principato dei Prodotti Mapei. Un principato.

Come il Liechtenstein ma più famoso e meno altezzoso. Che parlasse francese, inglese, fiammingo e vallone. Con una popolazione di più di venti milioni di persone, i passeggeri dell’aeroporto, e con un piatto nazionale, patate e cozze. Un omaggio all’italianità di Mapei e al mitilo tanto famoso in Belgio. Il nostro piano era implacabile. Avremmo chiesto l’adesione all’Europa naturalmente. E i governi tedesco e francese avrebbero dovuto trattare anche con noi su tutte le decisioni politiche. E così abbiamo fatto. Ci siamo collocati nei sottofondi dei lavori con le truppe scelte di Mapefluid N200. Dei massetti si sono occupati quelli del Mapecem, la loro specialità. La lisciatura l’abbiamo lasciata agli strateghi dell’Ultraplan, gli adesivi ai genieri assortiti composti da Granirapid, Adesilex P25, Kerabond e Isolastic. La fanteria veloce di Ultracolor n°10 e Keracolor, si è occupata delle fughe. Abbiamo fatto un buon lavoro.

È stato un cantiere eccezionale. 500.000 m3 di scavi, 240.000 m3 di calcestruzzo, 80.000 m2 di granito, 27.000 tonnellate di acciaio, 20.900 m2 di vetrate.

Il risultato è stato all’altezza. Un nuovo terminal e il rinnovamento di quello esistente. Un bel posto, dove arrivare e partire, dal centro dell’Europa. Ben rifinito, comodo e piacevole. È questo che ci ha fregato. Quando abbiamo visto il risultato ci siamo adagiati sugli allori. La voglia di prendere il potere è passata e abbiamo cominciato a prendere dei caffè nei bar e a girare per lo scalo facendo acquisti nel nuovo Duty free. È bastato qualche giorno spensierato, i piacevoli incontri con le hostess di passaggio e la voglia di Principato, di Stato, ci è passata immediatamente. Meglio così. Vediamo il nostro popolo felice di arrivare e partire qui a Zaventem. Ci basta. E poi le autorità ci hanno fatto una grande concessione. Quelle due note, quel suono che ascoltate prima di ogni annuncio in aeroporto è l’attacco del nostro inno: quello del Principato dei Prodotti Mapei. Appoggiate la carta d’imbarco su una sedia, mettetevi sull’attenti e portate la mano sul cuore quando lo sentite. Ne saremmo felici.

* A Grâce-Hollogne (Liegi) ci sono i depositi per il Benelux e nel 2016 è stata inaugurata una nuova scuola di formazione sull’utilizzo dei prodotti Mapei.

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