Carnevali: “Giovanni, mi hai comprato Messi?”
Giovanni Carnevali, Amministratore Delegato e Presidente Sassuolo Calcio, ricorda Giorgio Squinzi.
Giovanni Carnevali, Amministratore Delegato e Presidente Sassuolo Calcio, ricorda Giorgio Squinzi.
Caro Dottore,
non basterebbe tutto questo giornale per esprimere il grande vuoto che ha lasciato dentro di me.
Nonostante sapessi della sua malattia, questo giorno è arrivato all'improvviso, quasi inaspettato e ora mi trovo qui a pensare a tutto ciò che lei mi ha trasmesso: il suo coraggio, la sua determinazione, il suo entusiasmo e la sua forza, ma più di tutto la sua umiltà.
Caro Dottore, davvero non pensavo che ci saremmo allontanati così presto, davo per scontato che saremmo rimasti assieme molti anni. Lei è per me molto più di un mero datore di lavoro; è tutto: un maestro, un esempio, spesso quasi come un padre.
Insieme a sua moglie Adriana mi ha fatto sempre sentire accolto e vi considero parte della mia famiglia.
I nostri incontri a parlare del suo Sassuolo, le nostre telefonate dopo le partite, la sua capacità di sostenere sempre le mie scelte.
Quante volte è stato lei a rincuorarmi dopo delle sconfitte: le sue parole rassicuranti, lei è sempre accanto a me.
I ricordi sono l'arma più potente: nessuno potrà cancellarli e daranno la forza a me e al suo Sassuolo di andare avanti.
Lei e la sua famiglia non ci avete mai fatto mancare nulla, conosce i suoi giocatori per nome e dedica un pensiero e una parola sempre a tutti, dal più storico al più nuovo.
Insieme a lei abbiamo seguito la politica dei piccoli passi per ottenere risultati sempre migliori, raggiungere gli obiettivi con duro lavoro, senza sconti. Ed è anche così che siamo arrivati alla realizzazione di un sogno, il centro sportivo, perché lei ai suoi ragazzi ha voluto dare sempre il meglio.
Grazie.
Mi ha aiutato a ricordarmi dei valori genuini con il suo atteggiamento vero, aperto e rispettoso.
Il rispetto delle persone, il rispetto delle regole, il rispetto dei compagni.
L'impegno, il sacrificio, il lavoro, la gioia di vivere e il condividere nel bene e nelle difficoltà i vari momenti delle nostre esperienze.
Continuerò a fare tutto con grande entusiasmo e umiltà come lei mi ha insegnato costantemente nella quotidianità, ma mi mancherà tanto.
Sento già l'assenza della sua presenza, i suoi abbracci con le parole, i suoi abbracci quando entravo nel suo ufficio, mi faceva sentire sempre parte della sua famiglia.
Un pensiero va a sua moglie Adriana, avete vissuto simbioticamente, ricordo tutte le volte che mi diceva «devo sentire cosa ne pensa mia moglie». Voi due che ci avete accolto, ora mi ha lasciato nelle sue mani e grazie a lei troverò la forza di andare avanti.
Mi mancherà la sua costante domanda scherzosa, ma che celava una sua ambizione: «Giovanni mi hai comprato Messi?» e io che rispondevo «Dottore ci stiamo lavorando!».
Magari un giorno riuscirò a comprarlo e sarà dedicato solo a lei.
Dottore, rimarrà sempre nel mio cuore, una parte di lei sarà per sempre con me ed è per lei che porterò avanti il nostro progetto.
Le ho scritto al presente perché io so che lei è e sarà sempre accanto a me.
Un abbraccio forte Dottore.
Buon viaggio.
Giovanni