Abbiamo cominciato a sospettare qualcosa nei primi mesi del 2006. Durante le ore di chiusura al pubblico sempre più spesso ci trovavamo di fronte a gruppi di persone che non erano lì per noi. Non ci degnavano neppure di uno sguardo.

Toccavano i muri, facevano piccoli carotaggi, guardavano la struttura dell’edificio e arricciavano il naso. Ci siamo preoccupati. Allora un paio di Kandinskij hanno preso da parte due custodi, quelli con l’aria malinconica che a Natale cantano sempre oci ciornie. Si sa, tra russi emigrati ci si intende sempre. Sono rimasti allibiti da quello che hanno imparato. Il Guggenheim aveva dei problemi. Seri. La struttura progettata da Wright, sulla Fifth Avenue, quella con la rampa a spirale che si innalza per 6 piani, quella che anche chi di arte non si interessa va a vedere a New York. Quella, non stava bene. Il calcestruzzo era stato attaccato. Si erano formate delle fessure dove erano penetrati anidride carbonica, ossigeno e acqua che avevano intaccato anche la sua finitura, il suo involucro. Bisognava fare qualcosa. Ci siamo riuniti di notte, come abbiamo sempre fatto per fare due chiacchiere tra noi. Ma questa volta era una cosa seria. I Rousseau, i Braque, i Picasso, i Léger, i Mondrian, i Klee, i Pollock e tanti altri hanno manifestato la loro preoccupazione. Ognuno a modo suo. I colori si ravvivavano, le linee si ingrossavano. Ma nessuno sapeva cosa fare. Sono stati i Modigliani e i Burri a darci l’idea. Conosciamo un’azienda italiana che ha una consociata qui negli States hanno detto si chiama Mapei, sono italiani come noi. Fanno al caso nostro. La scelta di Mapei è stata approvata anche dall’ICR, l’importante Istituto di Ricerca americano che si occupa di queste cose e i lavori sono iniziati. È stato un restauro conservativo coi fiocchi. Sono stati usati diversi prodotti Mapei: il Planitop X, l’Elastocolor Rasante, il Mapefer, il Mapelastic e altri.

Il risultato? Due anni di lavoro ma dal 2009 stiamo in una casa che è come se fosse nuova. Vi sarete chiesti, ma come hanno fatto delle collezioni di quadri a consigliare Mapei alla Direzione del Museo. Come? L’arte comunica, parla a tutti. Ha sempre qualcosa da dire. Non lo sapevate?

* Mapei nasce nel 1937 con prodotti per finiture murali, che esporta in Spagna e Francia fino ad arrivare in Nord America, uno di mercati più specializzati e prestigiosi del settore, dove operano le imprese statunitensi, pioniere e grandi conoscitrici del mercato del calcestruzzo.

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