Così Tile Italia ha aperto la strada a Realtà Mapei
All’inizio del 1989 a Las Vegas, durante una delle tante fiere in cui Mapei era presente, assieme ad Adriana, Giorgio e Jerry Fisher - editore di importanti riviste negli Stati Uniti - decidemmo di far nascere una nuova rivista specializzata rivolta al mercato italiano: Tile Italia.
Adriana assunse il ruolo di presidente della società; chi scrive quello di direttore. Giorgio Squinzi fu da subito il mentore e il garante.
La rivista pubblicò il primo numero all’inizio del 1990 e da subito ebbe successo.
Con Adriana le discussioni erano numerose. Spesso avevamo punti di vista diversi e li difendevamo con convinzione. Adriana era difficile da contenere. Non si accontentava mai. Correggeva tutto e tutti, ma accettava a sua volta qualsiasi correzione e opinione diversa. La rivista cresceva e diventava sempre più letta e autorevole. In poco tempo nacquero altre riviste quali Ceramic World Review e Tile International.
Inevitabilmente ad Adriana venne l’idea di trasferire l’esperienza all’interno di Mapei, creando quello che è oggi Realtà Mapei: un “house organ” in decine di lingue distribuito in tutto il mondo a supporto dell’attività del Gruppo. Decidemmo quindi di dividere le nostre strade e personalmente – può sembrare strano – io acquisii la quota di Adriana nella società.
Mapei continuò a essere presente con propri contributi editoriali e con la pubblicità su Tile Italia. Non eravamo più soci. Eravamo amici e ci scambiavamo pareri ed esperienze. Qualche anno fa collaborai anche direttamente a Realtà Mapei. Adriana era una continua fonte di nuove idee. Da tipica romagnola ne sfornava in continuazione. Si impegnava nella redazione come uno stagista alle prime armi. Le sue ragazze - che erano e sono ancora oggi la struttura di Realtà Mapei – non ne ricordano momenti di rilassatezza.
Realtà Mapei era una parte importante del marketing Mapei che Adriana gestiva con competenza e tantissimo entusiasmo. Era uno stimolo continuo per sé stessa e per chi collaborava con lei.
Con Adriana e Giorgio, a settembre 2018 (poco più di un anno prima della scomparsa), mi incontrai come sempre a Cersaie. Ci incamminammo verso l’uscita della fiera e parlammo per circa un’ora. Adriana si soffermò sui tempi in cui ci occupavamo di Tile Italia. Non lo aveva mai fatto. Sapeva di essere ammalata.