Per l'esecuzione di
[1], si dovrà impiegare un conglomerato cementizio prodotto in
accordo con quanto previsto e prescritto nella norma UNI EN 206:2016 e UNI 11104:2014.
Tali
elementi, secondo quanto descritto nel "Prospetto 1" della UNI EN 206:2016 relativamente alle classi di esposizioni
ambientali, possono essere individuati come
[2]. In accordo con le
Norme Tecniche sulle Costruzioni (D.M.17/01/18) il calcestruzzo dovrà essere prodotto da un impianto industriale
automatizzato dotato di un Sistema di Controllo della Produzione (FPC) effettuato in accordo a quanto contenuto
nelle
Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato (2003) e certificato da un organismo terzo indipendente
autorizzato.
Opere da realizzarsi con la fornitura e posa in opera di un calcestruzzo che abbia le seguenti
caratteristiche:
- Avente un inglobamento di aria non inferiore al 4%.
- Impiego di un cemento resistente all'acqua di mare secondo quanto meglio descritto nella norma UNI 9156.
- Impiego di aggregati di adeguata resistenza ai cicli di gelo e disgelo conformi alla norma UNI EN 12620.
- ” Impiego di un cemento resistente ai solfati secondo quanto meglio descritto nella norma UNI 9156 e secondo il criterio di corrispondenza della UNI 111417-1.
- classe di resistenza meccanica a compressione non inferiore alla [3], determinata secondo quanto descritto nel Capitolo 11 delle NTC 2018
precedentemente menzionate e riepilogate
nel Prospetto 12 della norma UNI EN 206:2016.
- [4]
- realizzato con l'impiego di almeno 3 distinte classi granulometriche conformi a quanto a descritto nella
norma UNI EN 12620 e con la classe maggiore che garantisca un Dmax compreso nel range Dlower ≥
[5A] e Dupper ≤ [5B]
- una classe di contenuto in cloruri pari alla [6] e
determinata in funzione di quanto evidenziato nel "Prospetto 15" della norma UNI EN 206:2016.
Per garantire al calcestruzzo una adeguata lavorabilità ed un opportuno mantenimento nel tempo della stessa,
contenendo il rapporto acqua/cemento in valori che soddisfino la restrizione prevista dalla classe di esposizione
ambientale, si dovrà impiegare
un additivo superfluidificante liquido a base acrilica, privo di formaldeide e di cloruri, conforme ai prospetti 3.1
e 3.2 della norma UNI-EN 934-2 ed alla norma ASTM C494, capace di garantire l’ottenimento di calcestruzzi di elevata
qualità e durabilità (Tipo
[7] della
MAPEI S.p.A. o similiari in funzione delle temperature ambientali, della tipologie
delle materia
prime da impiegare, delle caratteristiche del getto, delle condizioni logistiche-operative).
Al fine di garantire un'adeguata stabilità e omogeneità all'impasto si dovrà impiegare un
agente modificatore di viscosità capace di incrementare la scorrevolezza degli impastin e di migliorare la
resistenza ai fenomeni di segregazione e di bleeding (Tipo VISCOFLUID SCC/10 della MAPEI S.p.A. o
similiari da scegliersi in funzione delle temperature ambientali, della tipologie delle materia prime da
impiegare, delle caratteristiche del getto, delle condizioni logistiche-operative).
Per garantire al calcestruzzo una adeguata resistenza ai fenomeni di
degrado dovuto all’alternarsi dei cicli di gelo e disgelo e che soddisfino la restrizione prevista dalla classe
di esposizione ambientale, si dovrà impiegare un additivo aerante liquido tensioattivo, conforme al prospetto 5
della norma UNI-EN 934-2, (Tipo MAPEAIR AE 10 della MAPEI S.p.A. o similiari).
La corretta maturazione del calcestruzzo dovrà essere garantita secondo quanto espressamente descritto nel
Capitolo 7 della Linee Guida per la Messa in Opera del Calcestruzzo Strutturale (2018).